Morti bianche, la strage silenziosa: in Toscana 5 decessi sul lavoro ogni mese

Martelli (Acli): "E' una emergenza, la politica assuma decisioni eccezionali". Associazione al lavoro in Parlamento per creare una carta d'identità aziendale in ambito di salute e sicurezza. "Proposta che presenteremo anche all'attenzione della Regione"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 ottobre 2019 13:42
Morti bianche, la strage silenziosa: in Toscana 5 decessi sul lavoro ogni mese

Firenze, 2 ottobre 2019 - “E' probabile che al prossimo incidente mortale sul lavoro avremo le (purtroppo consuete) prese di posizione e le (solite) parole di indignazione. Ma poi rimarrà tutto come prima, anche in Toscana dove, sebbene molti se ne dimentichino, muoiono quasi 5 persone ogni mese (dati 2018 Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro). E' una emergenza e come tale va trattata dalla politica che deve, finalmente, assumere decisioni eccezionali per fermare questa strage silenziosa” questo l'allarme lanciato da Giacomo Martelli, presidente delle Acli della Toscana sulle morti sul lavoro, le cosiddette morti bianche.

“Per questo le Acli della Toscana – spiega Martelli – sostengono la decisione delle Acli Nazionali ci presentare in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati una memoria per proporre modifiche al PDL n.1266 ed in particolare: la creazione di una carta d’identità aziendale in ambito di salute e sicurezza, con la raccolta delle informazioni sulle attività prevenzionali o strutturali volte alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e la proposta di una possibile forma di defiscalizzazione degli utili aziendali reimpiegati in prevenzione e sicurezza sul lavoro”.

“Si tratta di una proposta concreta e attuabile che presenteremo anche all'attenzione della Regione, perché è una misura – conclude Martelli – che va a premiare le azioni di responsabilità sociale delle imprese. Non si capisce perché ci sono i bonus per cambiare macchina con una meno inquinante o per usare i mezzi pubblici e non ci sono incentivi a chi usa macchinari e metodi per ridurre al minimo i rischi per i propri dipendenti”. 

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