Pergola: FdI chiede le dimissioni dell’Assessore alla Cultura

Mentre si profila il declassamento del Teatro di Massini da parte del Governo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 Giugno 2025 14:54
Pergola: FdI chiede le dimissioni dell’Assessore alla Cultura

Firenze, 20 giugno 2025– Sull'ipotesi di declassamento di Pergola e Teatro della Toscana il commento della città spacca in due Firenze. 

Secondo Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze): "Si denota una idea proprietaria della cultura da parte del Governo, che manifesta un ennesimo riflesso autoritario, apportando uno sfregio a Firenze e al suo territorio. In tutto questo, i lavoratori rischiano di essere vittime di questa forzatura strumentale. Esprimiamo piena solidarietà a Stefano Massini, messo nel mirino per ragioni politiche, e chiediamo che non si dia seguito ai propositi di declassamento"

“Come consiglieri comunali di opposizione seguiamo da settembre, con attenzione e serietà, la complessa vicenda legata al Teatro della Pergola e oggi – alla luce dei fatti emersi e degli approfondimenti da noi condotti – riteniamo necessario e doveroso prendere una posizione netta.

Approfondimenti

Riteniamo che il declassamento della Pergola rappresenti il sintomo evidente di un fallimento politico e amministrativo e che le responsabilità principali ricadano su chi avrebbe dovuto tutelare il valore culturale di questa istituzione. In particolare, chiediamo le dimissioni immediate dell’Assessore alla Cultura, la cui gestione si è rivelata inadeguata e fortemente condizionata da una delega al bilancio che sembra, di fatto, esercitata al posto della Sindaca.

Dispiace constatare che l’Assessore, probabilmente troppo impegnato a gestire questioni economiche, non abbia trovato il tempo – né il modo – di intervenire con la necessaria prontezza e competenza per scongiurare una crisi che oggi ha conseguenze gravi per il prestigio della città.

Rigettiamo con forza ogni accusa di offese personali: il nostro intervento si è sempre concentrato sul merito delle questioni, con spirito costruttivo e con l’intento di fare chiarezza. Al contrario, il ricorso a un atteggiamento difensivo e vittimistico da parte della maggioranza rappresenta, a nostro avviso, l’ennesima conferma di una gestione politica ideologica, distante dai fatti.

Infine, alla luce degli elementi contenuti nei documenti in nostro possesso, annunciamo la presentazione nei prossimi giorni di un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti per verificare eventuali profili di danno erariale legati alla risoluzione anticipata del contratto dell’ex direttore generale Giorgetti.

Continueremo a vigilare, denunciare e proporre con serietà e trasparenza, perché questo è il motivo per cui siamo stati eletti, e perché crediamo che la cultura vada difesa con atti concreti, non con parole di circostanza” dichiarano la Capogruppo di Fratelli d’Italia Angela Sirello e il consigliere di Fratelli d’Italia Matteo Chelli.

“I consiglieri di Fratelli d’Italia ora parlano di bilancio della Fondazione Teatro della Toscana dopo che per mesi hanno attaccato l’amministrazione comunale che aveva evidenziato come il direttore generale avesse presentato un bilancio discutibile e gli fosse stata richiesta una maggiore attenzione alle spese. La sindaca e l’assessore sono dovuti intervenire per difendere anche i teatri più piccoli che fanno parte della Fondazione, come il teatro di Rifredi che rimane un presidio culturale fondamentale per i fiorentini.

