​Risvegliato un wallet Bitcoin dal valore di 2 milioni dopo 11 anni

Nel 2021 c'è ancora chi trova tesori perduti, solo che questa volta non sono materiali preziosi fisici, bensì digitali.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 agosto 2021 09:45
​Risvegliato un wallet Bitcoin dal valore di 2 milioni dopo 11 anni

Tutti noi siamo cresciuti con storie di pirati che nascondevano i loro tesori su isole sperdute nell'oceano o cercatori d'oro armati di piccone pronti ad attraversare l'America da un capo all'altro pur di trovare fortuna. Ebbene, nel 2021 c'è ancora chi trova tesori perduti, solo che questa volta non sono materiali preziosi fisici, bensì digitali.

Stiamo parlando di quel fenomeno a cui si assiste sempre più spesso ultimamente col boom di bitcoin di persone che ritrovano i loro vecchi e-wallet e codici di accesso dopo anni, giovando della crescita spropositata di valore che ha visto come protagonista BTC. Non a caso esistono tanti servizi di trading di questo asset, come ad esempio Bitcoin Code, software tra i migliori al momento per facilitare queste operazioni.

I fatti

Secondo Whale Alert, tra i migliori bot di Twitter utile a tracciare le più grandi transazioni avvenute sulla blockchain (da qui il "Whale", termine traducibile come "balena" cioè maggiore investitore di un asset), dopo ben 11 anni di inattività un wallet dormiente è stato riattivato.

Chi è pratico della blockchain sa che uno dei principali pregi di questa "catena di blocchi" è la sua struttura dati condivisa, immutabile e visibile a tutti. Grazie ad essa si è potuto constatare il fatto che il wallet dormiente contiene ben 50 Bitcoin, una cifra oggi pari (secondo l'attuale cambio) a 2,4 milioni di dollari.

Questo indirizzo risalirebbe quindi a quella che gli esperti definiscono "l'Era Satoshi", periodo che va dal 2009 al 2011. Questa Era prende lo stesso nome (o meglio, pseudonimo…) dell'autore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, poiché durante questo biennio il misterioso personaggio era ancora attivo e in contatto con tutto il mondo della crittografia e della criptovaluta (la prima del suo genere). Dal 2011 però, di Satoshi non si sa più nulla e così è terminata la sua Era.

Ma non si può dire lo stesso per Bitcoin, il cui prezzo arriva per la prima volta ad eguagliare il dollaro nello stesso periodo della sparizione del suo autore. Ma se nel 2011 un BTC era uguale a 1,0 dollari, oggi nel 2021 un BTC equivale a più di 48.000 dollari.

Le conseguenze del ritrovamento

Secondo i principali analisti di Bitcoin, la riattivazione di questo account dormiente potrebbe avere alcune conseguenze sul prezzo di BTC. Secondo questi ultimi c'è da aspettarsi alcune oscillazione del tasso di cambio, soprattutto se il proprietario dovesse decidere di vendere l'intera somma.

Altri utenti di Twitter invece sono di idee differenti e sono già cominciate le prime teorie in merito a questo avvenimento, alcune più fantasiose di altre. Detto ciò, si è per lo più concordi nel pensare che questo non sia altro che un ritrovamento fortuito di una chiave privata perduta da anni, e non una qualche sorta di forzatura della chiave per accedere al portafoglio.

Ricordiamo ai nostri lettori infatti che uno dei motivi per cui Bitcoin è così allettante è il fatto che questo asset, così come tutta la tecnologia legata a criptovalute e blockchain, sono di fatto non-hackerabili.

Non va inoltre sottovalutato il fatto che nel 20210, nel periodo in cui si "spense" questo specifico portafoglio elettronico, il valore di Bitcoin si aggirava sui 0,041 dollari statunitensi. Ergo: il portafoglio in questione valeva appena 2 dollari. Una cifra così irrisoria poteva essere tranquillamente dimenticabile da chicchessia, ma ritrovarlo deve essere stato veramente una gioia.

Infine, va ricordato che questo non è un caso isolato, e che già nel febbraio e nel marzo 2021 furono riattivati altri 2 wallet della stessa epoca. E probabilmente non saranno neanche gli ultimi. 

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