Ragazzine aggrediscono e umiliano bambino ebreo di 12 anni

Vergognoso episodio a Campiglia Marittima raccontato dal padre della vittima. Sdegno bipartisan

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2022 17:32
Ragazzine aggrediscono e umiliano bambino ebreo di 12 anni

“Razzismo e antisemitismo covano tante volte sotto le ceneri. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare alcun gesto, anche se fossero solo parole uscite per un attimo fuori di senno. Ancor meno possiamo chiudere gli occhi quando alle parole si somma, come in questo caso, la violenza”.

Il presidente della Toscana Eugenio Giani commenta così l’episodio, riportato dai media toscani, che ha visto protagonista a Campiglia Marittima in provincia di Livorno un bambino di dodici anni, aggredito, insultato e preso a calci e sputi da due ragazzine poco più grandi di lui, quindicenni. “Tu devi stare zitto perché sei ebreo e devi morire nel forno” lo avrebbero aggredito le giovani, secondo quanto riferito dal padre.

“Si tratta di un episodio grave – prosegue Giani - E il fatto che sia accaduto in Toscana, dove molto e da anni abbiamo investito sulla memoria e sul racconto alle nuove generazioni di quello che è successo nei campi di sterminio, ci insegna che il vaccino contro razzismo e discriminazioni ha bisogno di richiami continui”.

Approfondimenti

“Davanti a questo ed altri episodi simili non possiamo chiudere gli occhi. Mai – ripete l’assessora alla cultura della Memoria della Toscana, Alessandra Nardini - Ottanta e più anni fa in Germania come in Italia le persecuzioni e le discriminazioni degli ebrei, ma anche degli omossessuali, delle persone con handicap, rom e sinti, oppositori politici e di tutti coloro che furono etichettati come ‘diversi’, si poterono realizzare anche a causa dell’indifferenza. Coltivare la Memoria è essenziale per combatterla”.

“La memoria, per dirla con il linguaggio della pandemia – conclude - è il vaccino più potente che abbiamo e sono orgogliosa che in Toscana in questi venti anni si siano realizzate più edizioni del treno della memoria, intervallate dal grande meeting". "Tante studentesse e tanti studenti toscani - conclude - hanno potuto così vedere con i propri occhi i luoghi di quegli orrori ed ascoltare le parole dei testimoni di quelle persecuzioni. Proprio questa mattina abbiamo presentato il programma del Giorno della Memoria 2022, un impegno che si rinnova ogni anno".

Viaggi e meeting sono eventi non improvvisati. La Regione li organizza infatti formando le insegnanti e gli insegnanti, che a loro volta preparano studentesse e studenti con approfondimenti in classe. Conoscenza e coinvolgimento, anche emotivo, sono le parole chiave: un lavoro ampio ed articolato per cercare di capire cosa è successo, fornendo gli strumenti utili per decifrare il passato (ma anche il presente). E il successo lo si vede negli occhi e nelle parole delle ragazze e dei ragazzi, al ritorno sempre diversi rispetto alla partenza.Dal 2002 al 2019 in Toscana sono stati organizzati undici treni: tutti gli anni fino al 2005 e ad anni alterni successivamente, intervallati dal 2006 dai meeting al Mandela Forum di Firenze con ottomila studentesse e studenti da tutta la Toscana. Gli incontri sono proseguiti anche durante la pandemia, con ragazze e ragazzi collegati in videoconferenza. Come accadrà quest'anno, nella mattina del 27 gennaio.

“È intollerabile - dichiara in una nota la deputata di Forza Italia e sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini - l’episodio di violenza antisemita di cui è stato vittima un nostro giovane concittadino di 12 anni che, in provincia di Livorno, è stato aggredito da un gruppo di 15enni perché di religione ebraica. Proprio alla vigilia della giornata della memoria, che non è un semplice rito ma un modo per conoscere gli errori e gli orrori del passato, tutti, soprattutto i giovani, devono comprendere l’importanza del dovere della memoria ed impegnarsi affinché non si ripetano più quei tragici fatti che hanno sconvolto l’umanità.

