Prato: arrestato un lavoratore Texprint

Sgomberato il presidio in piazza del Comune dei lavoratori in sciopero della fame

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 settembre 2021 14:17
Prato: arrestato un lavoratore Texprint

Alle 6.30 di stamani, in Piazza del Comune, è stato sgomberato il picchetto con sciopero della fame dei lavoratori Texprint. Da tre giorni  i sindacalisti del SI Cobas Prato e Firenze hanno animato una manifestazione per affermare i loro diritti. La lotta sindacale in realtà è in atto da sette mesi, dopo che per anni hanno lavorato 12 ore al giorno sette giorni a settimana. Al culmine dell'azione di polizia ha avuto luogo l'arresto di Abdou, lavoratore senegalese in sciopero della fame. L'assurda accusa è di resistenza a pubblico ufficiale.

"Ci siamo svegliati con reparti mobili e Polizia Municipale che, dopo aver devastato tende e materiali del presidio, ci hanno aggredito trascinando, colpendo e strangolando le persone in sciopero della fame -raccontano da Si Cobas Firenze- Quanto accade a Prato è un attacco ai diritti umani. Un sindaco che ordina lo sgombero di dieci lavoratori e sindacalisti in sciopero della fame, poi picchiati e portati scalzi in Questura, si commenta da solo.

Quello che è successo oggi deve essere condannato senza se e senza ma, dalle istituzioni, dalla politica e dalla società civile. La Regione Toscana, che si era dichiarata favorevole all'apertura del tavolo inter-istituzionale richiesto dal sindacato, batta un colpo.

L'unico motivo dello sgombero di oggi è la volontà di nascondere la realtà dello sfruttamento denunciato da 230 giorni dai lavoratori Texprint. Ma i problemi non si cancellano reprimendo chi li denuncia. Il compito delle istituzioni dovrebbe essere affrontarli. Quando i cittadini chiedono i loro diritti le istituzioni non si dovrebbero sentire attaccate. Un lavoratore, Hamid Nasir, è stato portato via in ambulanza dopo essere uscito dalla Questura a causa dello stress subito dopo dopo due giorni e mezzo senza nutrirsi.

Quanto accaduto è ignobile, ed è un insulto ai migliaia di lavoratori sfruttati nel Macrolotto. A fronte di quanto accaduto non è più possibile per i lavoratori continuare lo sciopero della fame, che quindi si interrompe oggi, per continuare la mobilitazione per il rilascio di Abdou e per pretendere che le istituzioni si siedano ad un tavolo e diano delle risposte a partire dalla condanna di quanto accaduto.

In questi giorni abbiamo avuto la conferma del fatto che la città è con noi, dalla parte degli schiavi del distretto che chiedono diritti e dignità".

"Il Comune di Prato -intervengono da Potere al Popolo- il sindaco Biffoni in testa, non ha mai preso posizione e anzi nega lo sfruttamento dei lavoratori endémico su cui si fonda il distretto pretese. L' ispettorato del lavoro non ha prodotto alcuna denuncia dopo l'ispezione a Texprint: ispettori e giudici sono solerti solo quando si tratta di denunciare i lavoratori, ma latitano quando si deve toccare l'azienda. La prefettura non applica la legge che prevede il conferimento del permesso di soggiorno per sfruttamento.

Di fronte a questa COMPLICITA' istituzionale con l'azienda, i lavoratori hanno opposto uno sciopero della fame e un presidio pacifico. La risposta sono stati MANGANELLI e una decina di fermi violenti".

"Il Comune di Prato da mesi sta sostenendo i lavoratori, attesi anche per lunedì prossimo presso lo sportello anti-sfruttamento - sottolinea l'assessore alla Cittadinanza Simone Mangani -. il Comune lavora con concretezza, inserendo i lavoratori che lo vogliono in un percorso di regolarizzazione e tutela contro lo sfruttamento lavorativo che denunciano. Un lavoro interi-stituzionale complesso, portato avanti da anni per tutti, compresi i lavoratori della Texprint. Questo è quello che facciamo, per i lavoratori la porta è sempre stata aperta. Forme di protesta contro ogni regola sono solo un danno per i lavoratori".

La rete di contrasto allo sfruttamento vede coinvolte tutte le istituzioni del territorio, dal Comune alla Procura: "Occupare abusivamente una piazza della città, contro le istituzioni che ogni giorno lavorano per contrastare lo sfruttamento lavorativo è una contraddizione insanabile per chi dice di voler tutelare i lavoratori. La lotta allo sfruttamento lavorativo si fa con le istituzioni, non contro", chiosa Mangani.

“Da oltre 300 giorni va avanti il presidio davanti alla Texprint: da tre giorni – ricordano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune e Lorenzo Ballerini di Campi a Sinistra – era iniziato uno sciopero della fame con presenza davanti al Comune di Prato, per ottenere un confronto con il Sindaco.

La risposta? Prime le multe e questa notte uno sgombero con la forza, portando in Questura a Prato le persone svegliate con la violenza di stato.

Chiediamo a tutte le istituzioni che si sono espresse a sostegno della lotta GKN di fare lo stesso con la vertenza Texprint: altrimenti sarà più debole anche l’impegno per lo stabilimento di Campi Bisenzio.

La retorica della legalità deve valere per i legami tra economia di mercato e criminalità organizzata, di cui si parla nelle relazioni ufficiali da ormai decenni. Se la si applica a chi chiede di vedere rispettata la propria dignità, reprimendo pacifiche proteste, non c’è liceità nelle decisioni prese. Oggi abbiamo raggiunto il presidio spontaneo partito davanti alla Questura di Prato per chiedere la libertà delle persone fermate.

Quanto – concludono Palagi, Bundu e Ballerini – è successo stanotte alle persone in lotta per la vertenza Texprint è una barbarie inaccettabile. Esprimiamo solidarietà a loro e al Si Cobas che sostiene questa lotta”. 

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