Payback dispositivi medici: arriva la proroga

Confartigianato e CNA Toscana: “Senza cambio delle norme a rischio la chiusura di molti laboratori odontotecnici”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 gennaio 2023 22:34
Payback dispositivi medici: arriva la proroga

“Accogliamo con favore la proroga della scadenza del termine per i versamenti al 30 aprile. Ora però chiediamo nuove norme e criteri diversi di riparto dell’eccedenza della spesa sanitaria regionale, escludendo le piccole imprese e l’annullamento delle richieste di pagamento che tanti laboratori hanno ricevuto da parte delle Regioni per gli anni compresi tra il 2015 e il 2018”. Lo hanno dichiarato Ivan Pintus Presidente di Confartigianato Toscana Odontotecnici e Francesco Amerighi Presidente CNA SNO Toscana in merito al provvedimento del Governo che ha rimandato al 30 aprile il termine entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici saranno tenute ad effettuare i versamenti per ripianare lo sforamento dei tetti di spesa sanitaria delle Regioni, il cosiddetto payback.

“La nostra speranza – hanno aggiunto – è che le istituzioni ci ascoltino e comprendano le specificità che differenziano i laboratori odontotecnici dagli altri produttori di dispositivi medici. Gli odontotecnici realizzano protesi su misura del paziente che non sono comprese tra le prestazioni dei livelli essenziali di assistenza che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro il pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Nel realizzare le protesi – hanno proseguito Pintus e Amerighi - sono essenziali il lavoro dell’odontotecnico e le tecniche che impiega; si tratta di artigianato non di prodotti farmaceutici.

Non si possono assimilare protesi su misura dei pazienti realizzate nelle nostre piccole imprese ai dispositivi medici, come quelli monouso, prodotti in serie dai colossi farmaceutici. Il payback è un meccanismo che presenta forti criticità e le imprese che stanno affrontando la crisi si trovano a dover rimborsare somme di denaro rilevanti con pesanti ricadute di carattere economico, sociale e occupazionale. Un sistema quindi che va cambiato – hanno concluso il presidente di Confartigianato Toscana Odontotecnici e il Presidente di CNA SNO Toscana – perché introduce ulteriori incertezze e quindi scoraggia gli investimenti in innovazione a danno della salute dei pazienti”.

Riguardo poi all’esistenza di accordi siglati da associazioni di rappresentanza del mondo imprenditoriale nei quali veniva accettato il meccanismo del payback, Confartigianato Imprese e CNA non li hanno mai sottoscritti.

Una mozione per chiedere alla Giunta regionale di confrontarsi con il Governo per "chiedere la cancellazione del meccanismo del payback", e "con le varie associazioni di categoria delle imprese produttrici di dispositivi medici per meglio capire le criticità denunciate dal settore, con particolare attenzione alle fragilità delle pmi". A presentarla, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. Si tratta di un meccanismo che "mette a rischio migliaia di posti di lavoro - sottolinea - e anche la salute stessa dei cittadini, che non potranno più vedersi garantiti i dispositivi medici ospedalieri di ultima generazione se le aziende saranno costrette a fare i conti con tale contesto di crisi".

"In Italia - spiega Stella - sono oltre 4.500 le imprese del settore biomedicale, con più di 112 mila addetti. Soltanto in Toscana ci sono 350 aziende che operano nel settore, con 7600 addetti considerando anche l'indotto. Secondo le previsioni di Confindustria Dispositivi Medici, l'80% delle imprese operanti nel settore di dispositivi medici in Italia rischiano la chiusura e sono in ballo 100 mila posti di lavoro. Molte imprese produttrici di dispositivi medici, chiamate a restituire le somme incassate dal 2015 al 2018 per ripianare i debiti della Regione, sono piccole e medie imprese, non in grado di reperire la liquidità richiesta, e già colpite dall'aumento del costo delle materie prime e dei rincari energetici. Per questo è urgente cancellare il meccanismo del payback".

Notizie correlate
In evidenza