Amministrative: la campagna elettorale inizia a Piazza dei Ciompi

Toccafondi e Semplici “I presidi? Li facciano davanti al Ministero”. Il Capogruppo regionale Paolo Marcheschi (Fdi) torna sul problema sicurezza: “Le piazze sono in mano a spaccio e delinquenti”. Stella e Pieraccioni (FI): "No alla preghiera islamica, si trovino altre soluzioni". Offese di stampo razzista al candidato sindaco di Punto e a Capo, Mustafa Watte. Via i militari da Prato: erano arrivati per monitorare zone sensibili come le stazioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2019 16:45
Amministrative: la campagna elettorale inizia a Piazza dei Ciompi

Firenze, 23 febbraio 2019- Domenica 24 febbraio, alle 11.00, la Lega Firenze chiama a raccolta in Piazza dei Ciompi residenti e commercianti, a seguito dei gravi fatti accaduti recentemente. Sarà chiaramente una sorta di punto di partenza in vista delle prossime elezioni amministrative. All’appuntamento fiorentino saranno presenti, tra gli altri, Alessandro Scipioni, Segretario provinciale e Federico Bussolin, Commissario cittadino della Lega.

“C’è chi fa i presidi domenicali distribuendo due volantini e chi sta tra la gente. Noi stamani, come già avevamo fatto la scorsa settimana, siamo stati in Sant’Ambrogio a parlare con chi in questo quartiere ci abita e lavora. Abbiamo visto la preoccupazione per il tema sicurezza che è un tema reale e abbiamo ascoltato le giuste richieste di intervento sul mercato e nella zona, richieste che stanno ricevendo risposte dal Comune.” E' quanto dichiarato dal deputato fiorentino Gabriele Toccafondi e dal consigliere della Città Metropolitana Marco Semplici al termine della visita stamani nel quartiere di Sant'Ambrogio a Firenze. “Sul tema sicurezza è bene essere chiari, non è una percezione o una suggestione: risse, spacciatori, ubriachi generano insicurezza ed è bene ricordare che le forze dell’ordine che fanno il loro dovere vedono poi gli arrestati subito rilasciati.

Bene le squadre anti-degrado ma servono più agenti di polizia, quelli che spettano a Firenze, e certezza della pena”. Chi fa il presidio con il gazebo – concludono Toccafondi e Semplici - lo dovrebbe fare davanti al Ministero degli Interni non in Piazza dei Ciompi. Per la zona del mercato bene che l'amministrazione stia rassicurando in merito alle risorse per un mercato che è un pezzo di storia della città e che ha bisogno di interventi strutturali. Così come ha investito sul comparatore di rifiuti.

Non è la prima volta che ascoltiamo Firenze e i fiorentini, lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo. Ad altri lasciamo i presidi della domenica mattina.".

"Siamo assolutamente contrari al fatto che, in occasione del Ramadan, che inizierà tra poco più di due mesi, si tengano le preghiere in piazza dei Ciompi, a Firenze. E' un luogo inadatto ad accogliere grandi assembramenti di persone, commercianti e residenti sono preoccupati per l'impatto che l'evento ha nel rione. Auspichiamo che il Comune e i responsabili della sicurezza pubblica individuino altre soluzioni e le impongano, se necessario". Lo chiedono il coordinatore fiorentino di Forza Italia, il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella, e la capogruppo azzurra al Quartiere 1, Roberta Pieraccioni, che ha chiesto e ottenuto la convocazione di una commissione aperta ad hoc. "Ci sono altri spazi in città, in zone periferiche, non abitate e di dimensioni ben diverse da piazza dei Ciompi - osservano Pieraccioni e Stella - in grado di ospitare momenti collettivi di preghiera come quelli previsti per la festa del Ramadan.

La comunità islamica fiorentina ha il dovere di proporre luoghi idonei per questo evento". "La piazza e il rione sono già sotto assedio, con problemi di spaccio e criminalità - ricordano i due esponenti di Forza Italia - come emerso anche negli ultimi giorni: non vorremmo che con l'inizio del Ramadan, la zona tornasse ad essere 'sotto sequestro' per settimane, invasa dai fedeli. Noi chiediamo che la Comunità islamica individui un terreno adeguato e lo attrezzi con tensostrutture, a sue spese, perché è evidente che Piazza dei Ciompi non può essere la soluzione".

