Personale delle Province: licenziata in commissione la legge sul trasferimento

Centri per l'impiego da gennaio alla Regione. Sarà garantita continuità ai servizi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2015 17:09
Personale delle Province: licenziata in commissione la legge sul trasferimento

Firenze – Con i voti favorevoli dei consiglieri del gruppo Pd ed i voti contrari dei consiglieri di Lega Nord, la commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), ha licenziato la proposta di legge, che approva gli elenchi del personale delle Province e della Città metropolitana fiorentina. I consiglieri del gruppo M5S hanno abbandonato i lavori all’inizio della votazione.

Il testo sarà al centro della seduta straordinaria del Consiglio regionale, convocato per martedì 27. La Regione Toscana, che ha approvato una legge di riordino, ha tempo fino al 31 ottobre per inserire i nominativi nella piattaforma per la mobilità, anche se il trasferimento effettivo decorre dal 1° gennaio 2016, con l’ingresso nella dotazione organica provvisoria della Regione. La legge, oltre agli elenchi del personale, contiene anche espressamente i criteri adottati per la loro definizione, alla base degli accordi organizzativi definiti nell’agosto scorso.

Essi dovranno essere utilizzati nel prossimo futuro in casi espressamente previsti. Gli elenchi del personale in trasferimento potranno essere modificati fino al 31 dicembre 2015, eliminando il personale cessato e sostituendolo con il ‘trasversale’ fino a 89 unità previste dall’avviso pubblico. Eventuali risorse rimanenti saranno destinate alle convenzioni per incentivare gli accertamenti delle polizie provinciali, La legge prevede, infatti, che una quota delle risorse previste per il personale in trasferimento (500mila euro) sia destinata a questo scopo. Negli elenchi è compreso il personale delle funzioni che la stessa legge fa rientrare nel trasferimento: completamento delle funzioni ambientali, aree protette, responsabili provinciali antincendio boschivi.

L’ampliamento è dovuto al fatto che è impossibile ‘ritagliare’ compiti che sono svolti dalle stesse strutture operative. Saranno quindi trasferite alla Regione le funzioni in materia di rifiuti e bonifica dei siti inquinati e le funzioni amministrative per la gestione dei rifiuti. Le funzioni di formazione professionale comprendono le funzioni amministrative legate all’istruzione, formazione e all’apprendistato, mentre le funzioni di formazione e di qualificazione professionale degli operatori turistici si limitano alla programmazione, organizzazione e gestione dei corsi. La legge prevede espressamente la possibilità di organizzare su basi nuove il personale degli uffici territoriali, per evitare duplicazioni di compiti o far fronte a carenze organizzative, e di ridefinire gli incarichi dirigenziali. Per quanto riguarda le funzioni da trasferire ai comuni, il turismo, compresa la statistica, ed esclusa la formazione degli operatori, sarà trasferito ai comuni capoluogo, che dovranno anche tenere gli albi del terzo settore.

Una volta assegnato il personale saranno questi ultimi a verificare se l’esercizio della funzione possa essere assegnato, con convenzione, alla provincia o ai comuni associati. Le funzioni di forestazione saranno assegnate alle unioni dei comuni, che già le esercitano sul proprio territorio. Anche in questo caso saranno queste ultime, sulla base del personale a disposizione, a decidere se assegnare l’esercizio con convenzione alla provincia o ai comuni associati. Per il personale della funzione sport è stata trovata una soluzione particolare.

Gli interessati resteranno in provincia e saranno assegnati o alle funzioni fondamentali, o alle politiche attive del lavoro, in sostituzione del personale cessato. Per garantire la continuità dei servizi, le province e la Città metropolitana fiorentina prorogheranno i contratti di lavoro a tempo determinato del personale impiegato nei centri per l’impiego fino al 31 dicembre 2016. Stesso limite di tempo per i contratti di appalto dei servizi per l’impiego ed i contratti di servizio con le società in house, nel caso la Regione non individui prima i nuovi contraenti. Norme specifiche disciplinano il trasferimento dei beni e delle risorse strumentali.

La Giunta regionale ha tempo fino al 31 dicembre 2015 per adeguare la normativa e la programmazione.

I centri per l'impiego passano alla Regione

Dopo l'approvazione nei giorni scorsi dello schema di convenzione con il Ministero (e valido per tutte le Regioni) proposto dal presidente Rossi, la Toscana è pronta a firmare il suo accordo e sarà, con ogni probabilità, la prima in Italia. L'obiettivo rimane la creazione di un'agenzia regionale, proprio per legare assieme formazione e servizi per il lavoro. Nella fase transitoria dei prossimi due anni, in attesa della conclusione del dibattito sulla riforma costituzionale e dell'autonomia speciale sui servizi per il lavoro, che la Toscana si è già detta pronta e interessata a richiedere, la scelta sarà però un'altra. I dipendenti interessati sono 416 lavoratori a tempo indeterminato.

Per i 93 a tempo determinato e i circa cinquecento che lavorano per le aziende che hanno in appalto i servizi sono invece stati stanziati 15 milioni sufficienti a garantire il rinnovo dei contratti per tutto il 2016. Il passaggio di gestione è atteso per i primi di gennaio. Nel corso del 2016, poi, la Regione lavorerà comunque anche ad una gara per riunificare tutti gli attuali appalti, con un trattamento uguale e uniforme per tutti. Una gara unica. I prossimi passi e i contenuti della convenzione che la Toscana si appresta a firmare sono stati comunicati oggi alle organizzazioni sindacali, nel corso di un incontro convocato a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze a cui ha partecipato anche il consigliere per le politiche per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini.

Lunedì è previsto un secondo incontro con i rappresentanti istituzionali delle Province.

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