Montagna senza neve: Giani a Roma chiede piano per gli Appennini

Galletti (M5S): “Serve una visione politica in grado di superare l’emergenza climatica”

Redazione Nove da Firenze
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11 gennaio 2023 22:28
Montagna senza neve: Giani a Roma chiede piano per gli Appennini

Firenze, 11 gennaio 2023- Manca la neve in Appennino e il Natale trascorso senza nemmeno un impianto aperto ha causato enormi danni alle aziende che gestiscono i comprensori sciistici e, di conseguenza, a tutto l’indotto del turismo montano. Si è svolto oggi a Roma, presso la sede del Ministero del Turismo, l’incontro voluto dal ministro del turismo Daniela Santanchè sulla questione “Appennino senza neve”.

Presenti al tavolo (in sede o in video-collegamento) il Presidente della Regione Toscana Giani e gli assessori regionali di: Abruzzo (Daniele D’Amario), Emilia-Romagna (Andrea Corsini), Marche (Francesco Acquaroli) e Molise (Vincenzo Cotugno). Per la Regione Lazio presente la Direzione Turismo. 

«Ringrazio le Regioni e le Associazioni di categoria che hanno partecipato al tavolo di lavoro odierno perché si trattava di un appuntamento di fondamentale rilevanza, in cui sono state avanzate richieste giuste e significative in relazione alla questione che conosciamo», ha dichiarato alla stampa il ministro Santanchè al termine dei lavori. «Sono emerse quattro dimensioni cruciali sulle quali agire sin da subito, nell’immediato, in attesa, ovviamente, di approntare una strategia più strutturata e circostanziata per il lungo termine. Innanzitutto, lavoreremo per sbloccare quei ristori già assegnati alle varie Regioni ma al momento vincolati all’emergenza Covid, cosicché possano invece essere rediretti sulla situazione appenninica. Possiamo poi ristornare gli investimenti fatti nel 2022 dagli impianti sciistici per direzionarli sotto forma di nuove risorse per il 2023».

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«Un terzo driver d’intervento», ha proseguito il ministro del turismo, «va senz’altro focalizzato sugli ammortizzatori sociali, che in fasi emergenziali come questa, sono fondamentali – e ho già avuto dei primi contatti interlocutori col ministro Calderone sull’argomento. Infine, ci muoveremo affinché le località montane dell’Appennino, dove c’è una situazione problematica, le risorse Imu riscosse dallo Stato in virtù del decreto varato dal governo Monti vengano rispese in quei Comuni.»

«La mia preoccupazione più che ai soldi e alle risorse è legata all’execution, alle tempistiche e alle capacità di gestione dei fondi e degli strumenti che verranno messi a disposizione per far fronte al problema», ha concluso il ministro Santanchè. «Pertanto, ancora una volta, è necessaria un’interlocuzione continua tra enti locali, associazioni e ministero. Motivo per cui ritengo utile che quello di oggi sia un punto di partenza, facendo in modo che il tavolo per l’Appennino diventi un tavolo permanente sulla montagna, e impegnandomi affinché venga riconvocato tra 2-3 settimane per presentare le prime risposte del Governo».

“Il momento nero della montagna toscana e dei cinque comprensori che stanno facendo i conti con la mancanza di neve impone l’attivazione di un vero e proprio piano – ha detto Giani -. I danni diretti si possono quantificare in 50 milioni di euro, ma possono diventare 150 se consideriamo anche quelli ‘indiretti’”. Il presidente esprime soddisfazione per la rapida disponibilità ad aprire un tavolo da parte del ministro Santanchè, Inoltre il presidente valuta positivamente l’accoglienza di una proposta da lui suggerita.

“Con una disposizione di legge assunta circa 10 anni fa durante il governo Monti – spiega Giani – era stata assunta una misura che prevedeva che il gettito dell’Imu nei comuni con una particolare quantità di seconde case dovesse essere tenuto per il 50 per cento nel bilancio del comune e, per il restante 50 per cento, inserito in un fondo specifico del ministero che avrebbe provveduto a distribuire queste risorse su altri comuni disagiati. Oggi i comuni disagiati sono proprio quelli che percepiscono l’Imu anche delle seconde case e quindi la proposta, in via definitiva o almeno per tre anni, è quella di non redistribuire, attraverso il fondo, questi soldi ma di trattenerli in questi comuni.

La proposta ha trovato immediato riscontro in comuni montani di varie regioni come Abetone-Cutigliano (Toscana), Pescasseroli (Abruzzo), Sestola (Emilia Romagna); nella riunione si è convenuto che questo potrebbe essere un primo intervento a costo zero per il bilancio dello stato per mantenere il gettito delle seconde case direttamente nei comuni montani”.“Prendiamo l'Abetone – evidenzia Giani - su 1,9 milioni di euro, 1 milione dovrebbe essere restituito a questo fondo nazionale.

