Rischio ecomafie: censimento dei capannoni sfitti

Indagine conoscitiva per intercettare le situazioni sospette sul territorio metropolitano. 120 giorni per progettare l’abbattimento di un edificio sul torrente Turbone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2019 20:46
Rischio ecomafie: censimento dei capannoni sfitti

Massima attenzione ai capannoni industriali sfitti che possono rappresentare una risorsa per le organizzazioni criminali dedite allo smaltimento illegale di rifiuti. E’ l’obiettivo del prefetto Laura Lega che, in collaborazione con i sindaci della provincia fiorentina, sta effettuando una ricognizione degli edifici industriali dismessi, presenti nell’area metropolitana. L’indagine punta a verificare quanti siano sul territorio gli stabilimenti produttivi che, avendo perso la loro funzione, risultano vuoti e abbandonati, rappresentando così una situazione di rischio.

Non solo per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini sotto molteplici aspetti, ma soprattutto per la possibilità che i capannoni dismessi vengano utilizzati per lo stoccaggio di scarti e residui di lavorazioni industriali da parte di organizzazioni criminali. Il censimento si prefigge di conoscere in modo capillare la realtà locale per intercettare, fin dai primi segnali, le situazioni sospette.

Lo scopo della nostra iniziativa – ha spiegato il prefetto Lega è quello di mettere ulteriormente in sicurezza il territorio da ogni forma di illegalità. Questa indagine ci permetterà di attivare le azioni di contrasto più efficaci e al tempo stesso di salvaguardare l’ambiente di vita e di lavoro delle comunità”. “Inoltre il monitoraggio, ha proseguito Lega, potrebbe consentire di individuare forme di recupero e di riuso di questi edifici allo scopo di riqualificare il territorio e creare nuove occasioni di sviluppo”.

L’insediamento produttivo, posto nei pressi del viadotto della FIPILI  a Montelupo Fiorentino, è di proprietà della Città Metropolitana di Firenze e da tempo l’Amministrazione comunale chiedeva che questo intervento fosse effettuato per ragioni di sicurezza. Infatti l’immobile presenta numerose problematiche: l’eccessiva vicinanza al torrente, la presenza di una copertura in cemento-amianto, un alto silos in metallo in situazione di abbandono. Nei giorni scorsi fra gli atti pubblicati dalla Città Metropolitana all’albo on-line ne è stato pubblicato uno che riguarda il territorio di Montelupo Fiorentino ed è relativo all’intervento di demolizione dell’immobile. La Città Metropolitana ha individuato un tecnico esterno per aggiornare il progetto esecutivo e curare la direzione dei lavori di demolizione del capannone originariamente destinato allo stoccaggio di pietre e materiali per la viabilità provinciale.

La demolizione di tale edificio migliorerà oltre alla sicurezza, il decoro della frazione e il valore paesaggistico della bassa val di Pesa, su cui Montelupo si sta tanto impegnando anche attraverso il contratto di fiume.

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