Carlo Fei torna, dopo un po' di anni, con questa nuova mostra che riprende il titolo di alcune serie fotografiche iniziate negli anni Novanta e dedicate a oggetti assoluti, astratti dalla realtà funzionale delle cose reali e avvolti nell’oscurità artificiale da cui emergono potenti come epifanie, per rivelare sè stesse (“né più né meno”). Immagini misteriose come gli amuleti o i talismani, effigi ambigue come le polarità di batterie elettriche che evocano energie positive o negative, queste apparizioni ci inducono a credere che quelle cose siano vere, mentre alludono paradossalmente a nulla (“non ci è dato sapere niente”); con arte Fei ci conduce nell’ignoto, come dentro a un processo di illusione e mitizzazione di forme straordinarie e messe in scena continue.
Carlo Fei è nato nel 1955 a Firenze, dove vive e lavora. Laureato in pedagogia con una tesi sperimentale sull'utilizzo della fotografia di ritratto in casi di psicodiagnostica, ha compiuto anche studi musicali e fatto esperienza tecnica di laboratorio in chimica e fisica. Dalla fine degli anni Settanta ha lavorato come fotografo professionista nel mondo dell'arte, collaborando con gallerie, riviste, musei, istituzioni pubbliche e private fra cui il Centro Pecci di Prato, la Fondazione Pitti Discovery di Firenze, il Palazzo delle Papesse di Siena, il Museo Marino Marini di Firenze, la Collezione Gori di Santomato (Pistoia), la Galleria civica d'arte contemporanea di Modena. Dai primi anni Novanta ha sviluppato un autonomo percorso di ricerca artistica, presentato in mostre collettive e personali sia in Italia che all'estero e in varie pubblicazioni.
La mostra è visitabile nei giorni di apertura della galleria: dal mercoledì al sabato, dalle 15.30 alle 19.00, a Firenze in Via Maggio 64/R. o su appuntamento chiamando il 340 0792997.