Nardella al governo: “Resta incertezza sui finanziamenti Pnrr”

FDI: "Il Pd catastrofista cerca visibilità con le bufale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 agosto 2023 23:55
Nardella al governo: “Resta incertezza sui finanziamenti Pnrr”

“Al di là dei toni rassicuranti e dell’impegno verbale del Ministro Piantedosi, che ringrazio per lo sforzo e l’attenzione verso i Comuni, resta un quadro del tutto incerto perché privo di dati chiari e formali sul futuro dei progetti del PNRR delle nostre città”. Il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha partecipato in collegamento all’incontro col ministro dell'interno Piantedosi e gli altri sindaci delle città metropolitane sui progetti del Pnrr, ha aggiunto: "Come ha detto il presidente Anci Antonio Decaro non ci è stata data alcuna spiegazione precisa su questo improvviso definanziamento e sulla sostituzione con fondi alternativi, né è stata accolta la richiesta dei sindaci di mantenere i progetti dei Comuni dentro il Pnrr e comunque di valutarli caso per caso”.

“Per questo non possiamo fermarci di fronte ad opere cruciali per le nostre città – ha aggiunto il sindaco Nardella - per le quali abbiamo già fatto le gare e in molti casi abbiamo fatto partire i lavori. Mi duole constatare che quello che è successo per il caso dei 55 milioni di euro tolti alla città di Firenze sul progetto del restauro dello stadio Franchi - ancora in attesa di risposte da parte del Governo - ora sta succedendo per tutte le altre grandi città italiane”. “Per quanto riguarda la nostra città continueremo a mantenere i canali di dialogo con il ministro Piantedosi e con gli altri ministri del Governo – ha concluso - ma non possiamo nascondere ai nostri cittadini la grande preoccupazione per questa situazione e per la nostra città”.

“Il Partito democratico sta portando avanti un’operazione di mera propaganda in merito ai finanziamenti delle opere del Pnrr creando inutili e dannosi allarmismi.

Approfondimenti

Il Governo ha garantito che ci sarà copertura finanziaria per tutte le opere per le quali i contratti sono già stati firmati e i lavori sono partiti. Non è stato tagliato nessun intervento dal Piano. Infatti il Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 6 agosto 2021, che ha assegnato le risorse alle singole misure del Pnrr, non è stato modificato in alcun modo. La proposta di revisione inviata alla Commissione europea, prevede la sostituzione della fonte di finanziamento per alcuni interventi, dalle risorse del PNRR ad altre risorse. Si tratta prevalentemente di opere che ricadono nella misura ‘piccole e medie opere’ dove il Governo ha trovato interventi come la realizzazione di una ringhiera in ferro e addirittura 4mila interventi per la viabilità: tutte opere che non possono essere notoriamente finanziate con il Pnrr.

Quasi tutte le misure per le quali il Governo intende sostituire la fonte di finanziamento rientrano nei cosiddetti progetti in essere, ovvero progetti già finanziati a legislazione vigente prima del 2020, e successivamente inseriti nel Piano. La polemica di questi giorni è sterile e non tiene conto del fatto che la sostituzione della fonte di finanziamento non comporterà ritardi, ma addirittura semplificherà il lavoro dei Comuni, che potranno rendicontare gli interventi con criteri più semplici, pratici e con la certezza della copertura economica per la loro realizzazione. L’obiettivo del Governo è di evitare che si ripresentino casi come quello dell’Artemio Franchi.

Sul fronte dei finanziamenti all’edilizia sanitaria, Roma assicura che saranno garantite risorse aggiuntive pari a circa 10 miliardi, per gli interventi programmati nella misura 6 del PNRR, rispetto ai quali le Regioni hanno segnalato un incremento dei costi medi di realizzazione pari a circa il 30%. Rispetto alla proposta dei precedenti, il Governo Meloni prevede anche interventi per dotare le case di comunità e gli ospedali di comunità delle attrezzature necessarie per assicurare servizi migliori alle persone.

Il Governo, per quanto riguarda gli interventi sul dissesto idrogeologico, ha effettuato una ricognizione dalla quale emerge che tutte queste opere erano già programmate e finanziate, interventi incompatibili con le regole del Pnrr.

Anche su queste opere la domanda da fare, a chi oggi strumentalmente contesta la proposta di revisione sempre la stessa: perché, nel 2021, a fronte di dotazioni finanziarie già previste, in alcuni casi sin dal 2010 con atti assunti e programmazioni approvate si è deciso di spostare tali interventi sul PNRR, compromettendo anche la loro rendicontazione? Dove sono finiti quei fondi?

Il Governo, nella proposta di revisione del PNRR, oltre a programmare il finanziamento del nuovo capitolo del REPowerEU, per un importo complessivo che supera i 19 miliardi di euro, pari al 10% del PNRR, ha previsto, inoltre, il rafforzamento della misura che riguarda gli asili nido, con lo stanziamento di ulteriori 900 milioni, finalizzato alla pubblicazione di un nuovo bando per l’incremento dei posti e per il raggiungimento degli obiettivi.

Fratelli d’Italia fin dalla campagna elettorale per le politiche del 2022 ha sostenuto che fosse necessario ricontrattare il Pnrr perché nel corso di due anni le emergenze e le priorità sono cambiate, basti pensare alla questione del cambiamento climatico. Chi crea inutili allarmismi non ha evidentemente a cuore il futuro dei nostri Comuni e della nostra Nazione” dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi.