La nostra proposta è che per le località di montagna dell'Appennino alle prese con l'emergenza neve, quello che viene riscosso venga rispeso in quel comune”.

Il presidente ha sollecitato altri provvedimenti “importanti e urgenti” a tutela del lavoro e dell’economia locale: “Innanzitutto la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga per per i lavoratori a tempo indeterminato e stagionali. E poi la sospensione dei mutui assunti per spese dedicate a investimenti inerenti l’attività economica della montagna”.

"È una situazione drammatica – ha aggiunto Marras - che vive la nostra montagna e che si estende a tutto l’Appennino. Occorrono immediate azioni per fare fronte allo stato di vera e propria emergenza. Siamo pronti a collaborare immediatamente con il ministero per costruire le misure più appropriate per affrontare l’emergenza e per disegnare un progetto con una prospettiva di lungo periodo”.

“Il Ministro ha dimostrato sensibilità e attenzione per le nostre istanze e tutti gli interlocutori sono stati concordi nel riconoscere come fondamentale la stagione invernale per le stazioni di montagna e l’industria dello sci come volano dell’intera economia turistica delle terre alte - ha spiegato Valeria Ghezzi, presidente di ANEF - Non è stato il primo inverno senza neve e non sarà l’ultimo ma la situazione delle imprese impiantistiche degli Appennini ci costringe a riflettere e a prendere provvedimenti immediati”.

L’assenza di precipitazioni nevose e le alte temperature che impediscono di produrla possono essere considerate come una calamità naturale per le imprese impiantistiche e pongono problemi che riguardano tutta la filiera. Con le piste chiuse anche il sistema ricettivo e delle professionalità legate al mondo della montagna non lavora.

Tutte le località, negli ultimi anni, si sono mosse per diversificare l’offerta e per ampliarla puntando alla destagionalizzazione. La neve e lo sci restano tuttavia centrali e insostituibili per permettere alla montagna di lavorare, di vivere e di limitare il processo di spopolamento della montagna.

Le aziende funiviarie sono il motore del turismo montano e per come sono strutturate incassano solo per 4 mesi l’anno (la stagione sciistica) ma lavorano per 12 mesi per garantire le manutenzioni e gli standard di sicurezza.

“Senza l’inverno la montagna perde il nucleo della sua sostenibilità economica - ha concluso Valeria Ghezzi - L’urgenza è ora quella avere un supporto sull’ordinario, ovvero una moratoria sui mutui, essenziale per dare respiro alle aziende che si trovano nell’impossibilità di lavorare, e ammortizzatori sociali per i dipendenti stagionali e fissi. Abbiamo anche chiesto al Governo la creazione di un tavolo di monitoraggio continuo che permetta di avere da una parte dati precisi e affidabili su cui impostare il lavoro nei prossimi anni, dall’altra la possibilità di agire in modo tempestivo in caso di crisi. Uno strumento che sarebbe utile oggi per l’Appenino e domani per tutta la montagna”.

Irene Galletti, Capogruppo M5S in Regione Toscana, commenta le dichiarazioni del governatore Eugenio Giani a margine dell'incontro tra la ministra. Per Galletti è un “Bene sostenere il settore del sistema della neve del Centro Italia con immediate risorse, ma bisogna anche fare una riflessione pragmatica sull’attuale situazione climatica, che rende difficilmente pianificabile una stagione turistica invernale sulle nostre montagne. Più volte, negli ultimi anni, sono stati spesi soldi per sostenere i lavoratori e le imprese del settore sciistico toscano, come ristori e come contributo alla destagionalizzazione delle attività turistiche, senza tuttavia vincolare parte delle somme erogate in maniera decisa a questa seconda eventualità.”“Va fatta una seria riflessione sul “Piano Appennini” che nascerà - chiosa la Capigruppo M5S - già annunciato, ma ancora tutto da definire dal punto di vista legislativo.

Auspichiamo che le misure che verranno implementate non si riducano ad interventi una tantum, ma che siano vincolate ad una visione politica in grado di cogliere la sfida che i cambiamenti climatici e ambientali che stiamo vivendo ci impongono.”

Il ministro del turismo Daniela Santanché accoglie la richiesta votata dal Consiglio Comunale di Abetone Cutigliano di poter trattenere la quota comunale dell’Imu. I comuni con tante seconde case, altrimenti, dovrebbero versare ad un fondo nazionale di solidarietà oltre il 50% della propria quota! È una battaglia che porto avanti da anni, il Comune di Abetone Cutigliano ad esempio su un introito di 1,9 milioni versa oltre 1 milione a questo fondo! Risorse fondamentali in un momento d'emergenza come questo" lo dichiara Diego Petrucci, consigliere regionale di Fratelli d'Italia e Presidente del Consiglio comunale di Abetone-Cutigliano.

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