Maggio Fiorentino: la stagione 2026 e l'88^ edizione del Festival

Giovani artisti per opera, balletto, concerti sinfonici tra cui Romanzo Criminale e The Death of Klinghoffer

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 Giugno 2025 15:06
Maggio Fiorentino: la stagione 2026 e l'88^ edizione del Festival

Firenze, 30 giugno 2026 Il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino annuncia la prossima stagione 2026 e l’88esima edizione del Festival Maggio Musicale: dodici titoli d’opera – in un arco temporale dal barocco al contemporaneo, con una nuova commissione - 2 cicli sinfonici diretti dal Direttore musicale Daniele Gatti, numerosi concerti sinfonici e sinfonico-corali con le numerose presenze di Zubin Mehta che nel 2026 festeggerà i suoi 90 anni, due balletti e gli spettacoli per le famiglie e le scuole tra cui:

  • Tosca, Pagliacci in dittico con Cavalleria Rusticana, Il castello di Barbablù in dittico con
  • La voix humaine, The Death of Klinghoffer - titolo inaugurale del Festival -
  • Un ballo in maschera, Giulio Cesare, Wozzeck, Romanzo criminale, Simon Boccanegra,
  • Lescontes dHoffmann.

“Dodici titoli, dodici mondi. La nuova stagione d’opera del Maggio Musicale Fiorentino - dice il sovrintendente Carlo Fuortes - è un viaggio nel tempo, nella società e nell’anima umana. Un intreccio forte di storie che parlano di tutti noi: amori impossibili, solitudini, violenze, rivolte, sogni infranti e desideri che resistono. L’opera, qui, non è solo patrimonio da custodire: è materia viva, che brucia ed emoziona.

Un ballo in maschera, Simon Boccanegra, Tosca, I racconti di Hoffmann: titoli amati, carichi di tradizione e bellezza ma anche di inquietudini che parlano del presente. Il doppio binomio verista Pagliacci/Cavalleria Rusticana riporta in scena un teatro crudo, passionale, dove ogni gesto è vita o morte. E poi Giulio Cesare di Händel: il barocco come specchio del potere, della seduzione e dell’ambiguità. Ma è nella frattura, e forse nell’azzardo – continua Fuortes - che il cartellone del 2026 trova la sua voce più forte.

Con The Death of Klinghoffer di John Adams, titolo di forte impatto politico e civile, l’opera si apre al mondo e alle sue ferite ancora aperte. Wozzeck di Berg scava nella follia, nel disagio, nel linguaggio frammentato del nostro tempo. La voce umana di Poulenc e Il castello di Barbablù di Bartok raccontano, ciascuno a modo suo, il dolore muto e la distanza tra le persone. Il presente entra in scena con forza grazie a Romanzo criminale, nuova commissione del Maggio e di Musica per Roma, dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, che cura il libretto e con la musica di Nicola Piovani. Una storia italiana, cruda e affascinante, che diventa teatro musicale per la prima volta: un ponte tra il linguaggio del cinema, del noir e la forza evocativa della musica dal vivo.”

Approfondimenti

I direttori impegnati sul podio in questo “viaggio tra mito e realtà” sono Michele Gamba, Riccardo Frizza, Martin Rajna, Lawrence Renes, Emmanuel Tjeknavorian, Gianluca Capuano, Thomas Guggeis, Nicola PiovaniJames Conlon e Kent Nagano. Nomi, alcuni, di nuove affermazioni della direzione d’orchestra, giovani talenti che già oggi segnano comunque il futuro della musica, accanto a direttori acclamati e più acclarati del podio internazionale, capaci di rinnovare la grande tradizione operistica con autorevolezza e sensibilità. A rendere questa stagione un grande affresco scenico contribuisce un parterre di registi tra i più interessanti e visionari del panorama internazionale: Robert Carsen, Claus Guth, Deborah Warner, Valentina CarrascoÀlex Ollé (La Fura dels Baus), Davide Livermore, Massimo Popolizio e Laurent Pelly.