Troppi reati sempre più gravi nella zona di viale Talenti, reati in aumento in tutta Firenze divenuta città insicura e pericolosa. Da maggio in città ci sarà tolleranza zero e faremo capire che non c’è più spazio per i delinquenti, faremo capire che i fiorentini hanno diritto a sentirsi sicuri per strada, nei loro negozi e nelle loro case. Ormai le piazze sono in mano allo spaccio e ai delinquenti. Stamani ho portato la mia solidarietà a Teresa, giovane commerciante rapinata in negozio da un malvivente armato di pistola: Teresa è impaurita ma non molla! –fa sapere il Capogruppo regionale e candidato sindaco di Firenze Paolo Marcheschi (Fdi)- Il controllo capillare del territorio sta diventando sempre più complicato perché i poliziotti sono pochi.

Ho chiesto al sindaco di utilizzare la polizia municipale nelle zone e piazze a rischio, soprattutto nelle ore serali, ma manca la volontà politica di Nardella di impiegarli. Ho anche proposto di creare una task force, di “City Angels”, mista pubblico-privata. Personale formato che sarebbe affiancato da agenti della Municipale. Se sarò io sindaco, almeno per il primo anno, Firenze sarà presidiata da questi gruppi misti pubblico-privati” annuncia Marcheschi.

Radio, Televisione e Giornali hanno dato rilievo alla candidatura di Mustafa Watte a Sindaco di Firenze, presentata da Punto e a Capo. "Abbiamo dovuto constatare un aspetto delle reazioni alla candidatura di Punto e a Capo: Mustafa Watte, oltre ai tantissimi apprezzamenti, ha ricevuto attacchi beceri e stupidi di stampo razzista. Non sappiamo se da destra, o da sinistra. Sappiamo che nessuno ha avuto da obiettare nè a destra nè a sinistra. Tutto ciò ci fa capire quanto lunga sia ancora la strada da compiere e quanto giusta sia stata la nostra scelta di affrontare la sfida per Palazzo Vecchio da soli e con le nostre idee" annunciano Tea Albini, Nicola Cariglia e Graziano Cioni.

"Da Roma è appena arrivato un nuovo sgarbo ai pratesi. Prima la dimenticanza" nel decreto per il riuso degli scarti tessili, poi i 100 milioni per l'innovazione di imprese e università spariti, ora il ritiro dei militari per destinarli ad altra sede: erano una presenza tranquilla, apprezzata dai cittadini, che aiutava le nostre forze dell'ordine in alcuni luoghi sensibili come le stazioni". E' totale il disappunto del sindaco Matteo Biffoni sulla decisione del ministero dell'Interno di ritirare i militari da Prato, dove erano stati destinati per la vigilanza di obiettivi sensibili come le stazioni, a cominciare dal Serraglio.

La comunicazione ufficiale è arrivata al Comune di Prato questa mattina con una nota a firma del questore che informava della decisione del Dipartimento pubblica sicurezza del ministero di togliere la presenza dei militari a Prato a partire dal prossimo 25 febbraio. "Il ministero deve spiegare ai pratesi il senso di questa decisione. I militari con la presenza in luoghi come le stazioni permettevano di liberare almeno da questo impegno di pattugliamento le forze dell'ordine come polizia e carabinieri, contribuivano a un controllo in città - sottolinea Biffoni -.

Nel corso del tempo abbiamo chiesto di cambiare le modalità della presenza dell'esercito per renderla più efficace e così è stato, oggi però senza alcun preavviso arriva questa nota che non lascia spazio a ripensamenti. Una decisione che ha come risultato solo l'aumento del carico di lavoro per la Polizia di Stato e le altre forze dell'ordine". Biffoni ha ricordato come i sindaci hanno dovuto lottare anche per avere i finanziamenti già stanziati per il bando periferie: "Prima c'è stato il taglio del bando periferie per la riqualificazione urbanistica e la lotta al degrado.

Grazie all'impegno di Anci siamo riusciti ad andare avanti, anche se con fatica - ribadisce Biffoni -. Ora questa decisione immotivata. Mi sarei aspettato uno sblocco delle assunzioni della polizia municipale, anche se svolge ruoli diversi, o un innalzamento di fascia della questura o un potenziamento del personale della guardia di finanza. Insomma, quanto meno un cenno di interesse verso la nostra comunità almeno su temi che teoricamente dovrebbero interessare il ministero dell'Interno.

Ecco dove sono finite le promesse sentite in questi anni con quando saremo noi al Governo".

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