Perché non si investe in Italia: il sistema giudiziario (I)

Piccolo viaggio nella Magistratura civile e penale

17 marzo 2015 08:57
Perché non si investe in Italia: il sistema giudiziario (I)

Gran parte della responsabilità nella creazione di un clima di incertezza sugli investimenti in Italia, che scoraggiano gli imprenditori esteri (e quelli italiani), è sicuramente addebitabile al nostro sistema giudiziario, sia civile che penale.

L'urgenza della cronaca fiorentina, con eco romana, impone di partire dal secondo, in relazione al ramo "inquirente" (ai PM, per intenderci), anche se non mancherò di raccontarvi del primo.

Approfittando del declino del signor B., la cui presenza aveva imposto, a opera di entrambe le parti, una divisione manichea che non accettava sfumature, credo, infatti, che occorra riflettere, a mente fredda, prendendo un bel respiro, sulla posizione che ha assunto oggi la Magistratura inquirente in Italia rispetto all'assetto costituzionale dei poteri e, soprattutto, se sia ancora in linea con quel bilanciamento di pesi e contrappesi costruito dal legislatore costituzionale in quella Carta che tutti sventolano e di cui si fanno scudo, molto spesso dimostrando di non conoscerne nemmeno la reale portata, o, peggio ancora, tirandola a destra o a sinistra a seconda del proprio tornaconto.

Questo cercherò di fare, proseguendo per "pillole", nella speranza così di risultare più digeribile, conducendovi su un terreno più tecnico, per sfuggire dai qualunquismi, un tempo "da bar" e oggi "da social network".

Con questo, voglio, dire che nessuno è portatore della Verità. Anzi, il, dibattito è sacro.

Sarebbe opportuno, però, fare un passetto indietro e ricominciare a discutere, per quanto è possibile, un po' più di ciò che si conosce, applicando i moniti del grande Nanni Moretti.

Quindi. Prendete un bel respiro e seguitemi in questo piccolo viaggio: si parte! (... continua)

L'Avvocato Risponde — rubrica a cura di

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