Brutti ma buoni. È questo il Siena che vuole Dal Canto

Penalty di Cesarini:vittoria contro l'Albinoleffe. Partita non esaltante giocata con intelligenza. Poker di vittorie esterne ora la sfida è il Franchi

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
07 ottobre 2019 08:52
Brutti  ma buoni. È questo il Siena che vuole Dal Canto

I brutti ma buoni sono biscotti  friabili e leggerissimi composti, come da tradizione, da meringa e nocciole. Una vera goduria per il palato. Della serie: non è significativo l'aspetto quanto il sapore. Per il Siena targato Dal Canto il parallelismo è troppo facile.

Partita non bellissima, non frenetica e nemmeno vibrante: tre punti portati a casa e goduria assicurata. I bianconeri fanno poker di successi esterni su un campo non facile. Il mister, come sempre, sul sito ufficiale della società, ha ragione:  “E’ stata una partita difficile, di categoria: l’Albinoleffe ci ha reso la vita difficile perché ci ha sporcato molte ripartenze dal basso, è stata una sfida equilibrata decisa da un episodio, allo stesso tempo dobbiamo dire che non abbiamo sofferto molto".

Un episodio che ha cambiato l'inerzia del match. L'azione più bella di 95 minuti che hanno visto confrontarsi due squadre attente, mai banali, solide. Il penalty, ben calciato da Cesarini, ha dunque assicurato tre punti e il settimo posto in classifica. Non male davvero. Sul riferimento ai citati biscotti, Dal Canto pare concordare: "Siamo il Siena ma questo non vuol dire che non possiamo buttare palla in tribuna, siamo una squadra di categoria, non siamo nettamente superiore agli altri, ogni tanto dobbiamo abbassare le ali e calarci nella realtà dove siamo, come abbiamo fatto oggi e in altre partite, dobbiamo scrollarci di dosso le negatività che abbiamo per le partite in casa. Ci godiamo questa vittoria, che è pesante perchè l’Albinoleffe renderà la vita difficile a tutti".

Brutti ma buoni. L'allenatore chiede cinismo, concretezza e, soprattutto, punti in classifica badando al sodo. Una richiesta che, mai come in questo momento, sembra vicino ad una concretizzazione. Il tempo passa e la Robur si avvicina sempre di più all'idea di squadra dettata dal mister che, in effetti, non hai mai chiesto effetti pirotecnici o grandi giocate ma determinazione e punti. In una parola, cinismo.

Sullo sfondo l'undici titolare che prende forma con il 3-5-2 che sembra modulo prediletto assicurando copertura e identità ad una compagine che ha trovato in Buschiazzo centrale difensivo di categoria superiore che farebbe comodo a chiunque e in Gerli regista attento mai superficiale. Da evidenziare, ancora una volta, le prove di Oukhadda e Migliorelli (una traversa per lui) ottimi esterni di un centrocampo in continua crescita. Il resto è pura sostanza.

Brutti ma buoni. Avanti così perché i tifosi sono golosi e vorrebbero cominciare a gustare qualche prelibatezza tra le mura del "Franchi".

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