Rete 'Pace e Giustizia in Medio Oriente', solidarietà a Milani

"Rigettiamo al mittente qualunque accusa di antisemitismo"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 febbraio 2024 16:22
Rete 'Pace e Giustizia in Medio Oriente', solidarietà a Milani

Solidarietà al Presidente del Consiglio Comunale di Firenze Luca Milani, da parte delle organizzazioni della Rete "Pace e Giustizia in Medio Oriente". 

"Apprendiamo dalla stampa del disappunto e della richiesta di dimissioni arrivata da alcuni consiglieri comunali nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Luca Milani, il quale, dopo un percorso di ascolto delle tante sensibilità presenti in città sul tema della Pace ha promosso lo scorso 24 Febbraio, in collaborazione con le nostre organizzazioni, la conferenza internazionale “Pace e giustizia in Medio Oriente - Focus Palestina" nell'ambito del ciclo di quattro incontri "Se vuoi la pace prepara la pace".Raggruppando più di ottanta organizzazioni, abbiamo ritenuto necessario invitare a Firenze ed ascoltare personalità di statura internazionale italiane, palestinesi ed israeliane, per permettere un approfondimento di alto profilo, che invece ha suscitato tanto sdegno a tal punto da spingere alcuni rappresentanti dei Gruppi Consiliari a chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio.Dunque anche nella nostra Firenze, Città di Pace, dobbiamo registrare che è decisamente scomodo parlare di pace in Medio Oriente.Nello specifico, ci tocca rigettare al mittente qualunque accusa di antisemitismo: le nostre organizzazioni sono saldamente fondate su valori democratici e antifascisti, e avverse ad ogni forma di discriminazione, e lo dimostriamo giornalmente con le nostre pratiche quotidiane, anche, come per alcuni di noi, al fianco di alcune organizzazioni israeliane.

Al contrario, richiamiamo tutti alla responsabilità, per evitare di strumentalizzare e banalizzare, con il rischio di azzerarlo, il concetto di antisemitismo, che mai, in un regime democratico, può essere equiparato alle legittime critiche delle politiche dei governi israeliani. Si tratta di concetti assolutamente distinti: lo riaffermiamo con forza e lo ricordiamo ai facili strumentalizzatori. Dal palco di Palazzo Vecchio sono emersi spunti di riflessione molto interessanti, tutti circostanziati e definiti, con riferimenti puntuali ai diritti umani e al diritto internazionale: le Convenzioni di Ginevra, la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, diverse risoluzioni delle Nazioni Unite, fino all’ultima pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia.

Tutti i relatori e le relatrici hanno ripetutamente espresso la necessità, non più deferibile, di una soluzione che garantisca la convivenza con uguali diritti per tutti gli israeliani e i palestinesi, alla pari, quale che possa essere la formula finale. Allo stesso modo, nessuno dei relatori e delle relatrici ha sparso odio: al contrario sono emersi dolorosi appelli contro chi, in Medio Oriente, sta spargendo morti, indipendentemente da numeri e appartenenze. Fare luce sulla realtà è un’operazione essenziale: il tempo di fermarsi è adesso, non domani, proprio per smettere di spargere morte, dolore, e quindi odio e violenza per le generazioni future.Compito della politica, invece che denigrare con semplici slogan ciò che appare scomodo, è saper ascoltare, prendere atto dei dati di fatto e riflettere: esprimendo senz’altro pareri contrari, ma con la giusta attenzione e l’apertura allo scambio.

I diritti umani e i valori della vita e della convivenza tra i popoli sono troppo elevati per essere liquidati con semplici battute di circostanza. Nell'esprimere la nostra massima solidarietà a Luca Milani per il grande e paziente lavoro che sta portando avanti, vogliamo invitare tutte e tutti ad abbassare i toni dello scontro, perchè il ruolo delle istituzioni è esattamente quello che abbiamo visto in questi mesi con la realizzazione di tre iniziative, e una quarta nei prossimi giorni: far esprimere diversi punti di vista e far dialogare le diversità, per contribuire allo sviluppo di una collettività non soffocata da odio e risentimento".

In evidenza