La forbice sul PNRR: a Prato progetti a rischio per oltre 31 mln.

Biagioni (PD): “Il Definanziamento è inaccettabile”. FdI fa quadrato sulla difensiva

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 agosto 2023 14:44
La forbice sul PNRR: a Prato progetti a rischio per oltre 31 mln.

PRATO, 9 agosto 2023- Ammontano a oltre 31 milioni di euro, di cui più di 29 cofinanziati dal PNRR (27.364.112+2.054.939 di adeguamento prezzi), i fondi che a Prato rischiano di venire tagliati dalla rimodulazione del PNRR presentata dal Governo se non verrà fatta chiarezza con atti concreti: attraverso vari bandi infatti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza aveva assicurato al Comune 58 milioni dell'UE suddivisi su 50 progetti.

Adesso, rischiano lo stop ben 35 progetti per la valorizzazione del territorio, per la rigenerazione urbana, le infrastrutture di comunità, le scuole e la gestione del rischio idrogeologico. Ad integrazione dei 29 milioni targati PNRR inoltre, erano già stati messi in Bilancio anche 693.524 euro di fondi comunali e 967.984 di fondi regionali.

Ad essere interessati ai tagli potrebbero essere addirittura anche lavori già effettuati e ora in fase di rendicontazione per poter ricevere la copertura finanziaria, come la riqualificazione energetica delle scuole Corridoni e Bruni (210mila euro), la risagomatura di canali e fossi per prevenire il rischio idrogeologico (992mila euro) e l'abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi pubblici (210mila euro). Per queste opere è stata versata solo la prima tranche del finanziamento, di cui il Governo ora potrebbe addirittura pretendere la restituzione.

Nel caso di appalti già aggiudicati, con contratti firmati o in via di imminente aggiudicazione il Comune rischia inoltre di incorrere in un mancato finanziamento e conseguente accollamento a carico esclusivo del Comune per milioni di euro, 4.756.292 per l'esattezza: si tratta della messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti (907mila euro) e della realizzazione di aree verdi per la didattica open air in varie scuole (3,7 milioni). Lo stesso esito potrebbero avere anche i lavori attualmente in corso per 1,4 milioni per la messa in sicurezza di diverse strade.

Sono poi 22 le procedure di gara già concluse, per 19.199.000 euro, tra cui i diversi lotti di recupero di Officina Giovani, dell'ex Conservatorio Santa Caterina, del Museo Pecci, l'adeguamento degli impianti della piscina Galilei, la riqualificazione della palazzina di via Roma, vari tratti di piste ciclabili e di riqualificazione di campi di calcio e rugby. In bilico anche la Ciclovia del Sole Verona-Firenze per 3.177.622 euro, in corso di progettazione esecutiva. Tre le gare in corso per 815 mila euro: l’intervento di efficientamento energetico della Scuola Crocini, la sostituzione degli infissi dell’Ex conservatorio di Santa Caterina e gli interventi di restauro della zona macchine dalla Gualchiera.

Da finanziare infine sul 2024 la riqualificazione energetica del Polo Campolmi, Biblioteca Lazzerini e Museo del Tessuto, per 210mila euro.

Un fulmine a ciel sereno insomma per il Comune di Prato, una delle poche istituzioni ad essere in linea con il rigido cronoprogramma imposto dall'UE per accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che obbliga le Amministrazioni proponenti ad arrivare alla conclusione dei lavori e alla rendicontazione entro il 30 giugno 2026, con verifiche semestrali della Commissione europea sul conseguimento delle scadenze. Un lavoro complesso, affrontato dall'Amministrazione pratese con impegno e puntualità per non perdere il treno dei finanziamenti europei e riuscire ad utilizzare le risorse per innovare la città in termini di opere pubbliche, servizi, tecnologia, mobilità, scuola e formazione, sociale e cultura.

