Centro storico, nuovo Piano di gestione: c'è anche San Miniato

Approvato documento in 10 punti con i principi da perseguire per promuovere lo sviluppo sostenibile dell’area Unesco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2022 17:43
Centro storico, nuovo Piano di gestione: c'è anche San Miniato

Trenta progetti, 171 indicatori e parametri di efficacia e oltre 60 istituzioni, enti e associazioni coinvolti: sono i numeri del nuovo Piano di gestione del centro storico di Firenze patrimonio Unesco, che va ad aggiornare quello finora vigente. Il piano sarà integrato nel nuovo Piano operativo, nel quale saranno recepiti e ampliati i valori legati al Patrimonio mondiale, le raccomandazioni sul Paesaggio storico urbano, il sistema di salvaguardia dello skyline attraverso i punti di belvedere e le valutazioni di impatto sul patrimonio, come nel caso del concorso per il nuovo stadio. 

Con l’aggiornamento del piano, è stato per la prima volta approvato anche il ‘Manifesto sulla sostenibilità per il centro storico di Firenze’: un documento in 10 punti con i principi che la città dovrebbe perseguire per promuovere lo sviluppo sostenibile dell’area Unesco e del suo contesto. Il piano è stato presentato oggi dall’assessore all’Urbanistica e Piano di gestione Unesco Cecilia Del Re.

“Nel giorno dell’anniversario dell’alluvione - ha detto l’assessore Del Re - presentiamo il Piano di Gestione Unesco e il Manifesto delle sostenibilità perché il tema dei cambiamenti climatici è fondamentale anche in relazione alla tutela della città. E’ il primo Piano che comprende una zona più allargata comprensiva della ‘buffer zone’ intorno al Comune di Firenze, che si aggiunge alla ‘core zone’ del centro storico patrimonio Unesco; ma anche il primo Piano con l’ampliamento ai viali, al giardino delle Rose, alle greenways e all’area di San Miniato.

La principale innovazione del Piano riguarda la particolare attenzione ai temi ambientali, del cambiamento climatico e della sicurezza idraulica. Un piano che mette in rilievo il tema della valutazione di impatto per cui ogni atto della pubblica amministrazione dovrà contenere una ‘conformità’ rispetto al piano di gestione per la tutela del sito Unesco, come è accaduto con il concorso sullo stadio per la valutazione sull’inserimento dello stadio nel nostro contesto. E poi un secondo aspetto legato alla valutazione di impatto per trovare un contemperamento tra le esigenze dei residenti del centro storico e la pressione antropica dei turisti.

Un piano frutto anche dell’ascolto e della partecipazione di tante associazioni e del lavoro del comitato di pilotaggio”.

“Con questo terzo aggiornamento del Piano di gestione - ha detto il responsabile dell’Ufficio Firenze Patrimonio mondiale e rapporti con l’Unesco Carlo Francini - si vuole non solo proseguire nella strada iniziata nel 2006, ma anche intraprendere nuove direzioni senza tralasciare la nostra missione: assicurare che l’eccezionale valore universale del Centro storico di Firenze venga preservato e lavorare per una corretta interpretazione dei suoi valori e dei suoi attributi. Alcuni degli obiettivi strategici che sono emersi durante la preparazione del Piano sono stati già raggiunti: il più celebrato è stato sicuramente l’estensione del perimetro del sito fino alla collina di San Miniato, ma altrettanto importanti sono stati la mappatura dei valori e degli attributi dell’Eccezionale valore universale e la messa a punto di un modello specifico per la Valutazione di impatto sul patrimonio.

Altri saranno da perseguire nei prossimi anni: il perfezionamento del sistema di banche dati per la gestione del sito, il progetto Firenze Forma Continua per la conoscenza dell’evoluzione della città e del territorio, e la piena integrazione dei valori Unesco all’interno della pianificazione e della programmazione urbana del Comune di Firenze, mettendo al centro la Raccomandazione Unesco sul paesaggio urbano storico”.

Tra le novità del piano anche l’inserimento dell’estensione del perimetro del sito di 27 ettari con l’inclusione di San Miniato al Monte; l’approfondimento sul tema della ‘governance’, cioè il sistema di gestione del sito che definisce i ruoli e le responsabilità per la protezione e salvaguardia del sito Patrimonio mondiale.

