​Primo Maggio, a Firenze sindacati bloccano il centro storico

Iniziative necessarie per impedire le aperture degli esercizi commerciali in alcune festività civili e religiose

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 aprile 2014 14:54
​Primo Maggio, a Firenze sindacati bloccano il centro storico

Il Governo metta immediatamente a disposizione le risorse già stanziate a copertura degli ultimi mesi del 2013, quelle per i primi 4 mesi del 2014 e provveda a stanziarne di nuove per garantire che tutto il 2014 sia coperto: è il messaggio all'esecutivo che arriva da Firenze, dove Cgil-Cisl-Uil della Toscana hanno manifestato per gli ammortizzatori sociali - stamattina dalle 10 alle 12 - insieme a tantissimi lavoratori sotto la Prefettura.

Alla vigilia del 1° Maggio, festa del lavoro la Cgil ribadisce la propria contrarietà alle aperture dei negozi per le festività civili e religiose e chiede il rispetto del significato e del valore sociale di queste festività, ma la quasi totalità delle imprese da questo orecchio non ci sentono.

“Per anni, dichiara Daniele Quiriconi della segreteria della Cgil Toscana, ci hanno detto che avremmo aumentato i consumi aumentando gli orari e le aperture dei negozi. Credo che qualche organizzazione d'impresa dovrebbe chiedere scusa, perché in quattro anni i consumi sono calati di oltre 10 punti: non è aprendo di più i negozi che si restituisce capacità di spesa a chi non ne può avere”

“Siamo in piena campagna elettorale, aggiunge Cinzia Bernardini, Segretaria della Filcams CGIL Toscana, e questa è l'occasione giusta per chiedere che venga cancellata la legge sulle Liberalizzazioni, anzi chiediamo a tutti i politici e candidati alle prossime elezioni di esprimere la propria posizione su questo tema e di sottoscrivere un impegno concreto per l’abrogazione della legge Monti, contro l'obbligo a lavorare nei giorni festivi e liberare le Feste”

“La Filcams, continua Bernardini, in occasione della Festa del 1° Maggio all'Obihall di Firenze, cui abbiamo aderito e e contribuito convintamente, chiederà a tutti i politici e candidati presenti di condividere non solo la musica e il cibo, ma anche il valore della battaglia che le lavoratrici ed i lavoratori del commercio stanno facendo, chiedendo un impegno a mettere in campo le iniziative necessarie per impedire le aperture degli esercizi commerciali in alcune festività civili e religiose e per togliere l'obbligo al lavoro festivo alle lavoratrici e ai lavoratori.

All'Obihall in programma un apericena a km zero (offerta libera), la consegna del 'Premio Cavallo 2014' e il concerto del Club Tenco (ingresso libero).

''Sulla Cassa integrazione siamo all'emergenza: 25 mila toscani sono da 8 mesi senza salario, servono 100 milioni solo per la Toscana”. Per la precisione, sono 25mila i lavoratori, solo in Toscana, e oltre 4.700 le aziende che vedono bloccata di fatto l'erogazione delle indennità a seguito della mancata predisposizione degli atti necessari a rendere disponibili le risorse già stanziate, peraltro insufficienti. A questo, hanno spiegato i sindacati, “si aggiunge l'inaccettabile blocco riguardante altri 2mila lavoratori dal 17 ottobre ad oggi che hanno avanzato richiesta di sospensione Aspi, con l'intervento dell'Ente bilaterale dell'artigianato, secondo quanto previsto dalla riforma Fornero, essenzialmente per ragioni burocratiche e per scarsità di fondi da parte dell'Inps''.

Daniele Quiriconi, responsabile mercato del lavoro Cgil Toscana, ha detto: “Dal governo ci hanno detto che le risorse ci sono e che saranno messe a disposizione. Ma ancora non è successo, e viene il sospetto che si voglia fare cassa sui più deboli. Se vogliamo che non ci sia una trasposizione verso la disoccupazione, in attesa della annunciata riforma degli ammortizzatori sociali, bisogna agire in fretta: non è da qui che si deve partire per fare economie. Domani è il Primo maggio: l'iniziativa di oggi, alla vigilia, l'abbiamo chiamata 'festa dei lavoratori ma non per tutti', perché a questi viene negato il salario”.

“Questo è solo un primo momento di mobilitazione, in una battaglia che dovrà continuare, perché a tutti i lavoratori sia assicurata la certezza degli ammortizzatori sociali - ha spiegato il segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce -. I lavoratori sono tutti uguali, mentre le garanzie, ad oggi, sono diverse. Ormai da troppo tempo sentiamo ripetere, finora invano, dai governi l’impegno a riformare gli ammortizzatori sociali, per arrivare a una tutela universale. Questa mobilitazione andrà avanti finché, ci aspettiamo a breve, alle parole non seguiranno i fatti”.

Secondo Rodolfo Zanieri, della segreteria della Uil Toscana, “oggi da Firenze arriva un messaggio di compostezza da questi lavoratori che non riscuotono da mesi: esigono diritti acquisiti come quelli sulla Cassa in deroga che i Governi si scordano di rifinanziare. E se la cosa non viene risolta prenderemo iniziative anche a livello nazionale. Il Governo ha il dovere di saldare i debiti che ha, non solo quelli con le aziende”.

Nel corso del presidio, una delegazione di manifestanti è stata ricevuta in prefettura. Al termine dell'incontro, in cui si è parlato dei contenuti e delle ragioni del presidio (e al quale ha partecipato anche il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci), la delegazione ha spiegato di aver evidenziato alla prefettura le proprie preoccupazioni, e segnalato che il miliardo di euro già stanziati debbano essere portati nelle disponibilità di Regioni e Inps per i pagamenti. E' stata anche ribadita la necessità di nuove risorse per il 2014. La prefettura, hanno concluso i partecipanti all'incontro, trasmetterà queste istanze al Governo centrale affinché siano presi i provvedimenti necessari.

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