Ponte a Niccheri, urologia in 3D per tumore al rene

Primo intervento laparoscopico con la nuovissima tecnologia al Santa Maria Annunziata. Il sindaco Casini: "Professionalità e investimenti in campo tecnologico per un ospedale di alta qualità"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 luglio 2019 16:17
Ponte a Niccheri, urologia in 3D per tumore al rene

Firenze – All’ospedale Santa Maria Annunziata è stato eseguito il primo intervento di nefrouretercotomia laparoscopica con tecnica 3D. Il paziente presentava un tumore al rene che è stato trattato con l’innovativa tecnologia che offre performance simili a quella robotica: migliore visione e profondità dei dettagli anatomici al fine di eliminare radicalmente la malattia tumorale da un lato e dall’altro di ridurre il più possibile le complicanze.

L’intervento è stato realizzato nell’ambito della struttura complessa di urologia diretta dal dottor Niceta Stomaci afferente al dipartimento delle specialistiche chirurgiche di cui e direttore il dottor Stefano Michelagnoli che si è complimentato con l’équipe.

Grande soddisfazione da parte del sindaco di Bagno a Ripoli. "Professionalità e investimenti in campo tecnologico contribuiscono a rendere il nostro ospedale un importante punto di riferimento che a breve grazie all'impegno di Regione e ASL -ha detto Francesco Casini- avrà anche una struttura all'altezza delle prestazioni, dei servizi erogati e degli operatori sanitari".

A dare notizia dell’intervento è stato il dottor Andrea Gavazzi che lo ha eseguito come primo operatore insieme al dottor Tommaso Jaeger. In sala erano presenti la dottoressa Maria Beatrice Padelletti, anestesista, e gli infermieri Paola Frappi, Carlo Romano, Massimiliano Vitellaro oltre al caposala del comparto operatorio Enrico Pelo.

Con il nuovo macchinario, e quindi con il passaggio dallo schermo bidimensionale a quello in 3D –ha spiegato il dottor Gavazzi - possiamo finalmente vedere la realtà del campo chirurgico in cui operiamo aumentando così lo standard qualitativo che offriamo ai nostri pazienti”.

Con la nuova apparecchiatura il salto tecnologico è stato notevole perché permette una maggiore precisione negli interventi sui reni per patologie oncologiche; in prospettiva, l’utilizzo potrà estendersi anche al trattamento di altre patologie sempre in ambito urologico.

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