Quel Binario 16 è ancora intriso di lacrime

Stazione Santa Maria Novella: la commemorazione dei deportati ebrei strappati da Firenze il 9 novembre 1943

Redazione Nove da Firenze
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09 novembre 2021 17:29
Quel Binario 16 è ancora intriso di lacrime

“È un dovere istituzionale e civico venire al binario 16, ogni anno, per ricordare i fatti drammatici del passato. I temi della discriminazione e del razzismo, che in passato hanno portato a tragedie, non vanno dimenticate. Più si raccontano le nostre memorie e più si riuscirà a far crescere le giovani generazioni con principi saldi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani, intervenendo alla cerimonia commemorativa che si tiene ogni anno al binario 16 della stazione di Santa Maria Novella da dove il 9 novembre 1943 partì il primo convoglio di deportati ebrei, con più di 300 persone, compreso bimbi e anziani, ammassate su alcuni vagoni di un treno diretto ad Auschwitz.Solo in 15 fecero ritorno.

Alla commemorazione erano presenti, oltre al presidente Luca Milani, il prefetto Valerio Valenti, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Presidente della Comunità ebraica Enrico Fink, il Rabbino Gadi Piperno, i sindaci della Città metropolitana con i Gonfaloni dei loro comuni, i rappresentanti delle associazioni ANED, ANPI, associazioni antifasciste e numerose altre Autorità Civili Militari e Religiose, oltre alle consigliere e consiglieri comunali Bundu, Dardano Innocenti e Palagi.

Nel suo intervento il presidente Milani ha ringraziato i presenti ed ha sottolineato “l’importanza del valore della memoria da coltivare perché dobbiamo assolutamente evitare ciò che abbiamo visto in alcune manifestazioni no green-pass nelle quali è stato accostato il dramma disumano dei deportati nei campi di sterminio alla “privazione di libertà” nella gestione della pandemia. E questo – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – è inaccettabile”.

“Oggi, 9 novembre, per noi fiorentini - e per l’umanità tutta - è un giorno triste e che va ricordato, così da evitare di commettere nuovamente gli stessi errori.

Il 9 novembre del 1943, infatti, dal binario 16 della stazione centrale di Firenze, partì il primo treno con oltre 300 persone, rastrellate dalle SS e dirette al campo di sterminio di Auschwitz.

Fin da piccolo, questo atto – ricorda il presidente della Commissione controllo e consigliere del gruppo Centro Antonio Montelatici – genera in me rabbia e dolore, e mi fa domandare come sia stato possibile che noi fiorentini - che abbiamo a cuore l’accoglienza e la fratellanza - non siamo stati in grado di impedire questa barbarie”.

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