Moschea di piazza dei Ciompi sotto sfratto?

Bussolin (Lega): "Non sia la scusa per realizzare una moschea 'improvvisata' in città"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 novembre 2022 11:52
Moschea di piazza dei Ciompi sotto sfratto?

La Moschea di piazza dei Ciompi potrebbe essere sfrattata in breve tempo dalla sua sede attuale che, faticosamente, ormai riesce a soddisfare le richieste della comunità islamica fiorentina.

“Spero davvero – spiega la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – che tra le parti sia possibile trovare un accordo come si legge sui giornali.

Da anni la comunità cerca una sistemazione che renda giustizia al diritto di esercitare la propria fede religiosa in un contesto dignitoso e capace di valorizzare il rapporto tra la comunità e la città di Firenze.Io credo che sia davvero un segno di civiltà e di democrazia consentire a tutte le fedi di essere esercitate con dignità. Da quasi venti anni si fanno ipotesi, percorsi partecipativi, progetti. Esiste certamente la scelta libera della comunità, ma ormai è urgente che anche le istituzioni tutte – continua la presidente Donata Bianchi – si rendano disponibili a trovare una soluzione definitiva che faciliti la costruzione di un luogo di culto capace di essere anche spazio di incontro e condivisione come avviene a Colle di Val d’Elsa dove nel 2013 fu inaugurata la moschea più grande della Toscana.

Personalmente ho fatto il possibile per porre il tema all’attenzione dell’Amministrazione ed auspico – conclude la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – che in occasione dell’approvazione del Piano operativo si gettino almeno le basi urbanistiche per dare riscontro positivo a questa necessità”.

“Apprendiamo dalla stampa locale - dichiara Federico Bussolin, Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio - che la moschea di piazza dei Ciompi sarebbe sotto sfratto e che resterebbe un solo mese per trovare una soluzione. Situazione che intendiamo monitorare con attenzione visto che si parla di 30.000 fedeli musulmani interessati ad una eventuale location alternativa. Cosa intenderà fare il Comune di Firenze sul tema? Si parla di trattative in corso per evitare lo sfratto, ma siamo contrari a eventuali salti nel buio con location provvisorie, decise alle spalle dei fiorentini”.

“Non vorremmo svegliarci - continua Bussolin - una mattina con “percorsi di partecipazione” come quello datato gennaio 2012. Se il Sindaco ha idee in merito che le esprima con chiarezza davanti al Consiglio senza troppi tentennamenti. Comprendiamo che adesso il Sindaco stia “incollando” la sua maggioranza per tenerla insieme visto che si sfalda sempre di più, ma ciò non gli permette di decidere in autonomia sul tema Moschea".

«La moschea non è una questione privata. Perché interessa intere comunità, accomunate dalla necessità di un luogo in cui poter esercitare la libertà di professare la propria fede religiosa e praticarne il culto -dichiarano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Le destre fanno finta di non avere responsabilità, ma ricordiamo bene le campagne che in tutto il Paese vengono scatenate quando si ipotizza un luogo in cui possa esercitare un Imam.

La proprietà dell'immobile di piazza dei Ciompi ci risulta abbia scelto un comportamento ostile e contrario al dialogo. Perché la morosità da cui parte lo sfratto è stata maturata nei mesi di pandemia, in cui era impossibile praticare l'autofinanziamento. Inoltre la comunità ha concordato un piano di rientro.

Sulla stampa di oggi si parla di un contenzioso nei tribunali che vedrebbe coinvolto Palazzo Vecchio per il cambio di destinazione d'uso.Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza all'Imam e a tutte le comunità che fanno riferimento agli spazi di piazza dei Ciompi.

Lunedì chiederemo spiegazioni alla Giunta, anche perché negli anni abbiamo sempre sollevato il tema cittadino della moschea. Uno stato laico non deve ostacolare nessuna forma di socialità, anzi deve farsi carico di un problema simile. Il tentativo di scaricare tutto sul Comune di Sesto Fiorentino era sbagliato e non basta aspettare il nuovo piano operativo».

“Apprendiamo che ci sarebbero ben quattro richieste di sfratto per la comunità islamica fiorentina dai fondi di piazza dei Ciompi e che quello esecutivo dovrebbe avvenire tra circa un mese. Perché di fronte a così tante richieste di sfratto il sindaco Nardella non interviene per far rispettare la legge? Ci risulta che non faccia lo stesso con i suoi concittadini di altra confessione religiosa, visto che ben 130 famiglie hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni nei primi nove mesi dell’anno. A quanto pare un fiorentino sotto un ponte è accettabile, mentre un musulmano deve assolutamente avere un tetto sotto cui pregare.

Da decenni la questione del centro islamico di piazza dei Ciompi non trova una soluzione. O meglio, la sinistra al governo della città non vuole assumersi la responsabilità di trovarne una. E’ inutile che il Pd continui a fare la paladina dell’accoglienza e dell’interculturalità, nessun fiorentino sarebbe felice di avere un centro islamico o una moschea sotto casa. Chi amministra Firenze lo sa bene, e Nardella - così come i suoi predecessori - preferisce procrastinare qualsiasi decisione e mantenere una situazione di palese illegalità.

Eppure che la situazione in piazza dei Ciompi sia insostenibile è chiaro a tutti. Negli anni, attorno al luogo di culto per esempio in Borgo Allegri, ci sono stati diversi episodi di abusivismo e non dimentichiamoci che quella piazza non è vivibile nelle ore di preghiera. Altroché accoglienza e interculturalità, qui si sta facendo esattamente l’opposto da oltre 20 anni obbligando fiorentini e musulmani a una convivenza indecente” lo dichiarano Francesco Torselli e Alessandro Draghi, capogruppo rispettivamente in Consiglio regionale e a Palazzo Vecchio.

Piena solidarietà alla comunità islamica fiorentina arriva anche da parte di Sinistra Italiana, con il Segretario cittadino Pietro Poggi, che dichiara: «Lo sfratto che si prefigura per la moschea di Piazza dei Ciompi rappresenterebbe l’ultimo atto di una travagliata vicenda che per anni ha scaricato sulle spalle dei cittadini e delle cittadine di religione islamica il peso dell’attuazione del diritto a poter professare il proprio culto con dignità e rispetto.

Mentre in città chi ha il potere economico, anche di fronte al costante calo dei fedeli, può permettersi di “permutare” parchi pubblici per costruire l’ennesima chiesa, come successo a Ponte a Greve, alla crescente Comunità islamica fiorentina non vengono offerte soluzioni che gli consentano di poter trovare una sistemazione definitiva.

È ora che l’amministrazione faccia la sua parte e trovi all’interno del prossimo Piano Operativo gli spazi per risolvere una questione che riguarda tutta la città».

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