Ed è una vergogna che adesso i consiglieri di Fratelli d’Italia si siano messi anche ad offendere un artista come Stefano Massini che ha avuto riconoscimenti in tutto il mondo. Lo hanno fatto anche recentemente nella loro iniziativa sulla cultura. Si denigra il direttore artistico gratuitamente, forse perché non ha la tessera di Fratelli d’Italia” dichiarano il Capogruppo PD Luca Milani e i vice Capogruppo Pd Alessandra Innocenti e Cristiano Balli

“L’ipotesi di un declassamento del Teatro della Toscana è inaccettabile per la nostra città. In questo momento di incertezza, ci uniamo alle parole della Sindaca Funaro che parla di attacco politico del Governo centrale alla città di Firenze e condividiamo la possibilità di agire in tutte le sedi opportune nel caso il declassamento sia ufficiale -dichiara il Capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Palazzo Vecchio Lorenzo Masi- Ritengo sia però importante sottolineare anche un altro tema, quello della trasparenza. Sì perché il caso del Teatro della Toscana, che sembra sia stata penalizzata di ben 20 punti, mostra ancora una volta quanto sia necessario fare chiarezza sulle modalità di attribuzione dei criteri e dei punteggi, che come abbiamo visto, decidono sul futuro dei nostri teatri italiani.

Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno? Solo in questo modo possiamo tutelare il prestigio e la storia della nostra cultura. Siamo vicini al Direttore artistico Stefano Massini che dal momento del conferimento dell’incarico ad oggi ha portato avanti un lavoro importante, che già con i laboratori di scrittura creativa era riuscito nei mesi scorsi a coinvolgere tantissimi cittadini e cittadine, e che ha presentato un palinsesto di appuntamenti teatrali di altissimo livello. La manifestazione di solidarietà di oggi in Piazza Signoria ne è un chiaro esempio" 

"Partiamo dall'unirci alla solidarietà nei confronti di Stefano Massini. Gli attacchi nei suoi confronti sono inaccettabili, perché si confondono presunte valutazioni artistiche con i suoi pensieri, o le sue dichiarazioni di intellettuale, artista, cittadino -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Aggiungiamo che si ritrova in una situazione di cui è evidente non possa portare le responsabilità, per una semplice questione di tempi.

Non condividiamo però la scelta di una parte del sistema politico di scontrarsi rimuovendo il merito dei problemi. Il più evidente è il peso dei partiti, o delle figure di governo, nel poter incidere su meccanismi istituzionali che dovrebbero garantire l'autonomia di chi opera nel settore della cultura. Non è una novità, ma a che serve immaginare la Sindaca buona e la Presidente del Consiglio cattiva, o il Ministro della Cultura cattivo? Allora quando si è trattato del Maggio Musicale era l'inverso?

Leggiamo alcune parole dei tre commissari che hanno dato le dimissioni dall'organismo che deve esprimersi sul declassamento, da cui viene fuori che questa decisione sarebbe legata a una divergenza generale sulla visione della cultura. In più parlando di un minor punteggio che comunque sarebbe arrivato per problemi sul 2026-2027.

Pensiamo sia interessante anche l'intervista al già Presidente e Assessore alla Cultura Sergio Givone, che ricorda da dove nasce il progetto del Teatro della Toscana e quanto sarebbe fuorviante immaginare uno scontro tra la visione di Marco Giorgetti e la situazione presente. Noi lo abbiamo chiesto anche in Commissione. Quale politica culturale è stata perseguita negli ultimi anni e quali novità ci sarebbero, oltre i singoli nomi?

Ci permettiamo di considerare superficiale una parte del dibattito che si è sviluppato. La reazione emotiva la comprendiamo e lo sdegno lo condividiamo anche, ma da parte di chi ha responsabilità precise sul piano politico-istituzionale andrebbe aggiunto anche qualcosa di più. Non vorremmo che, come per i recenti quesiti referendari, ci fosse chi pensa di sovrapporre la tattica politica elettorale con le posizioni di merito da portare avanti. E non vorremmo che alla fine del dibattito politico aspro non ci fosse nessuna parte politica pronta ad assumersi delle responsabilità. Per questo rilanceremo la funzione di controllo che ci spetta, appena ci arriverà la documentazione richiesta nei giorni passati".