Il rifiuto di qualsiasi discriminazione è alla base della nostra Costituzione e del nostro vivere insieme. La Toscana, poi, è sempre stata portatrice di alti ideali, di profonda attenzione verso tutti e appare davvero incomprensibile come certi sentimenti possano affiorare tra le nuove generazioni. Oltre ad esprimere solidarietà a questo piccolo grande uomo e alla sua famiglia, auspico che le istituzioni preposte intervengano per approfondire l’accaduto e prendere le misure necessarie. Nelle prossime ore sentirò il Presidente della comunità ebraica di Livorno per portare la mia solidarietà e quella di Forza Italia”.

"Cosa ha spinto - commenta la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo onlus Cristina Scaletti - due ragazzine a scagliarsi contro un loro coetaneo, aggredendolo fisicamente e verbalmente con motivazioni razziali? Una domande che apre a sua volta mille interrogativi e chiama in causa ciascuno di noi. E così alla vigilia della Giornata delle memoria, in una terra come la Toscana che sul fronte dei diritti civili è storicamente e socialmente sempre stata in prima linea ci ritroviamo a fare i conti proprio con quei giovani che sono stati i protagonisti di viaggi di formazione e sensibilizzazione verso i campi di sterminio. I Treni della memoria che negli anni si sono susseguiti, organizzati dalla Regione hanno coinvolto migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze, così come ha fatto il Meeting sui diritti umani di ogni 10 dicembre.

E allora perché ancora in un contesto che vuol parlare ai giovani, coinvolgerli ed attualizzare quella memoria che dovrebbe servire da anticorpo, si verificano aggressioni antisemite che hanno come vittime e carnefici le nuove generazioni? Sicuramente tra quanto messo in campo e gli interrogativi che l'ultimo fatto di cronaca riapre c'è un vulnus di comprensione e deve portare ognuno di noi nel ruolo sociale, civile, istituzionale che ricopre ad uno scatto di propositività. Oltre la condanna occorre recuperare un canale di dialogo diretto coi giovani che li ponga come soggetti attivi. Che ne attivi coscienza e responsabilità e non li mantenga solo spettatori e passanti in una società che li attraversa. In questo l'arte, il teatro, i luoghi di cultura devono riappropriarsi di questo ruolo".

"Lascia senza parole - dichiara in una nota Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega-Salvini Premier- l'episodio avvenuto domenica pomeriggio in un parco del comune di Campiglia Marittima dove un bambino di 12 anni è stato preso a calci e sputi da due 15enni perché ebreo. Voglio esprimere la mia solidarietà e vicinanza al bambino e alla sua famiglia vittime di un gesto inqualificabile di intolleranza. Alle due ragazzine responsabili di quanto accaduto farebbe bene acquisire consapevolezza della bestialità rappresentata dall'antisemitismo. A tale scopo consiglierei come forma riparatoria che i genitori accompagnino questi minori alla visita di un campo di concentramento come Mauthausen, per misurarsi faccia a faccia con la drammaticità della storia. Sono disponibile a contribuire per pagar loro il biglietto, di persona. Di fronte ad un caso come questo è necessario puntare sull'educazione civica".

“Un fatto grave, nella nostra regione - sottolineano Nicola Armentano e Barbara Felleca, capogruppo e consigliera comunale Pd a Firenze - che ci dimostra quanto purtroppo razzismo e antisemitismo non siano sopiti ma purtroppo siano ancora da eradicare con forza. La Toscana è terra di diritti e civiltà ma quanto accaduto è un segnale di come ancora oggi debba essere incessante l’impegno per creare e coltivare una cultura della memoria che sia vaccino contro ogni forma di discriminazione e odio antisemita. Per questo non possiamo permetterci di sottovalutare questo episodio e dobbiamo tutti quanti continuare a portare avanti un lavoro importante contro la cultura dell’odio, dell’intolleranza, dell’hate speech”, concludono.

"Essere aggrediti al grido di 'ebreo' da due coetanee a 15 anni. Un fatto che non deve e che di più, non può più accadere nel 2021. Nell'inviare un affettuoso abbraccio al ragazzo aggredito a Campiglia Marittima e alla sua famiglia, voglio ribadire la necessità di educare i nostri ragazzi a cosa sia stato l'Olocausto. Il nostro impegno come Istituzione prosegue, da oggi con ancora più forza, contro ogni forma di antisemitismo, compresa quella più moderna e subdola che ha assunto i connotati dell’antisionismo".

Lo dichiara il vice presidente del Consiglio comunale di Firenze Emanuele Cocollini (Centro)

In evidenza