Proprio puntando a questo obiettivo infatti, il Comune aveva creato già dal 2021 una cabina di regia per il PNRR, una task force di personale tecnico e amministrativo che ha permesso di arrivare a elaborare 50 progetti su un arco pluriennale, con forte accelerazione proprio negli ultimi sei mesi per gare e lavori in osservanza dei termini di legge. Si tratta di un risultato molto importante, considerando la lunghezza dei tempi amministrativi e confrontandolo con il quadro di difficoltà riscontrate a livello nazionale.

Questo il quadro della situazione tracciato stamani dall'assessore al Coordinamento dei finanziamenti PNRR Giacomo Sbolgi: "Il Governo, oltre che dimostrarsi incapace nel portare in fondo gli impegni presi, prende in giro oltre che i Comuni anche tutti coloro che tanto hanno fatto in questi mesi per portare a termine i progetti e rispettare le scadenze. Non si può usare la mannaia in senso orizzontale e tagliare fuori dai finanziamenti anche lavori già conclusi. Non si può minacciare passi indietro, poi ritrattare, promettere e non dare per certo cosa verrà effettivamente garantito. E non è neanche accettabile un punto interrogativo sul dire "non vi preoccupate vi saranno finanziati attraverso altri capitoli". Non si governa così, non si possono lasciare da soli i Comuni senza una soluzione".

Il sindaco Matteo Biffoni tira dritto: “Oltre alla consueta burocrazia ora il Governo mette in difficoltà i territori con posizioni ondivaghe su un capitolo fondamentale come il Pnrr. Qualunque cosa accada a Prato tireremo dritto, i lavori assegnati andranno avanti. Contiamo che le rassicurazioni e le promesse del Governo adesso diventino impegni concreti e si torni indietro su questa sciagurata ipotesi di cancellazione del fondi”.

“Sul Pnrr le scelte del governo Meloni hanno dell'incredibile. Non ci saremmo mai aspettati di dover commentare il definanziamento di progetti a cantieri già aperti. Siamo nelle mani di apprendisti stregoni, incapaci di gestire un piano tanto importante per il rilancio e lo sviluppo della nostra economia. Il ministro Fitto ha annunciato che ci saranno altre forme di finanziamento, senza però specificare quali. Si tratta di un comportamento inaccettabile che, come ha denunciato l’amministrazione di Prato, mette a rischio investimenti per 31 milioni di euro.

Senza queste risorse, in un colpo solo, si cancellano progetti chiave per la nostra città: interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, riqualificazione di scuole, impianti sportivi e luoghi pubblici, realizzazione di case di comunità e presidi sanitari, rifacimento di strade, sviluppo della rete ciclopedonale. In questi mesi gli enti locali hanno fatto uno sforzo incredibile per rispettare i tempi, impegnando molte risorse per supportare tutti gli interventi previsti dal Pnrr.

Ad oggi, infatti, nessun progetto è in ritardo sulla tabella di marcia. E la destra pratese cosa fa? Di fronte alle scellerate decisioni del governo, balbetta o rimane in silenzio. Capisco l'imbarazzo del sottosegretario Silli e dei parlamentati del territorio, è difficile difendere una scelta che mina lo sviluppo e la crescita della nostra città. Non bastavano la cancellazione del fondo affitti, l’abolizione del reddito di cittadinanza, il definanziamento della sanità pubblica.

Ora la destra rischia di mettere in difficoltà imprese, lavoratori e cittadini cancellando progetti approvati o già in corso. Il nostro è un territorio virtuoso, estremamente dinamico, capace di affrontare grandi sfide, che oggi chiede regole certe per programmare il futuro. Sul Pnrr servono delle risposte chiare in tempi rapidi. Se non arriveranno, il Partito Democratico è pronto a una mobilitazione straordinaria per avere dal governo tutte le risorse necessarie a mantenere i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza” dichiara Marco Biagioni, segretario provinciale del PD di Prato.

