Morto a 66 anni Daniele Pugliese, giornalismo in lutto

Soffriva da tempo e ha deciso di chiudere la sua esistenza con una fine assistita, in Svizzera. Il saluto della famiglia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2024 14:04
Morto a 66 anni Daniele Pugliese, giornalismo in lutto

Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana partecipano al profondo dolore della famiglia per la scomparsa, a 66 anni, del collega Daniele Pugliese, giornalista e scrittore, già vicedirettore de L'Unità, direttore dell'Agenzia d'informazione della giunta regionale "Toscana Notizie", quindi capo dell'ufficio stampa dell'Asl 10. Aveva poi fondato e guidato la casa editrice Tessere.

Come si legge nel messaggio di saluto dei familiari, Daniele soffriva da tempo e ha deciso di chiudere la sua esistenza con una fine assistita, in Svizzera. Il sindacato lo ricorda come un professionista attento, impegnato, capace d'insegnare senza salire in cattedra - come scrivono i colleghi che hanno lavorato con lui a Toscana Notizie - trasformando l'ufficio stampa di un ente pubblico in una dinamica redazione, restando sempre molto corretto nelle relazioni umane e sindacali. Scorza piemontese con afflato toscano. Riposa in pace, caro Daniele.

Il saluto della famiglia

Daniele ha posto fine alle sue sofferenze. Ieri 7 febbraio, in Svizzera, sotto assistenza medica, ha compiuto la scelta consapevole di terminare la propria esistenza. Proprio lui che si era sempre battuto per il rispetto della decisioni personali, per il testamento biologico, l’eutanasia.

Divideva la sua vita tra l’attività giornalistica e quella di scrittore. Nato a Torino ma fiorentino d’adozione, in gioventù è stato attivo nel movimento studentesco. Ha lavorato per 25 anni a «l’Unità!» uscendone, quando il giornale venne chiuso, con la qualifica di vicedirettore. Fondatore dell’agenzia di informazione della Regione Toscana, ToscanaNotizie, è stato anche l’artefice dell’associazione culturale e casa editrice Tessere. Ha dato vita anche all’Associazione «Sotto la Mole», per conservare la memoria della stampa comunista.

Ha scritto numerosi libri, da una storia del Pci ad uno dedicato alla nascita del movimento cooperativo, fino alla storia del sigaro toscano. E poi i racconti «Sempre più verso Occidente», la novella «Io la salverò signorina Else», il saggio sull’idea della fine del mondo «Apocalisse, il giorno dopo», la raccolta di interviste «Appropriazione indebita», una biografia di Primo Levi «Questo è un uomo».

Negli ultimi anni, seppur provato da una malattia che gli provocava un dolore fisico intenso e inarrestabile, aveva dato alle stampe il saggio “Fenomenologia dello spirito delle Higlands. Considerazioni filosofiche sull’alcolismo” (2019) e il romanzo d’ispirazione mitologica “Skià. La dea dell’ombra rimossa” (2021). Fino alla fine ha lavorato a riordinare i suoi scritti inediti che verranno presto pubblicati in sua memoria.

Vogliamo ricordarlo con le sue ultime parole: «Sono molto sereno. Sono convinto di quello che sto facendo e lo faccio per il mio bene. Ricordo con affetto le tante persone amiche e vado via soddisfatto. Fate una festa per ricordarmi, un abbraccio a tutti».

Daniele ha scelto la cremazione e la dispersione delle ceneri sulla cima del monte Cristallo a Cortina d'Ampezzo, un luogo che amava tanto. La sua preziosa biblioteca oltre all’archivio personale troveranno casa all’Istituto Gramsci di Bologna.

Ciao Daniele, riposa in pace.

Davide, Andrea, Martino, Cele e Gianluca"

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