“Ormai è cosa nota a tutti: il Governo Meloni ha tagliato ben 16 miliardi di euro destinati alla realizzazione di importanti progetti di riqualificazione e sviluppo delle Regioni ed enti locali” esordisce così il consigliere De Blasi “Un fatto gravissimo che per la Regione Toscana si traduce in una perdita di finanziamenti per oltre un miliardo di euro”.

“Abbiamo appreso a mezzo stampa che il Comune di Firenze ha calcolato una perdita pari a 30 milioni di euro per i 20 progetti interessati e, vista la gravità della situazione, abbiamo ritenuto urgente chiedere all’Amministrazione di rendere noti alla cittadinanza quali sono questi progetti, perché ad oggi sappiamo solo che a rischio c’è il rifacimento della scuola media Ghiberti in Via di Scandicci e già questo ci preoccupa molto” prosegue il Capogruppo M5S.

“Ma non è tutto: vogliamo sapere anche a quanto ammonta il finanziamento per ciascuno dei 20 progetti e lo stato di avanzamento degli stessi, perché è fondamentale in questa fase capire se e come il Comune intende procedere”.

“Il Governo ha assicurato che ai progetti interessati dal definanziamento saranno destinati i fondi provenienti da altre linee di finanziamento, ma detto ciò, nessun’altra indicazione è ad oggi arrivata” dichiara De Blasi.

“In questo clima di totale incertezza è necessario che il Comune di Firenze provi a fare chiarezza: ci dica chiaramente se tutti i progetti interessati dai tagli saranno comunque realizzati oppure no, e nel caso, quali saranno quelli ridimensionati o messi da parte” conclude il consigliere pentastellato.

"Il Pd continua a diffondere falsità e a seminare il panico per riottenere una visibilità che, non essendo più al governo, evidentemente gli manca molto. Non trova pace, anche se ormai sono passati dieci mesi. Ricordiamo al partito Democratico che, se fosse stato per loro, i fondi del Pnrr sarebbero andati perduti. Prova ne è quel brutto pasticcio dello stadio Franchi di Firenze, che si è immaginato potesse rientrare negli interventi finanziati con il piano. Il problema di questa sinistra è che non potendo più stare seduta sulle proprie poltrone, sa solo attaccare attraverso strumenti odiosi, come la chirurgica diffusione di fake news.

È grazie al lavoro del Governo Meloni e del ministro Raffaele Fitto che si sta cercando di recuperare disastri pregressi da loro compiuti. Ribadiamo che il catastrofismo dettato dall'incapacità non porta a niente. Questo esecutivo, invece, è al lavoro nell'interesse dei cittadini e dei territori". scrive, in una nota, il deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Rossi.

All’indomani dalla rimodulazione da parte del Governo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha visto il dimezzamento delle somme destinate a contrastare il dissesto idrogeologico – passate a livello nazionale da 2,49 Mld a 1,203 Mld – il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord si dice fortemente preoccupato per questa misura che riduce risorse fondamentali per la sicurezza dei territori.

“Il contrasto ai cambiamenti climatici non può limitarsi a titoli e dichiarazioni d’intenti. È urgente concretizzare le scelte” dice Francesco Vincenzi, Presidente dell'Associazione Nazionale Consorzi Gestione Tutela Territorio ed Acque Irrigue.

“Siamo disorientati dalle scelte del Governo che invece di investire sulla prevenzione al dissesto idrogeologico, di fatto conferma la logica di inseguire i disastri, andando a stanziare risorse solo di fronte ai fatti compiuti. Un comportamento miope che, oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, costa allo Stato dieci volte di più rispetto all’investimento per la prevenzione – spiega il Presidente del Consorzio 1 Toscana Nord Ismaele Ridolfi – La stessa cabina di regia prospettata dalla Premier, finalizzata a fronteggiare il dissesto idrogeologico, senza risorse serve davvero a poco.

Le necessità di cure straordinarie sui territori sono amplificate dagli eventi climatici estremi che nei primi mesi del 2023 sono aumentati del 135% rispetto agli stessi mesi del 2022 e la Toscana è tra le sei regioni italiane più colpite. I dati riportati dal rapporto Città Clima di Legambiente, evidenziano la crisi climatica e la forte instabilità, con eventi che includono contemporaneamente alluvioni e siccità. Inoltre la gestione dei territori, tra abbandono dei presidi agricoli e forestali di montagne e zone pianeggianti e il forte consumo di suolo, espongono vaste aree della regione ai fenomeni di dissesto con conseguenze gravi per le popolazioni.

“Solo nel territorio gestito dal Toscana Nord assistiamo da alcuni anni a fenomeni estremi, come l'incendio di Massarosa, la siccità a Massaciuccoli e in Lunigiana dove abbiamo dovuto chiudere un invaso pochi giorni fa, le piogge torrenziali e improvvise che hanno colpito la provincia di Massa Carrara. In questo contesto climatico difficilmente prevedibile, è necessario lavorare sull’adattamento dei territori e parallelamente pianificare politiche più ambiziose di mitigazione, sostenute da finanziamenti adeguati in lavori straordinari contro il dissesto idrogeologico. In questo senso il Consorzio 1 Toscana Nord è pronto a fare la propria parte, come ha dimostrato negli anni, con l’esecuzione di importanti lavori sui territori montani, collinari e di pianura – conclude Ridolfi.

Notizie correlate
In evidenza