“Quella a cui stiamo assistendo in questi giorni sulla rimodulazione del PNRR da parte del Pd è solo una vergognosa strumentalizzazione politica, dannosa anzitutto per i toscani. La revisione del PNRR è servita in realtà a non perdere fondi che altrimenti sarebbero andati perduti. Il Ministro Fitto lo ha spiegato chiaramente, dicendo che nei prossimi giorni incontrerà governatori e sindaci per spiegare che nessun progetto andrà perduto e che il Governo si impegnerà a trovare le risorse necessarie. Cos’è che non capisce la sinistra di questo semplice ragionamento? Un tempo, almeno, la sinistra era in grado di fare opposizione, ma adesso fa solo triste demagogia che non giova ai cittadini. Che continuino pure a strumentalizzare tutto e a fare le loro campagne elettorali contro il buon senso: i risultati parlano e parleranno da soli” dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano Francesco Torselli.

Sul Pnrr "il Pd toscano sta continuando a narrare di montagne di denaro che il 'cattivo' governo Meloni starebbe togliendo alla Toscana ottimamente governata dai 'buoni e bravi piddini'. Ormai sono favolette a cui non credono nemmeno loro. La realtà è che stiamo salvando i finanziamenti dalla loro frettolosa superficialità". Lo scrive Giovanni Donzelli in un post sul suo blog, invitando il Pd "ad assumersi le proprie responsabilità con una postura da uomini delle istituzioni e di non protrarre un comportamento da bambini all’asilo che giocano allo scaricabarile"."Il governo ha chiarito in tutte le sedi - sottolinea Donzelli - che non si tratta di definanziamenti, ma di sostituzione della fonte di finanziamento", spiegando che "la sinistra, quando era al governo, aveva fatto una sostituzione della fonte di finanziamento, in quel caso da leggi nazionali al Pnrr".

Sostituzione "fatta frettolosamente per sbandierare cifre enormi sul Pnrr", che "aveva costretto i singoli comuni a oneri pesanti"."Come insegna la ben nota vicenda dello stadio di Firenze, - ricorda - interventi così costruiti potrebbero essere ancora una volta dichiarati inammissibili in sede di rendicontazione". "Il Pd - ribadisce Donzelli - non aveva evidentemente capito (o, con cinismo, finto di non capire) che le regole del Pnrr sono molto più stringenti rispetto a quelle previste per i finanziamenti nazionali"."Con una mossa irresponsabile, mascherata adesso da piagnisteo contro il governo Meloni, - prosegue - avevano lasciato i rischi dei costi a carico dei soggetti attuatori.

Fortunatamente la nostra serietà di governo consentirà, attraverso la sostituzione della fonte finanziaria, una più agevole rendicontazione e quindi una possibilità vera di realizzazione".E "sono stati ancora più spregiudicati - aggiunge - quando hanno dato i numeri sui definanziamenti alla sanità. Dopo i disastri delle gestioni Rossi e Giani che hanno creato i buchi nei bilanci delle Asl, il governo Meloni ha invece deciso di utilizzare i fondi non impegnati".Per la Toscana "si tratta di circa 356 milioni di euro non programmati che, quindi, concorrono all’obiettivo del Pnrr".

"Non solo, quindi, il governo non toglie un euro alla sanità, - conclude Donzelli - ma accelera la spesa di risorse bloccate da anni di politiche sanitarie sbagliate".

"Incapace è stato un Pd che, in anni di amministrazione, non ha saputo gestire i denari pubblici per la sanità - rammentiamo loro anche l’aumento delle risorse sanitarie messe a disposizione dal governo Meloni, rispetto al passato - e l'istruzione e che pretende di addossare le proprie responsabilità passate al Governo Meloni. I numeri che noi conosciamo sono i 7 miliardi di euro del fondo dell'edilizia sanitaria e i circa 356 milioni di euro non programmati che, quindi, concorrono all’obiettivo del Pnrr. Quando la sinistra era al governo, la sostituzione della fonte di finanziamento, in quel caso da leggi nazionali al Pnrr, ha portato solo ad un sovraccarico di oneri per le amministrazioni. Oggi che l'esecutivo ha scelto una strada per facilitare la rendicontazione, ci accusano di incapacità. Il Pd la smetta di fare il paladino dei sindaci quando gli fa comodo" scrive, in una nota, Fabrizio Rossi, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia.

Notizie correlate
In evidenza