"Aver creato la multiutility ha svincolato ALIA dall'essere una controllata del Comune di Firenze. È pubblica per il capitale (i soldi del suo bilancio), ma senza che nessun Consiglio comunale possa determinare decisioni significative. È la notizia che abbiamo dato ieri, alla luce della pubblicazione della sentenza del TAR rispetto al nostro ricorso, per diniego di accesso agli atti -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Si aggiunge un'altra novità emersa in Sala Firenze Capitale oggi, in una seduta congiunta oggi delle Commissioni Controllo, Bilancio e Ambiente. I verbali dell'Autorità Idrica Toscana di questi ultimi mesi chiariscono che l'acqua sarà gestita anche dal privato, per il 30%. La prossima concessione è destinata a durare almeno altri 20 anni.
Insomma le promesse del Partito Democratico sono infondate. Non sta a noi dire se in buona o in cattiva fede. Punto primo: dire che la multiutility rimane a controllo pubblico è fuorviante. I soci pubblici non possono esercitare le loro funzioni di controllo. Così ci ha detto il TAR. Punto secondo: la ripubblicizzazione completa per l'acqua non è all'ordine del giorno. È già deciso che la nuova concessione dovrà coinvolgere un socio privato al 30% per un paio di decenni. Per scoprire queste cose abbiamo dovuto scomodare TAR, spese legali e uffici del Comune. Ma chi governa non poteva avere più umiltà e confrontarsi con tutti i gruppi consiliari?"
“Finalmente, ieri pomeriggio, abbiamo avuto l’occasione di ascoltare in Consiglio il sindaco di Firenze, senza purtroppo avere quelle risposte che la città chiede, soprattutto sui servizi pubblici. La sensazione è che in Giunta manchino le competenze e, soprattutto, le forza per incidere: tendono ancora a girare troppo intorno al problema senza affrontarlo prendendo una decisione, magari migliorabile anche con il nostro contributo, ma chiara”. Queste le dichiarazioni di Paolo Bambagioni, consigliere della Lista civica Eike Schmidt sindaco e presidente della Commissione Controllo, nella quale stamani “faremo il punto sul processo di costituzione della multi utility”.
“Con le giunte Nardella e Biffoni – ricostruisce – c’era stato uno scatto verso la holding, sull'esempio di altre città, per la gestione dei servizi; nel corso dell'estate c'è stata una crisi, magari non troppo evidente ma profonda nel PD, tanto da rimettere in discussione tutto. Noi avevamo chiesto di discuterne in Consiglio comunale, ma si è scelto prima di fare un ciclo di audizioni nelle Commissioni, tra cui la Controllo, per produrre una relazione”.
Approfondimenti
“Il PD – ricorda – era partito in quarta con l'idea, forse poco meditata, di dare tutto in mano ai privati; dal canto mio, sono convinto che sia sempre preferibile mantenere la gestione pubblica dell'acqua, perché troppo importante”.
“Mi sento di suggerire cautela anche sull'ingresso in borsa della multiutility – aggiunge il consigliere –, in quanto questi servizi, visto si tratta di regime di monopolio, fanno molto gola ai privati; in questo processo bisogna tenere necessariamente conto della qualità dei servizi e delle tariffe, spesso in aumento”.
“Sicuramente – conclude – cogliamo l’occasione di questa stasi momentanea per stimolare un dibattito franco e serio, con idee e proposte incisive su temi che determinano la nostra vita”.