Regione Toscana: Pd e M5S alleati?

Stella: (FI): "Cambio di maggioranza? Esce Italia Viva"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 febbraio 2022 23:55
Regione Toscana: Pd e M5S alleati?

Firenze, 9 febbraio- "La mozione del Movimento 5 Stelle per realizzare la linea ferroviaria veloce Firenze-Pisa, e approvata dal Partito Democratico, è un chiaro atto che ha alla base un punto essenziale: c'è l'affossamento dell'aeroporto di Firenze, la chiusura netta al suo sviluppo, e il sostegno al solo scalo di Pisa. Questo deve essere chiaro, inutile nascondersi dietro le parole". Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, intervenendo in aula durante il dibattito.

"Dentro quest'aula sta avvenendo qualcosa: è in atto uno spostamento dell'asse che governa la Regione, che esclude Italia Viva e apre al M5S - osserva Stella -. Mi meraviglia che i colleghi di Firenze del Gruppo Pd votino una mozione come questa, che affossa lo sviluppo dell'aeroporto fiorentino. Sappiamo benissimo che se non valorizziamo un sistema aeroportuale toscano integrato, a rimetterci è tutta la Toscana. E non capisco questo cambio di rotta da parte del Pd e delle forze di maggioranza, in un momento in cui il presidente della Regione è un fiorentino, e ci sono diversi fiorentini nel gruppo consiliare Pd".

"Con questi orientamenti si torna indietro di 30 anni - conclude Stella -. La nostra regione ha bisogno di sviluppare le sue infrastrutture, tutte. Questo è un segnale evidente di uno spostamento dell'asse della maggioranza. Questo accordo politico Pd-M5S è stato fatto a danno dei toscani, delle imprese, e di Firenze. Il gap e i ritardi infrastrutturali di cui la Toscana soffre, sono una chiara responsabilità del Partito Democratico, e questa nuova alleanza è un macigno pesantissimo sullo sviluppo della Toscana, sulle infrastrutture viarie e aeroportuali di cui la nostra regione ha bisogno per ripartire".

"Con la votazione in aula sulla Proposta di Legge statutaria regionale, si è verificato un evento degno di attenzione: c'è stato forse un cambio nella maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Giani, con Italia Viva che esce e il Movimento 5 Stelle che entra? I due consiglieri renziani hanno votato no, mentre le due consigliere grilline in prima lettura hanno votato contro, e adesso si sono espresse a favore, pur criticando la riforma statutaria. Da cosa deriva questo cambiamento, visto che non ci sono state modifiche in corso d'opera?". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, in seguito al voto sulle "Modifiche e integrazioni allo Statuto in materia di Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale e di composizione della Giunta regionale".

"Noi, coerentemente con le posizioni assunte nei mesi scorsi - sottolinea Stella - abbiamo espresso voto favorevole, come avevamo già fatto insieme a tutto il centrodestra in prima lettura, e non essendo intervenute modifiche al testo, ci siamo espressi per il sì. Per Forza Italia, questa legislatura ha un carattere costituente. Abbiamo seguito e seguiamo tutte le problematiche inerenti la crisi sanitaria e quella economica e occupazionale, ma allo stesso tempo riteniamo che servano delle modifiche allo Statuto regionale. Il centrodestra aveva chiesto che non ci fosse il nono assessore e il sottosegretario esterno, lo abbiamo ottenuto e abbiamo votato conseguentemente a favore di una proposta di legge che non aumenta i costi della politica e che favorisce l'allargamento dell'Ufficio di Presidenza a 7 componenti, per rappresentare in modo più completo i gruppi politici in un organismo così importante".

“Lo Statuto, la legge più importante della Regione, si modifica solo se serve a migliorare il funzionamento delle istituzioni. E se del caso solo a larga maggioranza. Per farlo sarebbero serviti approfondimenti, ascolto e confronto; non fare e disfare accordi di convenienza. Avevamo proposto di fermarci, di istituire una Commissione Affari Istituzionali e valutare la riforma dello Statuto insieme alla revisione dei Regolamenti di Aula e alla modifica della legge elettorale. La revisione delle istituzioni se necessaria deve avvenire nelle Aule istituzionali, in quelle in cui siamo chiamati a rappresentare i cittadini toscani.

