Multiutility: sulla quotazione in Borsa il Pd fa crak

In Regione Giani risponde all'interrogazione di Forza Italia: “Non c’è modello alternativo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2023 16:56
Multiutility: sulla quotazione in Borsa il Pd fa crak

Firenze – Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha risposto in Aula a un’interrogazione presentata da Marco Stella (Forza Italia) sulla governance della Multiutility in Toscana, con la quale si chiedeva a lui e all’assessore competente “se erano a conoscenza dell’intervento del Partito democratico della Toscana in merito alla quotazione in Borsa della Multiutility; se ritengono equo e normale che un partito politico intervenga sulla quotazione in Borsa” e cosa pensino della collocazione in Borsa della Holding dei servizi.

“Intervengo volentieri nel dibattito sulla Multiutility, anche se in realtà non c’è la competenza della Regione Toscana, ma mi interessa l’aspetto territoriale – ha risposto Giani –. Dalla vecchia gestione comunale siamo passati sempre più ad una economia di scala: si riducono i costi, si offre meglio il servizio e si avvantaggia il cittadino. Questo ha differenziato i vari livelli: l’acqua ha un’autorità unica di ambito a livello regionale e sei società di gestione; il gas ha un livello sovra-provinciale: l’asse dell’Arno da Firenze a Pisa è tutto Toscana Energia; così anche i rifiuti, che hanno una gestione sovra-provinciale con tre Ato.

C’è quindi un disallineamento assoluto – ha proseguito il presidente – che rende difficile l’attività di indirizzo dei Comuni e della Regione, mentre altre Regioni hanno costituito la loro Multiutility e questo consente ai cittadini un grande vantaggio. Penso a Iren, che dall’Emilia Romagna e da Torino è arrivata a gestire alcuni servizi nel sud della Toscana, penso a Hera, che dall’Emilia Romagna arriva in Toscana. Quindi abbiamo la Toscana da un lato colonizzata e dall’altro con utili che vanno altrove.

Acea prende il 40 per cento dei 30 milioni di utili di Publiacqua e magari quegli utili vanno a tappare le buche di Roma”. Il presidente, “come indirizzo generale” si è detto “dell’idea che i Comuni possano costruire progressivamente una Multiutility, con i tempi necessari. Ho molto rispetto delle esigenze dei territori, ci vorrà tempo, ma io ci credo. La Regione non ha competenza diretta, se non vogliamo intervenire a livello legislativo e forse si renderà anche necessario a un certo punto. Sono a conoscenza della posizione del Partito democratico sulla collocazione in borsa, la rispetto, ma sono convinto che magari non nel momento contingente, magari è meglio fare prima la Multiutility, e se non sarà la quotazione in borsa comunque ci si dovrà porre il problema di una modalità per accrescere le risorse.

In prospettiva, la collocazione in borsa diventa a mio parere fondamentale, ma probabilmente non è il momento. E mi è piaciuta molto la posizione del sindaco di Scandicci, Fallani, che parla di azionariato diffuso: può essere un passaggio interessante”. Quanto all’opportunità dell’intervento di un partito, Giani ha risposto che “mi meraviglierei se su questioni di questo genere un partito quale il Partito democratico non intervenisse. L’articolo 49 della Costituzione assegna ai Partiti ruolo di indirizzo.

Mi fa piacere vedere che il dibattito è trasversale, sia il consenso che l’opposizione. Penso che sia interesse generale dibattito, nell’interesse della Toscana”.

“La multiutility è già nata, gli organi societari ci sono tutti, l'assetto societario è già definito, e le strategie del piano industriale sono già state fatte. Per un partito abituato a telefonate che bloccano lo sviluppo, come quella telefonata di Occhetto che nel 1989 bloccò lo sviluppo di Firenze nell'area ex Fondiaria, è normale che un segretario regionale blocchi con una telefonata il piano industriale di una multiutility. La telefonata di Occhetto fu un errore, e sono convinto che anche l'ingerenza di un segretario regionale sia un errore grave. Non è un'ingerenza politica, non è una discussione politica sulla multiutility ma è un'ingerenza sul piano della politica industriale”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, replicando in aula al governatore toscano, Eugenio Giani (Pd).

“La multiutility deve avere un reperimento chiaro e preciso delle risorse, e non c'è altro modello per il reperimento delle risorse, che la quotazione in Borsa - ha sottolineato con forza Stella -. Tutte le multiutility nate in regioni a maggioranza di governo di centrosinistra, sono quotate in Borsa. E allora, non fare quella scelta di carattere politico-industriale è un errore, perché è chiaro da tutti i documenti che il reperimento delle risorse sta in Borsa, per creare una società di livello interregionale che valga sui 4 miliardi, 4 miliardi e mezzo di euro di fatturato. Non c'è un altro modello possibile”.

