Piombino, quale futuro? Un quadro a tinte fosche

Preoccupazione della Cisl per l’aggravarsi della crisi economica e sociale. "Si snelliscano le procedure, presto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2021 10:00
Piombino, quale futuro? Un quadro a tinte fosche

Cisl Toscana e Cisl Livorno guardano con viva preoccupazione all’aggravarsi della crisi economica e sociale che attanaglia Piombino. "Per lo stabilimento siderurgico che oggi va sotto il nome di JSW Steel Italy - si legge in una nota - assistiamo ad un triste ping-pong tra la proprietà e il Ministero, tra improbabili bozze di piani industriali, contratti di fornitura ed agevolazioni sui costi dell’energia, senza che si intravedano concrete prospettive di tornare a colare l’acciaio. Quella che un tempo era la Magona d’Italia risente della forte crisi di liquidità del gruppo Gupta, con blocco delle forniture e ritorno della cassa integrazione.

La rinuncia alla concessione delle banchine sul porto di Piombino getta fosche ombre sul futuro dello stabilimento. Per Rimateria si è confezionato un vero capolavoro, generando problemi occupazionali senza trovare una concreta soluzione agli annosi problemi ambientali: dopo il fallimento, ci troviamo con 41 dipendenti che rischiano di perdere il lavoro, una discarica di cui deve essere gestito il post mortem, un Sito di Interesse Nazionale che deve completare le bonifiche e una serie di contenziosi.

Gli indispensabili investimenti infrastrutturali segnano il passo, in preda alla proverbiale lentezza delle opere italiane. Il sistema dei trasporti, in un territorio crocevia di imponenti flussi turistici, richiede un potenziamento e un adeguato coordinamento. La sanità - prosegue Cisl -attende atti amministrativi e rafforzamento degli organici, per far decollare l’ospedale unico Cecina-Piombino. Il tempo dei progetti, delle riunioni, dei rimpalli di competenze, delle promesse è finito! Urgono fatti concreti, per avviare la ripresa di un territorio martoriato.

Tutte le Istituzioni facciano la loro parte per risolvere le annose e complesse problematiche. Il Recovery Plan impone una semplificazione delle procedure, per raggiungere gli obiettivi entro tempi certi: si snelliscano le procedure, si nominino commissari, si faccia presto! Altrimenti, per parafrasare Tito Livio, “Dum Romae consulitur, Plumbinum expugnatur!”, chiude Cisl.

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