Ristoratori: lunedì alle 10 sit-in davanti alla Regione Toscana

Naccari: "Continueremo a far sentire la nostra voce fino a quando non verremo ascoltati". Confcommercio apre una sottoscrizione per la famiglia dell'imprenditore, suicida in Santa Croce. Torselli (Capolista FdI): “Mai più suicidi economici, Rossi e la sinistra si sveglino. Subito fondi alle imprese”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 agosto 2020 15:00
Ristoratori: lunedì alle 10 sit-in davanti alla Regione Toscana

Questo pomeriggio nella basilica di Santa Croce è stato dato l'ultimo saluto a Luca, il ristoratore di 44 anni che sabato scorso si è tolto la vita nel suo locale. La crisi conseguente il lockdown da covid19 aveva messo la sua attività in ginocchio, oppressa dai debiti. Pochi incassi, troppe spese e le rate del mutuo che a breve sarebbero tornate a bussare alla sua porta.

'Abbandonati dalle istituzioni'. E' il sit-in promosso dal gruppo Ristoratori Toscana, che rappresenta mille imprenditori a Firenze e 15 mila in Toscana, che si terrà davanti alla sede della Regione Toscana in piazza Duomo (lunedì alle ore 10). L'iniziativa è stata organizzata per ricordare il collega scomparso e per denunciare l'insufficienza di aiuti per il settore della ristorazione.

"Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni - spiega Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana -, da mesi denunciamo le difficoltà che ci ritroviamo a vivere tutti quotidianamente e le difficoltà ad andare avanti in queste condizioni. Fino a ora nessuno ci ha ascoltati e nessuno ha fatto niente. Per questo abbiamo deciso di organizzare questo momento che sarà il primo di numerose altre iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Andremo avanti e continueremo a far sentire la nostra voce fino a quando non verremo ascoltati".

Un gesto concreto di solidarietà per testimoniare la vicinanza della categoria e della città intera alla famiglia del ristoratore che sabato 22 agosto si è tolto la vita nel suo locale di piazza Santa Croce. Così, la Confcommercio di Firenze ha aperto una sottoscrizione per offrire una borsa di studio ai due giovanissimi figli dell’imprenditore, che potranno così contare su un fondo sicuro per la propria istruzione. Il primo versamento sul conto corrente aperto per la sottoscrizione è stato quello di Fipe-Confcommercio, la federazione nazionale dei pubblici esercizi, che ha voluto subito aderire all’iniziativa donando cinquemila euro.

Il secondo, in via di definizione in queste ore, sarà quello dell’istituto di credito presso cui è stato aperto il conto (Monte dei Paschi di Siena). Ma chiunque, imprenditore o privato cittadino, potrà partecipare alla raccolta utilizzando il codice IBAN: IT 45 L 01030 02804 000000418104 intestato alla signora Cecilia Casaglia, causale “borsa di studio”.

“La sua tragedia non deve ripetersi, è il momento che la politica agisca. Fin dall'inizio della pandemia Fratelli d'Italia ha proposto l'istituzione di un fondo perduto per sostenere le attività, è arrivata l'ora di farlo”. Afferma Francesco Torselli, capolista di Fratelli d'Italia a Firenze per le prossime elezioni regionali. “La Toscana e in particolare Firenze stanno risentendo più di altre zone d'Italia della crisi economica perché la nostra economia si è sempre basata su export e turismo internazionale.

Ad oggi la città registra circa il 70% di presenze turistiche in meno e le previsioni sono fosche anche per l'autunno. Servono aiuti seri che permettano alle attività di riorganizzare il loro business, donando nuova linfa all’economia toscana. Invece il Governatore Rossi cosa ha fatto? Si è limitato a fissare degli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato, dimenticando che adesso in pochi utilizzano questa forma di contratto”.

Una vita che poteva essere salvata, semplicemente facendo conoscere a quell’imprenditore e a tutti i suoi colleghi in difficoltà la Legge numero 3 del 2012. È come un brutto déjà vu di quanto accadde con la crisi economica del 2008. Migliaia di imprenditori in tutta Italia, dopo aver perso tutto quello che avevano nel tentativo di pagare i debiti e far sopravvivere la propria azienda, fecero la scelta estrema del suicidio. – Commenta Gianmario Bertollo, fondatore di Legge3.it, che da anni aiuta imprenditori e privati ad uscire dal sovraindebitamento Per contrastare il fenomeno fu emanata la Legge 3/2012, nota come Legge Salvasuicidi che introduce strumenti legali per facilitare l’estinzione dei debiti. Eppure, a distanza di quasi 10 anni, sono ancora poche le persone che sono a conoscenza e che utilizzano questi importanti strumenti normativi”.

Bertollo ha più volte denunciata la mancanza di campagne informative adeguate intorno a questa Legge, che potrebbe salvare la vita di molte persone o, comunque, evitare il completo fallimento di attività imprenditoriali. Con Legge3 ha più volte avviato azioni di comunicazione per far conoscere quelli che lui reputa “strumenti normativi salva vita”. Tra i vari progetti messi in campo, anche la realizzazione dell’albo a fumetti Capitan Sdebito, che parla di un super eroe che aiuta gli imprenditori in crisi proprio con il potere della Legge 3.

E pensare che l’articolo 480 del codice di procedura civile impone che nell'Atto di Precetto, l'ultimo prima del Pignoramento, sia inserita per legge la dicitura ‘Il precetto deve altresì contenere l’avvertimento che il debitore può, con l’ausilio di un organismo di composizione della crisi o di un professionista nominato dal giudice, porre rimedio alla situazione di sovraindebitamento concludendo con i creditori un accordo di composizione della crisi o proponendo agli stessi un piano del consumatore’. Eppure, nessuno parla di questa legge. – Prosegue Bertollo Torno ancora una volta a chiedere che si faccia qualcosa. Credo debba essere compito del Governo fare maggior informazione, andando a colmare le lacune esistenti”.

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