“Il declassamento del Teatro della Toscana, e in particolare della Pergola, è un atto grave che rischia di compromettere la stabilità di una delle istituzioni culturali più prestigiose del nostro Paese. Le dimissioni di tre membri della Commissione consultiva del Ministero della Cultura indicano un problema serio nella trasparenza e nella gestione del processo valutativo” -dichiarano Irene Galletti, presidente del Gruppo M5S Toscana, e Andrea Quartini, deputato fiorentino del M5S- La cultura deve essere valutata per ciò che produce, non per chi la dirige o per logiche di appartenenza politica. Il Movimento 5 Stelle chiede che il Ministero renda pubblici i criteri e le motivazioni che hanno portato a questa decisione, e che si apra un confronto vero con i territori, gli artisti e i cittadini. È inaccettabile che scelte così impattanti vengano prese senza condivisione né trasparenza”.

“Il declassamento del Teatro della Toscana è la decisione più stupida e scandalosa che il ministro Giuli possa prendere. Il ministro non si nasconda dietro la Commissione ministeriale, perché tutti sanno che la Commissione non proporrebbe mai una cosa del genere senza il suo avallo. Le dimissioni dei tre membri sono la dimostrazione che si è passato il segno in una gestione della cultura dal sapore neofascista. Possibile che questo Ministro sia così accecato dalla politica al punto di avallare una scelta così vergognosa solo perché alla guida del Teatro non ci sono le persone che vuole lui? Ha paura di chi la pensa diversamente? Ha paura di intellettuali e artisti come Massini? Ha paura di sindaci come Funaro? Giuli fermi questa sciagura se non vuole passare alla storia come il ministro che ha distrutto le istituzioni culturali di prestigio storico come lo è il Teatro della Pergola” dichiara l’europarlamentare Pd Dario Nardella.

“Il Teatro La Pergola è vittima delle scelte irresponsabili del Sindaco di Firenze, Sara Funaro. Abbia il coraggio di ammetterlo. È questo il vero motivo per cui ha purtroppo perso il riconoscimento di teatro nazionale. Le scelte avventate di Funaro sul teatro, sulla programmazione, e le incongruenze di bilancio, rendono obbligato il declassamento, nel rispetto dei soldi dei contribuenti. Ci aspettiamo che il Sindaco Funaro chiarisca al più presto se intende continuare a subordinare la cultura alla logica della fedeltà politica, e che chieda scusa agli appassionati di teatro e ai cittadini tutti di Firenze” dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi, capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama.

“Questo governo politicizza e ideologizza tutto, rendendo tutto partitico, non hanno il senso della decenza e superano ogni istituzione culturale, democratica, libera per piegare il tutto al loro volere e ai loro diktat autoritari e ignoranti. La notizia appresa per mezzo stampa del declassamento del Teatro della Toscana e delle dimissioni di tre componenti su sette della Commissione ministeriale - dimissioni date perchè hanno ritenuto pretestuose le motivazioni della maggioranza - è un atto gravissimo non solo contro Firenze e la Toscana ma contro tutto il mondo della cultura che il governo vuole imbavagliare e controllare” dichiara il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi.

“Apprendiamo l'incredibile notizia delle dimissioni di tre componenti su sette della Commissione ministeriale: come loro stessi hanno dichiarato si tratta di un atto di protesta contro la scelta della maggioranza della Commissione di declassare la Fondazione Teatro Nazionale della Toscana fondata su motivazioni pretestuose. Il Comune di Firenze aveva dato il via alla nuova era della Fondazione individuando Stefano Massini, figura di grande e indiscutibile valore, alla guida del Teatro della Pergola.

Cosa sta succedendo ora? È in atto una ritorsione politica rispetto alle libere e autonome scelte fatte dai soci fondatori della Fondazione solo perché il ministero della Cultura ne pretendeva altre. Il ministro Giuli ed il sottosegretario Mazzi smentiscano pubblicamente questo scempio. Come gruppo Pd presentiamo un'interrogazione parlamentare, perché la cultura è e deve rimanere libera. Come fiorentino dico che non accetteremo questo affronto alla Città di Firenze” dichiara il deputato dem Federico Gianassi.

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