Il voto di oggi segna un unicum nella storia della Regione Toscana. La nostra contrarietà è stata una battaglia politica condotta con trasparenza e lealtà rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale e oggi in Aula abbiamo constatato che se solo 3 mesi fa eravamo soli, oggi altri 15 colleghi sono arrivati sulle nostre posizioni. Stupisce la contraddizione di chi, come i 5 Stelle, ha fatto del taglio delle poltrone, della drastica diminuzione del numero dei rappresentanti istituzionali, un vessillo politico abbia votato oggi in favore del raddoppio di ruoli e poltrone.

La lotta ai costi della politica dei pentastellati anche stavolta si è dimostrata finta, solo mera propaganda. Noi non siamo come loro, sono mesi che teniamo la stessa posizione su questo tema, nel rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale. Sarà nostra cura vigilare che chi ha votato a favore della riforma sia quantomeno coerente nell’incoerenza e non lo abbia fatto per meri fini e interessi personali. Nello sfondo resta il rammarico per non aver visto accettata la nostra proposta di inserimento della parità di genere come obbligo nella costituzione degli organismi politici”.

Così Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale sul voto contrario alla proposta di legge statutaria che introduce la figura del sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale e aumenta da cinque a sette i componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio.

“Facciamo chiarezza: la riforma dello Statuto è da sempre interesse della maggioranza per introdurre la figura del sottosegretario, tanto che il governatore Giani l’aveva inserita perfino nel suo programma elettorale. Come opposizioni abbiamo sempre chiesto due cose: che lo Statuto non venisse modificato a colpi di maggioranza e che venissero introdotte forme di tutela per le minoranze, come l’allargamento dell’Ufficio di Presidenza, da fare comunque a costo zero.Su questa base, tutte le forze politiche, ad eccezione dei 5 Stelle, erano concordi.

Oggi, arrivati in Aula per la votazione definitiva, scopriamo che Italia Viva e il Presidente della Commissione che ha fatto l’istruttoria della modifica statutaria stessa - del Partito Democratico - non avrebbero votato la riforma. A questo punto Fratelli d’Italia non ha potuto che opporsi: se la maggioranza non è in grado di trovare un accordo al suo interno, non spetta certo noi correre in suo aiuto.Questa la realtà, poi siamo entrati nel surreale. I pentastellati che avevano sempre dichiarato di essere contrari, hanno cambiato idea e sono corsi in aiuto del Pd - in cambio di cosa? - mentre dalla maggioranza ha continuato a sfilarsi Italia Viva. Prendiamo atto che, da oggi, in Toscana si è costituita una nuova maggioranza, dove il Movimento 5 Stelle entra in maggioranza e Italia Viva vota contro la riforma voluta dal governatore.Crediamo che a questo punto, il presidente Giani debba spiegare e spiegarci un bel po’ di cose”.

Così Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano.

“Sinceramente-afferma Elisa Montemagni, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega-con la scure del caro bollette che incombe, le crisi aziendali che nascono, purtroppo, quotidianamente con tutte le drammatiche conseguenze del caso, non sappiamo quanto la modifica di una Legge Statutaria possa non dico appassionare, ma neppure granchè interessare i cittadini toscani.” “Un dato è però emerso al momento della votazione-prosegue il Consigliere-ovvero il crearsi di un patto d’acciaio fra Pd e 5Stelle che, immaginiamo, abbia indispettito non poco il naturale sodale dei Democratici, cioè Italia Viva, tanto che alcuni suoi esponenti, fuori dall’Aula, erano visibilmente adirati per usare un eufemismo.” “Da parte nostra-conclude la rappresentante della Lega-abbiamo, invece, optato per la non partecipazione al voto; chiusa questa parentesi, ora è meglio tornare immediatamente ad impegnarci a risolvere i tanti problemi dei nostri corregionali che, dalla politica, attendono risposte concrete alle loro fondate e quotidiane preoccupazioni, enormemente amplificate dal Covid.”

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