Richard Ginori: i lavoratori hanno occupato la fabbrica

Licenziati incatenati davanti al cantiere Admiral Tecnomar di Carrara. 81 licenziamenti in due note Rsa fiorentine. Unicoop Tirreno: la Regione incontrerà l'azienda. Costa Mauro: incontro tra azienda, sindacati e istituzioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2017 08:41
Richard Ginori: i lavoratori hanno occupato la fabbrica

Firenze, 7-11-2017- Stamattina i lavoratori della Richard Ginori, riuniti in assemblea, hanno votato per lo sciopero di otto ore e per l’occupazione dello stabilimento per la giornata di oggi. Motivo: chiedere con forza che si realizzi il piano di rilancio promesso dall’azienda a cominciare dall’acquisizione dei terreni.

Venerdì mattina si è svolta una manifestazione davanti al cantiere Adimiral Tecnomar (ex Nca) di Carrara dove due lavoratori licenziati si sono incatenati davanti l’azienda. E' il culmine di una situazione lavorativa interna al cantiere fatta di pressioni, contestazioni e condizioni inaccettabili.

"Non si gestiscono le aziende con la prepotenza -interviene Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana- La nautica in Toscana sta prendendo una brutta piega, vi é un modello distorto che sempre più penalizza i lavoratori e favorisce l’arretramento delle condizioni di sicurezza perché vi è, da parte delle imprese, la ricerca sfrenata della riduzione dei costi che alla fine sfocia nello sfruttamento dei lavoratori. Questo è anche il risultato di varie Leggi su Leggi in materia di lavoro e appalti che hanno favorito la supremazia dell’impresa a scapito dei lavoratori. Il cantiere Admiral Tecnomar segna l’apice di questa condizione che va assolutamente contrastata. Non esiste che aziende che operano su beni pubblici perseguano un indirizzo fondato, di fatto, sull’arretramento delle condizioni di lavoro, non solo perché é un’ingiustizia sociale, ma anche perché non vi sarebbe futuro per modelli produttivi deformati. La nautica in Toscana ha oltre diecimila addetti e deve risentire di un indirizzo strategico.

Questo modello fallimentare va rivisto e le concessioni pubbliche demaniali devono essere rilasciate solo a determinate condizioni e nel maggior interesse della collettività, in contrasto alla cultura del profitto selvaggio, al massimo grado e costi quel che costi, anche in termini di sicurezza dei lavoratori, di libertà e dignità umana".

Sono arrivate due procedure di licenziamento collettivo in due importanti Rsa del territorio fiorentino: si tratta della Rsa Cottolengo (Firenze, zona Poggetto), dove i lavoratori interessati sono 53, e della Rsa Botticelli-La Villa (Strada in Chianti, San Casciano val di Pesa), con 28 operatori coinvolti. Entrambe le procedure sono accompagnate a processi di esternalizzazione del personale stesso.

La Regione incontrerà i vertici aziendali di Unicoop Tirreno, insieme ai rappresentanti dell'associazione di imprese che li rappresenta e agli enti locali. La decisione è scaturita dall'incontro convocato ieri dal consigliere del presidente Rossi per i problemi del lavoro Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali di categoria e il sindaco di Piombino Massimo Giuliani. Le organizzazioni sindacali hanno manifestato una forte preoccupazione per le prospettive della cooperativa, che dà lavoro a circa 2800 persone fra Toscana, Lazio, e Campania.

In particolare, i sindacati hanno denunciato il mancato rispetto degli accordi stipulati nel giugno e nel luglio scorsi, per quanto riguarda le procedure sugli ammortizzatori, la riqualificazione dei lavoratori e il ricorso ai licenziamenti al di fuori dei percorsi concordati. Oltre a questo, i sindacati hanno denunciato anche forti incertezze circa l'attuazione del piano industriale sulla base del quale erano stati stipulati gli accordi, sottolineando le difficoltà nelle relazioni sindacali che hanno portato all'attuazione di forme di mobilitazione e di lotta. Nel corso dell'incontro i sindacati hanno chiesto con forza alla Regione un intervento per salvaguardare la presenza di una realtà importante per l'economia toscana che, oltretutto, è situata in un'area già gravata da situazioni di crisi complessa come quella di Piombino e Livorno.

Prendendo atto della richiesta, Simoncini ha comunicato la decisione di convocare l'azienda con l'obiettivo di acquisire tutte le informazioni e favorire l'avvio di un confronto positivo tra le parti che possa assicurare un futuro ad una cooperativa di consumo fra le più importanti a livello regionale e nazionale.

Ancora un incontro in Regione per discutere sulla situazione di crisi della Costa Mauro di Albiano Magra dopo la pronuncia del Consiglio di Stato di qualche giorno fa che, riformulando la precedente ordinanza del Tar, a seguito di un ricorso presentato dal comune di Aulla, ha determinato il blocco dell'attività dell'azienda. All'incontro di ieri in Regione, presso la sede della presidenza a Firenze, sono intervenuti il consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini, il direttore regionale del settore ambiente Edo Bernini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dell'azienda, del Comune di Aulla e della Provincia di Massa-Carrara. La Provincia ha informato il tavolo che la procedura di VIA sta arrivando a conclusione in questi giorni.

Questo permette alla Regione, che ha la competenza in materia di AIA, di entrare in campo. L'AIA è l'Autorizzazione Integrata Ambientale ovvero il provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto in cui si svolgono una o più attività previa osservanza di tutta una serie di misure finalizzate ad evitare e/o comunque ridurre le emissioni delle attività nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso. La Regione una volta ottenuto l'esito della VIA, sulla base della richiesta dell'azienda, valuterà quali atti amministrativi porre in essere affinché, tenuto conto dell'ordinanza del Consiglio di Stato, possa essere garantita la continuità produttiva.

Dal canto loro, azienda e sindacati hanno concordato di incontrarsi a breve per individuare tutti gli strumenti che possono essere messi in campo per tutelare i livelli occupazionali.

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