Meyer: Endoscopia pediatrica sotto i riflettori

Il caso di S: dalla diagnosi alla cura senza intervento chirurgico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 Settembre 2025 17:46
Meyer: Endoscopia pediatrica sotto i riflettori

Firenze - Grazie a un’indagine endoscopica, i medici del Meyer sono riusciti a dare un nome ai disturbi che, da tempo, affliggevano la piccola S. Poi, con una videocapsula hanno potuto esplorare tutta la parte di intestino tenue che non era stato possibile osservare con la gastroscopia e la colonscopia tradizionali. 

È così che è arrivata la diagnosi: malattia di Crohn. E sempre in modo mini-invasivo, evitando alla piccola paziente un vero e proprio intervento chirurgico, lo staff della Gastroenterologia dell’AOU Meyer IRCCS, ha trattato una stenosi - un restringimento di un tratto intestinale – che si è creata successivamente. 

È questo uno dei molti casi clinici discussi e illustrati nel corso della Endoscopy Summer School ESPGHAN, una scuola europea che ha visto riuniti, al Meyer Health Campus, docenti di livello internazionali e delegati provenienti da tutto il mondo. Un programma formativo progettato per colmare il divario tra le nuove generazioni di medici e colleghi più esperti nel campo dell'endoscopia pediatrica. Il workshop, articolato su tre giornate, ha offerto un'analisi approfondita delle complessità delle procedure endoscopiche declinate per l’infanzia. Una base di partenza per creare un prezioso networking di competenze e offrire un'esperienza pratica capace di plasmare la competenza dei più giovani in questa fondamentale disciplina medica.

Il programma. La prima giornata è stata dedicata all’analisi delle linee guida formative ESPGHAN, offrendo suggerimenti e trucchi per l'endoscopia del tratto gastrointestinale superiore, sono stati discussi i criteri di selezione dei pazienti e sono state fornite strategie per la gestione delle complicanze durante le procedure. Il secondo giorno, l'attenzione si è concentrata sull'applicazione dell'endoscopia nelle malattie infiammatorie intestinali. L'ultimo giorno è servito a sottolineare l'importanza della simulazione in endoscopia pediatrica.

Tra i momenti più apprezzati del corso, un collegamento con la sala operatoria dove in diretta sono stati effettuati degli esami endoscopici. L’evento è stato organizzato dal professor Paolo Lionetti, responsabile della Soc di Gastroenterologia dell’Aou Meyer Irccs, in collaborazione con il professor Salvatore Oliva dell'Università La Sapienza di Roma e con l'aiuto dei tre medici endoscopisti del pediatrico fiorentino: Sara Renzo, Monica Paci e Jacopo Barp.

Un caso clinico esemplare e i vantaggi dell’endoscopia. La storia di S. comincia al Meyer nei primi mesi del 2023. S. è una bambina solare e vivace, inizia però a comparire una ridotta “voglia di mangiare” e un dimagrimento, a cui seguono problemi intestinali. Gli esami del sangue rivelano la presenza di anemia e anche gli indici di infiammazione si sono alzati. E qui entra in campo l’endoscopia digestiva. I medici fanno uno studio del tratto digestivo alto e basso, in pratica una esofagogastroduodenoscopia e una ileo-colonscopia, perché è giusto capire bene se c’è e quanto è estesa questa infiammazione. 

Per esplorare bene anche il tratto di intestino che non si riesce a raggiungere con la gastroscopia e con la colonscopia, gli specialisti ricorrono a una videocapsula endoscopica. Questa capsula ha una doppia telecamera: può registrare un video che consente di indagare anche metri di intestino tenue mentre la bambina è sveglia, cammina, e non sente alcun fastidio. La diagnosi, come detto, è la malattia di Crohn, una patologia infiammatoria cronica intestinale. Grazie alla terapia, la piccola migliora. E quando, come purtroppo capita, la malattia si riattiva, l’endoscopia digestiva si rivela di nuovo una preziosa alleata dei medici. La nuova indagine permette non solo di individuare il tratto di intestino colpito nuovamente dall’infiammazione, ma anche di trattarlo. S. presenta infatti una stenosi, cioè un restringimento di un tratto intestinale. 

Grazie alle tecniche endoscopiche operative viene effettuata una dilatazione del tratto che si è ristretto: un palloncino viene inserito sgonfio attraverso l’endoscopio nel punto ristretto e poi viene gonfiato così da allargare la stenosi. Il tutto senza che S. venga operata, risparmiandole tagli e cicatrici.

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