MPS, Rossi: l'intervento del governo è arrivato in ritardo

"E' uno dei problemi più grossi che ha di fronte Gentiloni" sottolinea il governatore toscano, per arrivare alle elezione nel 2018

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 gennaio 2017 22:08
MPS, Rossi: l'intervento del governo è arrivato in ritardo

(DIRE) Roma, 2 gen. - Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana, e'' intervenuta ai microfoni della trasmissione "Ho scelto Cusano", condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell''Universita'' Niccolo'' Cusano. In merito al caso MPS, Rossi spiega che l''intervento del governo e'' arrivato in ritardo. "Si e'' lasciato che la crisi del sistema bancario in Italia si palesasse fino a questo punto. Forse la cosa parti'' gia'' con il governo Monti. Mentre gli altri Paesi intervenivano noi dicevamo che andava tutto bene e attraverso le banche tedesche davamo i soldi alla Grecia.

Si e'' atteso troppo e attendere non ha fatto bene. Sono stati messi 20 miliardi per salvare Mps e non sono poca cosa in un Paese che non se la passa bene. Il governo deve dirci come vuole risanare le banche, chi paga e come paghera''". Negli Usa, aggiunge il presidente della regione Toscana, "quest''operazione e'' stata fatta anche con guadagni da parte dello Stato, in Italia si pensa a questo? I 27 miliardi di crediti non esigibili da parte di Mps, si vogliono sottoporre a qualche verifica? Chi ha commesso questi errori all''interno della banca stessa sara'' oggetto di un''inchiesta speciale o continuera'' a farla franca? Sono d''accordo con Zingales sulla commissione d''inchiesta che poi produca una legislazione specifica su tutta questa tematica.

Chi ha fallito la privatizzazione non e'' che puo'' essere riproposto con stipendi da 1,4 mln all''anno come direttore della banca. Il Pd se non da'' queste risposte si condanna da solo. Il Pd deve farsi una sua idea e avanzare una sua proposta. Non sono contrario all''intervento pubblico, anzi ho chiesto che venisse fatto prima. Il tema e'' serio, nessuno deve sentire lesa maesta'' se si fanno certe domande, che sono domande legittime. E'' una questione nazionale di equo trattamento. Le 4 banche non si e'' mai saputo bene come intendono risarcire gli obbligazionisti aggirati.

Non si possono trattare in modo non maturo, non coerente i cittadini che ci stanno mettendo tutti questi soldi".

La questione banche, soprattutto il futuro di Mps, resta "uno dei problemi piu'' grossi che ha di fronte il governo Gentiloni". Lo sottolinea il governatore toscano Enrico Rossi nel corso di un''intervista a Radio Cusano Campus. Anche se la risposta e'' arrivata "in ritardo", ora pero'' il sistema puo'' beneficiare di 20 miliardi di euro "che non sono poca cosa per un Paese dove i lavoratori non se la passano bene, i giovani sono disoccupati, ci sarebbe bisogno di tanti investimenti pubblici". Il Governo, quindi, "ci racconti per prima cosa le condizioni e in che modo vuole risanare le banche".

E qui Rossi avanza una girandola di domande rivolte all''esecutivo ma anche al Pd: "Chi paga e come paghera''?". Negli Stati Uniti lo Stato e'' intervenuto e alla fine dell''operazione ci ha anche guadagnato. "In Italia si pensa a questo?". Non manca poi la questione dei 27 miliardi di euro di crediti non esigibili che gravano sull''istituto di Siena, su cui Rossi chiede verifiche "almeno per le prime 100 societa'' che sembrano responsabili della mancata restituzione di 15 miliardi di euro". Per questo "sono favorevole ad una commissione di inchiesta che poi produca anche, su tutta questa tematica, una legislazione specifica".

Si tratta, spiega il presidente toscano, di questioni e domande "legittime molto serie. Se il Pd non da'' queste risposte si condanna". E qui il richiamo e'' anche al segretario Matteo Renzi, perche'' il partito anche su Mps e la questione banche in generale, "deve farsi una sua idea e avanzare una sua proposta".

Il governo Gentiloni "deve rispondere seriamente ai temi sociali e politici che sono sul tappeto. Qui c''e'' anche la vera sfida del Pd". Se voteremo poi "all''inizio dell''estate, oppure a settembre o addirittura nel 2018, dipendera'' molto dalla qualita'' con cui il governo sapra'' dare risposte ai problemi e io mi auguro davvero che sia una qualita'' alta". Lo sottolinea il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi nel corso di un''intervista a Radio Cusano Campus. Le cose da fare e i fronti di azione dell''esecutivo, aggiunge, "non mancano".

C''e'' il tema della riforma elettorale, ma anche altre "grandi questioni, penso all''occupazione, al lavoro, i giovani e il tema dei voucher; una partita enorme aperta anche dal referendum della Cgil". Se da una parte quindi "non e'' nel nostro potere fissare una data" per andare al voto, "quello spetta al presidente della Repubblica Mattarella", dall''altra "mettere fretta, dando scadenze, non e'' il modo migliore per fare un servizio al Paese". Per il governatore, infatti, "la crisi che ha colpito il Pd dopo il referendum, e che conseguentemente colpisce anche il Paese, non ha bisogno di soluzioni affrettata".

(Dig/ Dire)

In evidenza