Misure alternative alla detenzione: censire strutture disponibili

Approvato ieri un ordine del giorno di Firenze Democratica. Bocciato quello di Sinistra Progetto Comune

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 Luglio 2025 21:09
Misure alternative alla detenzione: censire strutture disponibili

“Da tempo il consigliere Di Puccio, consigliere delegato al carcere nello scorso mandato, ha portato avanti la richiesta di individuare strutture esterne a Sollicciano dove possono alloggiare i semiliberi, ma senza trovare ascolto nell’assessora allora competente -dichiara Cecilia Del Re, capogruppo di Firenze Democratica- Si tratta di una proposta che nasceva dal confronto con diversi Garanti regionali dei detenuti che si sono succeduti nel tempo, e con associazioni e realtà che vedono in questa proposta un’azione concreta per affrontare il tema del sovraffollamento, ed anche sostenere una città che sempre più dà spazio alle misure alternative alla detenzione in un’ottica di rieducazione e reinserimento del reo nella società.

Finalmente, ieri, questa proposta - che abbiamo presentato con un nostro ordine del giorno - è stata approvata dal consiglio comunale, e ci auguriamo che l’amministrazione voglia davvero dare seguito a questa proposta.

Ci dispiace, invece, che la proposta di continuare con una commissione speciale o anche con una commissione permanente il lavoro di indirizzo, controllo e monitoraggio sul Carcere sia stata respinta. In buona sostanza, la rappresentanza dei cittadini e delle cittadine elette ha deciso, così, di abdicare al suo ruolo su un tema di fondamentale importanza, che era utile anche in un’ottica di dialogo istituzionale per favorire il dialogo con le forze politiche di colore opposto ma che governano a livello centrale.

Riteniamo infatti che la decisione di deliberare un nuovo “tavolo” di lavoro a cui delegare il proseguo del lavoro con anche questi compiti, - a cui però le forze politiche e civiche presenti in consiglio non sono presenti -, abbia significato uno svilimento del lavoro stesso svolto dalla commissione sociale e ieri illustrato in consiglio. Peraltro, le riunioni di una commissione sono pubblici, mentre non lo sono i tavoli di lavoro, e questo impedisce anche agli organi di stampa di poter seguire i lavori e di svolgere quel lavoro di pressione perché questo tema resti in cima all’agenda politica ad ogni livello”.

Approfondimenti

“Il Consigliere di Fratelli d’Italia Draghi ieri ci ha detto che avevamo presentato un ordine del giorno eversivo, pericoloso tanto da dover avvisare l'antiterrorismo. La nostra colpa? Secondo lui abbiamo proposto una teoria anarchica, con la richiesta di chiudere Sollicciano -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Oggi sulla stampa viene riportata però la stessa proposta da parte di Magistratura Democratica, che non è l'unica ad aver proposto questa soluzione.

Proporre una Firenze libera dal carcere vuol dire smetterla di continuare a inseguire le promesse di edilizia carceraria. Bisogna svuotare la Casa Circondariale e in prospettiva immaginare la chiusura anche del Gozzini.

Come? Prevenendo la detenzione. La giustizia riparativa è solo un pezzo. Tante sono le politiche sociali di cui si deve chiedere conto alla politica, agli Enti Locali, al Parlamento e all'Unione Europea.

Ci dispiace che solo il nostro gruppo abbia votato a favore di un ordine del giorno certamente radicale, ma che vediamo utile nella prospettiva di un completo cambio di approccio su queste tematiche.

Comunque continueremo a lavorare in Commissione Politiche Sociali anche con proposte più misurate. Ci fa piacere che ieri siano stati approvati gli ordini del giorno con cui suggeriamo di aggiornare la relazione di ieri ogni anno e valutare l'ipotesi di un nuovo lavoro di inchiesta a fine consiliatura, fra tre anni. Riteniamo positivo anche l'impegno a riferire con urgenza in materia di giustizia riparativa, coinvolgendo Quartieri, Consiglio comunale, Università degli Studi di Firenze, Regione Toscana e le altre articolazioni del pubblico in un percorso importante, che in nessun modo può vedere un meccanismo di delega al terzo settore. Il mondo del privato sociale, del volontariato e delle realtà senza scopo di lucro è prezioso, ma non si possono appaltare i compiti della politica, lo vediamo anche nel mondo sociosanitario e in quello sanitario, oltre che in materia di diritto all'abitare”.

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