I 30 progetti: riassetto del Comitato di pilotaggio; Smart City Control Room; Florence Heritage Data System; coinvolgimento con programmi internazionali; aggiornamento dei piani urbanistici: piano strutturale e piano operativo; valutazione di impatto sul patrimonio; Buffer Zone, assi visuali e punti di belvedere; Firenze Forma Continua; Firenze e l’eredità culturale del patrimonio religioso; restauro e adeguamento funzionale del Corridoio vasariano del complesso monumentale degli Uffizi; rinnovamento Musei del Bargello; Museo nazionale di San Marco – ‘Museo della Vecchia Firenze’; recupero complesso monumentale di Sant’Orsola; manutenzione e valorizzazione del patrimonio culturale del Comune di Firenze; progetti di Social Housing – strutture residenziali sociali per i cittadini; commercio per la vivibilità del centro storico; piazze minori nel centro storico di Firenze; Be.Long - Ospitalità per studenti e cittadini temporanei; Manifattura Tabacchi; Innovation Centre - Recupero dell’ex Granaio dell’Abbondanza; Mostra internazionale dell’Artigianato.

(sc)

Manifesto sulla sostenibilità per il centro storico di Firenze

Il manifesto individua i principi di sostenibilità che la città dovrebbe perseguire e le linee d'azione per guidare lo sviluppo sostenibile del sito Patrimonio mondiale e del suo contesto.

Educazione e coinvolgimento

1. Si promuovono programmi di sensibilizzazione nelle scuole e fra i giovani, volti a far comprendere gli impatti antropici sull'ecosistema, cosa ne deriva per la salute dei singoli e quali sono gli effetti sul patrimonio culturale e naturale.

2. Le comunità locali e i residenti devono essere sostenuti nel loro ruolo attivo per individuare soluzioni per affrontare le sfide del cambiamento climatico

Ricerca e formazione

3. È fondamentale promuovere la ricerca attraverso gruppi di esperti e accademici, partenariati strategici e attraverso un dialogo continuo sia con gli organi consultivi dell'Unesco, che con professionisti del settore e autorità locali.

4. L'Ufficio Firenze Patrimonio mondiale si aggiorna e promuove la formazione degli altri uffici e delle altre direzioni comunali attraverso workshops e campagne di sensibilizzazione inerenti al cambiamento climatico e la gestione sostenibile del patrimonio culturale e naturale.

5. Si auspica una ricerca onnicomprensiva e che verta sull'individuazione dei fattori di rischio, degli impatti sul patrimonio, sulle possibili misure preventive e mitigative e, infine, sulle conseguenze socio-economiche che derivano dai cambiamenti climatici.

Progettazione

6. Benessere individuale ed equilibrio dell'ecosistema sono due realtà connesse: si promuovono i progetti volti a generare benessere individuale e collettivo attraverso la cura del verde così come le iniziative che mirano a creare una città circolare urbana.

7. Si incoraggia la pianificazione territoriale centrata sulla valorizzazione dei corsi d'acqua e del paesaggio agricolo, rurale e collinare della città. Questo consente il mantenimento dell'identità cittadina, il rafforzamento tra Centro Storico e paesaggio circostante, ma anche la creazione di nuovo valore sociale, economico e culturale.

8. Ci si impegna ad utilizzare strumenti e procedure, come le Valutazioni di impatto sul patrimonio, per guidare lo sviluppo urbano e l'implementazione di politiche di conservazione e salvaguardia del patrimonio alla luce del cambiamento climatico.

9. Per rafforzare la prevenzione e mitigazione dei rischi relativi a cambiamenti climatici e calamità naturali, si incoraggia il dialogo con le autorità di fiume e i consorzi di bacino su tutto il territorio regionale, oltre che il rafforzamento della collaborazione con la Protezione Civile.

Politiche territoriali

10.E' importante stimolare l'implementazione di politiche per il turismo sostenibile, analizzando la domanda e l'offerta turistica, e gestendole in base alla capacità di carico del sito Patrimonio Mondiale. Va aumentata la conoscenza dei programmi dell'Organizzazione mondiale per il Turismo (Unwto).

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