Primi calci ad un pallone: i sogni dei bimbi del Marciano

Abbiamo seguito l'esordio di una squadra di bimbi (5-6 anni) di un'associazione dilettantistica senese. Lo sport nei sorrisi di questi nani del calcio

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
10 dicembre 2019 08:10
Primi calci ad un pallone: i sogni dei bimbi del Marciano

In televisione osservano le gesta di Ronaldo o le parate di Buffon. Sognano di essere come loro. Arrivano in un campo da calcetto e corrono dietro ad un pallone. Signore e signori benvenuti allo spettacolo del calcio, quello vero, quello puro. Qui non ci sono schemi, tattiche o moduli: l’unica regola è seguire la sfera, prenderla prima degli altri e fare gol. E quando la rete si è gonfiata si corre a perdifiato ad esultare magari osservando la mamma che, con gli occhi lucidi, orgogliosa osserva dalla tribuna. Ecco lo spot migliore per il mondo del pallone: senza musiche, senza slogan. Solo un bimbo di 5/6 anni che esprime, incontenibile, tutta la sua gioia. Impossibile vedere scena più coinvolgente. Non conta il punteggio finale: si vince sempre.

Succede una domenica di dicembre per il tradizionale “Torneo di Natale” che si svolge a Poggibonsi. 4 squadre di “nani del calcio” a contendersi la palma del migliore: Marciano appunto, San Donato T., Colligiana e Certaldese. Siamo in provincia di Siena ma potremmo essere ovunque: gli sguardi pieni di vita, l’amore per lo sport più famoso al mondo non cambiano.

Negli impianti della “Poggibonsese Calcio – Invicta” si muovono, lesti, genitori che supportano e sopportano (soprattutto il peso dei borsoni!) tra spogliatoi, gradinate e campini. Pare di essere alla stazione di Santa Maria Novella. Tutti si muovono veloci: non ci sono treni in partenza, ma partite che devono iniziare si. I nostri bambini percepiscono l’atmosfera di ambienti ben diversi. “San Siro” di qui è lontano e anche lo “Juventus stadium” non è a due passi: per loro, non fa differenza. Sentono la luce dei riflettori, l’euforia del pubblico (tra nonni, zie proveniente da tutta Italia e amici vari!) e tutta la responsabilità di essere squadra.

Sullo sfondo la non casuale organizzazione della società: il Marciano Robur guidata dal presidente Benito Pedretti. Campi in erba sintetica, buona volontà e il sorriso che non guasta mai con squadre che vanno dal 2007 (esordienti) al 2013-2014 (primi calci).

Quattro ore di allenamento, divise in due pomeriggi. E se piove? Ci si mette il kway: da queste parti, i mocciosi non mollano di un centimetro e se, da fuori del rettangolo verde, si sentono chiamare “Serrotti” o “Ronaldo” salutano alzando il dito. Si identificano con i “grandi” in maniera trasversale: la serie A vale quanto la C e viceversa.

Messaggio anche e soprattutto per noi grandi. I sogni si coltivano con fatica, anche sotto la pioggia. Con entusiasmo tipico dei bambini che, ho scoperto recentemente, essere contagioso.

Nella foto

Daniele Compagnone, Carlo Kozicki, Francesco Capodimonti, Francesco Antonio Saponaro, Gabriele Felago, Mattia Romeo, Tommaso Ceteloni, Tommaso Cresti . Nel gruppo mancano diversi compagni di squadra che, siamo sicuri, saranno protagonisti degli altri match. Allenatori signori Enrico Cresti, Emanuele Viciani e Massimo Biagi

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