Pronto soccorso e 118 rischiano il collasso

L'allarme della Uil Fpl dirigenza sanitaria: mancano medici per emergenza e urgenza

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 ottobre 2021 22:00
Pronto soccorso e 118 rischiano il collasso

“I pronto soccorso e il servizio 118 rischiano di collassare da un momento all’altro a causa della grave carenza di personale che denunciamo da fin troppo tempo. A breve anche i precari assunti e ‘sfruttati’ per far fronte alla pandemia Covid lasceranno il servizio e altri dipendenti esperti andranno in pensione senza essere sostituiti. Anche se esiste una graduatoria regionale di medici dedicata ai pronto soccorso, pronta da luglio scorso, ma congelata dalla Regione per il blocco alle assunzioni. Si rischia di non veder garantito neppure il minimo servizio".

E’ la Uil Fpl Dirigenza Sanitaria di Lucca a sollevare ancora una volta le criticità della sanità che si avvia ad affrontare quella che si spera essere l’ultima fase di emergenza della pandemia con i numeri ridotti all’osso.

“Inutile nasconderlo, abbiamo retto il colpo solo grazie a quei precari che fino ad oggi hanno fatto fronte all'emergenza occupazionale in periodo di Covid nei pronto soccorso e nel 118 ma che a breve lasceranno il servizio per le scuole di specializzazione, per i corsi di medicina generale. Nel frattempo la Regione si è ritrovata con difficoltà di bilancio e nei prossimi mesi gli unici inserimenti che le aziende sanitarie potranno fare saranno solo dovute a situazioni di estrema gravità ”.

I numeri dimostrano il problema in tutta la sua dimensione: “All'interno del Dipartimento di emergenza ed urgenza – prosegue la Uil Fpl dirigenza sanitaria – solo nella nostra azienda Usl Toscana nord ovest si è arrivati ad una carenza di oltre 100 medici; il carico di lavoro per i medici di Pronto Soccorso e 118 non è più sopportabile e per il personale oltre i 62 anni si continua a disporre tutti notturni a fronte di un contratto di lavoro che ne chiederebbe la loro esenzione. E a nulla è servito il tavolo di confronto per calmare lo stato di agitazione: la Regione non ha dato novità o contromisure utili a far fronte all’emergenza”.

Per garantire l'attuale livello di attività istituzionale l’Usl Toscana nord ovest sarà costretta “a una drastica riduzione del servizio. Lo stress lavoro correlato a cui sono sottoposti i medici del Dipartimento di emergenza e urgenza sta spingendo i medici stessi ad abbandonare il lavoro e a indirizzarsi verso altre realtà in un esodo che ci lascerà del tutto scoperti e privi di validi professionisti già formati”.

La Uil Fpl Dirigenza Sanitaria lancia anche alcune proposte all’Asl e alla Regione per dare respiro ai pronto soccorso: “Uniformare tutti i pronti soccorso e 118 territoriali dal punto di vista organizzativo in modo da definire carichi di lavoro e standard di personale. Affidare i codici 4 e 5, che non hanno alcun carattere di urgenza e che intasano i pronto soccorso ai medici di medicina generale e di continuità assistenziale per tutte le 24 ore anche mantenendone un operatività all'interno dei pronto soccorso.

Spostare risorse finanziare al fine di valorizzare il duro lavoro dei medici dei pronto soccorso che fino ad oggi non hanno avuto alcuna emolumento maggiore. Educare il cittadino ad un corretto uso del pronto soccorso che è pur sempre una struttura dedicata all'emergenza e urgenza. Ci aspettiamo dalla Regione una ristrutturazione aziendale dettata dai veri fabbisogni della popolazione e assunzioni nel breve tempo, un tavolo di confronto per discutere tutte le reali priorità e possibili soluzioni”.

“Oltre 50 ore parcheggiato tra un corridoio e la stanza di un pronto soccorso, disteso su un letto e coperto da un lenzuolo sporco di sangue, in stanze stipate di pazienti urlanti e in attesa di cure, con persone lasciate per giorni in balia dei loro malesseri e consolate solo da un paio di fette di pane secco. No, non è un film horror; bensì il racconto di un cittadino che, suo malgrado si è sentito male, e si è ritrovato a trascorrere lo scorso week end nel pronto soccorso dell'ospedale di Prato.

L'uomo, alla fine, non è neanche riuscito a ottenere una diagnosi: è stato dimesso dopo tre giorni.Questo è uno dei tanti racconti che quotidianamente denunciano la grave situazione dei nostri ospedali. E' evidente: la sanità toscana sta andando a fondo. Il blocco delle assunzioni è ormai acclarato e il buco di bilancio cresce ogni giorno. Intanto Giani continua a dire che la sanità toscana non è in disavanzo. E' a dir poco indecente vedere un governatore che di fronte a un problema che mette a rischio la salute dei cittadini, si gira dall'altra parte, e – addirittura – riempie di false promesse i lavoratori della sanità.Il Presidente Giani e l'assessore Bezzini devono avere il coraggio di dire a quanto ammonta il buco di bilancio e di spiegare ai toscani perché non vengono assunti nuovi medici e infermieri e perché devono aspettare giorni in un pronto soccorso o mesi per una visita medica”.

Lo denunciano Francesco Torselli e Claudio Belgiorno, rispettivamente capogruppo di Fratelli d'Italia nel Consiglio regionale toscano e nel Consiglio comunale di Prato.

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