Razzismo e intolleranza, la Toscana dice basta

Negli ultimi giorni quattro episodi gravi, da Ponte Vespucci alle Cure, da Vaiano a Siena. Nardella: "Serve un patto sociale antirazzista". Giani: "Siamo preoccupati, l'odio si sta diffondendo". Confartigianato lancia un logo speciale. Sabato manifestazione organizzata dai senegalesi: la Cgil ha subito aderito

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 novembre 2019 17:05
Razzismo e intolleranza, la Toscana dice basta

Firenze – “Basta con il razzismo, non ne possiamo veramente più. Che la Toscana, terra di tolleranza, debba balzare sulle pagine dei giornali per situazioni come questa non è accettabile. Un ragazzo è stato oltraggiato, ingiuriato, in una partita di basket per il solo colore della pelle”. Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, mostra la pagina di un quotidiano che riporta l’ultimo episodio di razzismo sugli spalti del palasport di Vaiano, nel corso di una partita della serie D di basket.

“Dobbiamo essere molto duri, molto forti – prosegue –, l’immagine di un’Italia, di una Toscana razzista non la vogliamo. Il nostro Paese deve mantenere la guardia molto alta. Poi si legge anche che la sanzione sportiva per le offese a sfondo razziale è stata solo di 80 euro. Come consigliere nazionale del Coni chiederò al presidente Petrucci di modificare i regolamenti. Servono sanzioni più severe. Lo sport è fondamentale per costruire valori di comunità e di civiltà, questi sono fatti intollerabili.

Ed esprimerò, come faccio ora, la mia profonda solidarietà nei confronti del ragazzo, anche perché mi è stato segnalato che l’episodio è addirittura più brutto di come è stato riportato”.

Dall’inizio della settimana, Giani ricorda altri tre episodi: a Firenze, “il ragazzo picchiato nel sottopasso di piazza delle Cure e la targa in memoria di Idy Diene imbrattata sul ponte Vespucci”; a Siena “l’incriminazione di persone che stavano preparando attentati gravissimi, con intercettazioni telefoniche terribili. Siamo di fronte a un rigurgito di razzismo senza veli e senza contenimenti che è davvero preoccupante e che dobbiamo contrastare. Tanti che sottovalutano fenomeni ed espressioni di razzismo, che non considerano quanto odio si sta seminando, ci riflettano. È una fase molto delicata e difficile, dobbiamo attivarci, questi episodi impongono alle istituzioni e a tutti i cittadini una vera e propria sensibilizzazione diffusa e la presa di coscienza”.

Sabato prossimo 16 novembre alle 15 ci sarà una manifestazione antirazzista proprio sul ponte Vespucci, dove è stato ucciso il povero Idy, organizzata dall'Associazione dei Senegalesi di Firenze e circondario. "Non possiamo sottovalutare la scia di morte che la violenza razzista ha prodotto anche nella nostra città. Simili comportamenti non sono più tollerabili e serve una risposta netta da parte di cittadinanza e istituzioni", sottolineano.

La Cgil ha subito raccolto questo appello.

Si muovono anche le associazioni di categoria: «Un logo che diventi un'affermazione forte e chiara di antirazzismo e di solidarietà. Un simbolo da studiare al più presto, di comune accordo con tutte le categorie economiche di Firenze, e che dalle vetrine di negozi e botteghe, nei mercati e nei centri di aggregazione dichiari a cittadini e turisti che rifiutiamo qualsiasi forma di odio». Questa la proposta di Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze, che si dice pronto a raccogliere l'invito del sindaco di Firenze, Dario Nardella, a dare vita a un “patto sociale anti-razzista”.

Sorani lancia un appello a tutte le associazioni di categoria: «Incontriamoci subito, mettiamoci al lavoro. Non possiamo rimanere immobili davanti ai numerosi atti di intolleranza e discriminazione che si sono verificati in Toscana nelle scorse settimane. Contro odio, razzismo e antisemitismo anche le categorie economiche possono fare molto».

«L'artigianato - conclude Sorani - è da sempre strumento di integrazione linguistica e sociale. Non solo perché abbatte le barriere culturali ma anche perché offre un lavoro concreto a chi arriva nel nostro Paese. L'artigianato fiorentino, inoltre, è la dimostrazione di come la fusione delle culture e degli stili delle lavorazioni abbia sempre portato innovazione e interessanti sviluppi dal punto di vista delle lavorazioni e del design». 

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