Mugnai (FI): "​Toscana bocciata su eterologa: nostra giunta prima nelle figuracce"

On. Fossati: "No alle inutili polemiche ma ad una rapida e neutra applicazione della legge"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 agosto 2014 16:31
Mugnai (FI):

FIRENZE-  "Sull’eterologa volevano fare i primi della classe e si ritrovano dietro la lavagna. Così la Regione Toscana è davvero capofila in Italia; sì, ma nelle figuracce": non è punto indulgente, il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI), nel commentare lo stop definitivo alla delibera con cui nei giorni scorsi, anticipando il ministero di poche ore, la giunta regionale toscana aveva pensato di dettare norme tutte sue per la fecondazione eterologa.

"Non si può", ha sostanzialmente sentenziato l’ufficio legale della Regione medesima ricordando alla giunta che la competenza sulla materia è tutta nazionale. E Mugnai, a onor del vero, l’aveva detto subito che le cose sarebbero andate in questa maniera. Difatti… "Dai farmaci cannabinoidi alle società della salute e all’introduzione dei superticket – ricorda Mugnai – la giunta Rossi non è nuova a fughe in avanti con cui punta a svettare sulla ribalta nazionale. Salvo poi capitombolare giù dal palcoscenico come in questo caso, con inevitabile corollario di figuracce e risatine». Fin qui la politica, ma nel caso specifico c’è anche il risvolto umano: "Sono moltissime le persone che vivono come un dramma l’impossibilità di avere figli, e Rossi ha scelto di barattare false speranze per loro con un quarto d’ora di celebrità per se stesso.

Giusto, adesso, che paghi il prezzo del ridicolo per il naufragio di questa ennesima legge bandiera"."Non è facile capire perché una diversità di valutazioni tecniche venga espressa dopo l'approvazione di una delibera e arrivi sui giornali prima di essere affrontata e risolta negli uffici della Regione -ribatte l'on. Filippo Fossati- Qualche volta, spero non sia questo il caso, i pasticci procedurali evocano problemi politici.

Sarebbe un peccato. La delibera Toscana sta infatti evitando il disordine. Le coppie che decidono per la fecondazione eterologa hanno la certezza sugli standard di sicurezza, di affidabilità delle prestazioni dei centri e la garanzia di poter utilizzare le possibilità aperte dalla normativa risultante dalla sentenza della corte Costituzionale. Se tutte le Regioni si fossero mosse nello stesso modo avremmo più forza per contrastare la proposta del Ministro Lorenzin di un decreto legge che, all'ombra del nobile motivo di coordinare le procedure regionali alla luce della normativa europea in materia, rischia di proporre indicazioni normative radicali, come la totale accessibilità dell'identità anagrafica del donatore, con l'effetto di bloccare di fatto la possibilità della fecondazione eterologa. Mi chiedo perché riaprire nel paese, invece che una rapida e neutra applicazione di una norma nell'interesse dei cittadini, uno scontro politico e culturale su modalità tipologie della PMA e soggetti che vi possano ricorrere che inevitabilmente si produrrebbe e si ritorcerebbe sulle coppie, che continuerebbero, chi può, a emigrare all'estero per avere un figlio".

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