“Il sindaco Nardella, finalmente, scopre le carte attorno al progetto Multiutility: la quotazione in borsa si farà, solo le tempistiche verranno riviste per valutare se prima o dopo l'allargamento del perimetro della holding” dichiara Galletti.

“Non ci sarà nessuna discussione pubblica” chiarisce la consigliera M5S “lo stop proclamato un paio di settimane fa dai vertici del PD regionale non rappresenta, quindi, una battuta di arresto del progetto per la finanziarizzazione dei servizi pubblici locali ma trattasi solo di frasi di circostanza utili in chiave elettorale e propagandistica, proprio come avevamo immaginato”.

“Sollecitato dal giornalista, arriva anche a parlare della questione di Acque Spa: l'azienda pisana è già dentro il perimetro della Multiutility - sostiene Nardella - grazie alla ex Publiservizi, già confluita in Alia pochi mesi fa. Il 19% delle quote sono di proprietà della holding che fa capo ad Irace. Tutto questo in barba a quella che era la volontà dei soci pubblici palesata fino a qualche mese fa, ovvero quella della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato tramite il riacquisto delle quote in mano ai privati”.

“Insomma, il tema non è più il "come" ma solo il "quando", con buona pace delle forze politiche, dei sindacati, dei comitati di cittadini che chiedono a gran voce la ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali.”

“I colossi che vengono citati come modello, Iren, Hera, Acea a fronte di utili pari ad oltre 3 miliardi di euro hanno reinvestito poco meno del 10% in impianti, infrastrutture e migliorie, mentre il resto di essi è finito nelle tasche dei soci sotto forma di dividendi azionari. Questo è il quadro che come M5S denunciamo da anni e che cerchiamo in ogni modo di contrastare con gli strumenti della democrazia, della trasparenza, del confronto, dell'impegno costante e attivo” Conclude Galletti.

“Al presidente Giani do una notizia: la Multiutility è già nata”, è stata la replica in Aula del consigliere Stella. “Per un partito abituato a telefonate che bloccano lo sviluppo – ha proseguito –, una telefonata di un segretario regionale che blocca un piano industriale potrebbe essere normale. Credo sia un errore l’ingerenza di un segretario regionale, è un’ingerenza di carattere politico-industriale. Perché non chiedete ai Consigli comunali come la pensano? La Multiutility nasce con l’indirizzo chiaro e preciso del reperimento delle risorse e i modelli di Multiutility che il presidente ha citato sono tutti di centrosinistra.

Personalmente, ero inizialmente critico, ma non c’è un altro modello possibile, non lo è l’azionariato popolare. La nostra preoccupazione – ha concluso Marco Stella – è che la politica entri in schemi di politica industriale. Ne va della politica industriale della Regione, che ha appena varato il Piano per gli impianti di smaltimento dei rifiuti. Occorre maggiore chiarezza, serve un dibattito d’indirizzo”.

“Quanto dichiarato dal governatore Giani conferma che la sinistra non ha le idee chiare neanche sulla multiutility. Il presidente ha preso le distanze dal suo partito che ha posto il cappello ideologico sulla gestione della società.Per noi, bisogna avere il coraggio di dire che l’alternativa ad una multiutility toscana che gestisca i servizi pubblici essenziali non sono le attuali aziende locali, ma colossi che arriveranno da fuori regione nel migliore dei casi o addirittura dall’estero. L’interesse di Fratelli d’Italia è che i servizi pubblici essenziali quali acqua, energia, rifiuti continuino ad essere governati dai territori e continuino ad avere un governo pubblico.

Le attuali concessioni andranno a scadenza e dovranno essere messe a gara e se vogliamo mantenere questo assetto c’è bisogno di costituire un soggetto industriale pubblico che abbia la forza di competere con i colossi che già si stanno affacciando alla Toscana. Parlare di altro, come sta facendo larga parte della sinistra, significa assumere posizioni ideologiche che non hanno alcuna utilità in questo momento.

Per quanto ci riguarda, la multiutility dovrà avere come obiettivo primario l'abbattimento dei costi dei servizi pubblici che sono sempre più insostenibili per imprese e famiglie.

Fratelli d’Italia ha un approccio pragmatico e realistico e sta dimostrando di essere l’unica forza politica capace di portare avanti seriamente il progetto. Non possiamo non stigmatizzare quanto avviene nel Pd, dove Giani e Nardella dicono cose opposte rispetto al segretario del partito e alla maggioranza del gruppo in Consiglio regionale” dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci.

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