Ad aprire il festival sarà (giovedì 5 dicembre, ore 20.30) un film presentato con successo al festival di Toronto, The Sky is Pink, di Shonali Bose, ospite a Firenze per presentare il film, che segna il ritorno dell’attrice super star di Bollywood, Priyanka Chopra Jonas. Tratto da una storia vera il film racconta della coppia Aditi e Niren e della loro storia d’amore che dura da venticinque anni, narrata dal punto di vista della loro figlia adolescente. Matrimonio in salsa Bollywood al centro del film di Kandasamys, The Wedding, di Jayan Moodley, che chiuderà il festival (martedì 10 dicembre, ore 20.30.)
A contendersi il Premio del Pubblico saranno i film The Last Color, di Vikas Khanna, storia di un'avvocatessa, segnata da una tragica vicenda personale, torna nella sua città natale e si batte per abolire un'antica tradizione che proibisce alle vedove di celebrare il Festival dei Colori di Holi (sabato 7 dicembre, ore 16); Badhaai Ho (Congratulations!), commedia di Amit Sharma che affronta il tema, ancora tabù in India, delle "madri attempate" (venerdì 6 dicembre ore 20.30); spazio al thriller in Badla, di Sujoy Ghosh, che vede l'attrice Taapsee Pannu e il divo osannato in tutto il mondo Amitabh Bachchan recitare a fianco, in una storia di un omicidio (sabato 8 dicembre ore 20.30 alla presenza del produttore Sunir Khetarpal); Namdev Bhau- In search of silence, di Dar Gai, poetico viaggio di un anziano autista vicino alla pensione, che sopraffatto dal costante rumore della tentacolare città di Mumbai in cui vive, decide di partire per la favolosa "Silent Valley" sull'Himalaya, film con la colonna sonora firmata da Andrea Guerra (lunedì 9 dicembre ore 20.30); basato su un racconto popolare, Hellaro, di Abhishek Shah (che sarà presente in sala domenica 8 dicembre alle 20.30 per presentare il suo film) racconta la vita delle donne di un villaggio nel Rann di Kutch, e della loro ribellione sulle note della musica; infine, tratto da Gente di Dublino di James Joyce, e interpretato da un cast stellare di attori bengalesi, Basu Paribaar (The Bose family), di Suman Ghosh, racconto degli sfarzosi festeggiamenti dei cinquant’anni di matrimonio di Pranabendu e Manjari, che saranno per gli invitati un’occasione unica per scoprire i misteri della famiglia (domenica 8 dicembre, ore 16).
Per quanto riguarda i documentari, ci sarà Indian Space Dreams, della regista Sue Sudbury, che nell’arco di cinque anni segue il lavoro di tre scienziati spaziali in preparazione per il lancio del primo satellite astronomico a Mumbai, con un budget molto inferiore a quello della Nasa. A presentarlo sarà la stessa regista (domenica 8 dicembre, ore 18); uno sguardo all’antica tradizione di fare il pane, nella regione del Kashmir, raccontata dai panettieri in prima persona, è la storia del documentario Kandurwan, Baking History, di Mehvish Rather (martedì 10 dicembre, ore 18); My Home India, della regista Anjali Bhushan (ospite del festival sabato 7 dicembre, ore 18.30) che filma le testimonianze dei superstiti polacchi dei campi di concentramento della Seconda guerra mondiale che, liberati, furono accolti in un campo di rifugiati a Kolhapur, in India.
In Welcome Valentine, il regista Dhruv Satija, racconta invece la storia di un prete hindu, non conservatore, che sposa coppie che la società e la famiglia non approvano, sullo sfondo del tempio di Hanuman ad Ahmedabad, in Gujarat (lunedì 9 dicembre, ore 18); si parla di un altro tema tabù, la biancheria intima femminile, nel breve documentario Not for display, di Saadgi Gupta (venerdì 6 dicembre, ore 18) e infine The Soccer City, di Sachin Balasaheb Suryawanshi, sulla città di Kolhapur e il calcio, uno sport che negli anni della guerra ha avuto un unico scopo: unire le differenze (sabato 7 dicembre, ore 18).
Focus sulle webseries, con Made In Heaven, le avventure di due wedding planners alle prese con matrimoni indiani sempre diversi e Four More Shots Please, le vite di quattro amiche nella frenetica Mumbai, in una sorta di Sex and the city in stile indiano.
Tra le proiezioni fuori concorso, da segnalare A Throw of Dice, di Franz Osten, basato su uno degli episodi principali dell’antico poema indiano Mahabharata, il film in bianco e nero racconta la storia di Ranjit e del perfido Sohan, due re con la passione per il gioco d’azzardo e per la stessa donna, Sunita. Girato in Rajasthan nel 1929, il film è stato di recente restaurato dal British Film Institute (sabato 7 dicembre, ore 11.00).
La matinée di domenica 8 dicembre sarà dedicata a un dialogo sul tema del viaggio. Subito dopo la proiezione del cortometraggio 09:09 F, di Avinash Medhe, film d'animazione sulle dinamiche all’interno di un affollato treno di Mumbai, che riflettono l’immagine di una società restìa a fare spazio agli outsider, ci sarà un talk in cui interverranno Pierpaolo di Nardo, viaggiatore, scrittore e travel designer (maldindia.it) e Marco Restelli, indologo, giornalista e blogger (milleorienti.com).
Due le mostre fotografiche in programma: “Quel che resta dell’India”, dei fotografi Umberto Coa e Nicolò Panzeri (Fondazione Studio Marangoni, opening 5 dicembre ore 18.00 in via San Zanobi, 19r) e “Mystic India” della fotografa di Nuova Delhi, Parul Sharma (inaugurazione venerdì 6 dicembre al Museo Marino Marini, piazza s. Pancrazio).
E al River to River torna l'appuntamento con la buona tavola indiana: durante il festival ci sarà la possibilità di assaggiare specialità di cibo indiano preparato al bar ristorante del cinema La Compagnia. Lunedì 9 e martedì 10 dicembre, dalle 19.00 alle 22.00, per tutti gli appassionati di cucina il River to River in collaborazione con l’Istituto Cescot (Piazza Pier Vettori 8/10 a Firenze) organizza un corso di cucina indiana (al costo: 25 euro). Per informazioni: 055 2705306 - g.beni@cescot.fi.it.
Tutti i film sono programmati al cinema “La Compagnia”
Tutte le info sul festival su www.rivertoriver.it