La regia della nuova produzione di The Death of Klinghoffer sarà a cura di Luca Guadagnino. “Le loro letture porteranno in scena mondi estetici diversi ma certamente di grande interesse ed emozione, tra classicità reinventata, radicalità visiva, precisione psicologica e impatto cinematografico” commenta il sovrintendente.

Il versante sinfonico e sinfonico corale mette in cartellone il ciclo dedicato alle nove sinfonie di Ludwig van Beethoven e il ciclo dedicato a Felix Mendelssohn che sono affidati a Daniele Gatti, Direttore musicale del Maggio, ruolo che assumerà ufficialmente a partire dal Festival. “Gatti offrirà al pubblico - continua Fuortes - due percorsi sinfonici di grande respiro: l’integrale delle Sinfonie di Beethoven, vera colonna vertebrale della musica occidentale, e un ciclo dedicato a Felix Mendelssohn, con tutte le sinfonie e l’oratorio Elias, restituendo la pienezza spirituale e intellettuale di un autore ancora poco esplorato nei teatri d’opera italiani; e qui mi fa particolare piacere di ricordare oltre alla nostra smagliante Orchestra uno dei protagonisti di questi cicli, presente in tre concerti, in quasi tutte le opere, e in molti dei concerti della stagione: il mirabile Coro del Maggio, diretto da Lorenzo Fratini”.

Nel corso della stagione concertistica, molto ricca, con decine di appuntamenti sono previsti i più grandi direttori d’orchestra della scena internazionale a partire da Zubin Mehta, direttore onorario a vita del Maggio, che proporrà ben cinque programmi musicali tra cui un concerto particolarmente simbolico che il maestro dirigerà il 29 aprile, proprio nel giorno del suo 90° compleanno che ha deciso di festeggiare al Maggio e a Firenze. Sul podio del nostro teatro saliranno Myung-Whun Chung, Philippe Jordan(con Beatrice Rana al pianoforte), Gianandrea Noseda, Teodor Currentzisalla guida della musicAeterna Orchestra, Michele Mariotti (con Andrea Lucchesini al pianoforte), Daniele RustioniDiego Ceretta( con Benedetto Lupo al pianoforte e l’Orchestra della Toscana), Thomas Guggeis, Tomàs Netopil, Dmitry Sinkovski, Aziz Shokhakimov (con Alexandra Dovgan al pianoforte), Christophe Rousset. Inoltre i recital di canto di Jessica Pratt (sul podio Christopher Franklin), Asmik Grigorian (al pianoforte Lukas Geniušas), Francesco Meli e Luca Salsi (al pianoforte Nelson Calzi); due concerti con la voce di Drusilla Foer(sul podio per il primo Salvatore Percacciolo e Timothy Brock nel secondo), e il concerto di Natale del 6 dicembre con il Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Sara Matteucci.

Due gli spettacoli di balletto: Zakharova &Repin in Pas de deux for toes and fingers e il ritorno, sempre attesissimo, di Roberto Bolle; gli appuntamenti di “C’è musica e Musica” giunto alla terza edizione dedicati alle famiglie e le scuole con 6 appuntamenti (4 alla domenica e 2 di sabato) lo spettacolo di Venti lucenti firmato da Manu Lalli, La danza delle maschere, che sarà ispirato al “Ballo in maschera” opera in programmazione nel corso della Stagione 2026.

«Sarà un grande onore consegnare il Pegaso d’Oro a Daniele Gatti, direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino: un riconoscimento più che meritato, che rispecchia profondamente il coinvolgimento emotivo che tutti noi abbiamo vissuto questa mattina durante la presentazione della programmazione 2026, un cartellone davvero straordinario” ha annunciato questa mattina il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani “È un momento importante – ha proseguito Giani - perché siamo qui, presenti e consapevoli, per celebrare

l’eccezionale lavoro che figure di altissimo calibro come Carlo Fuortes, Zubin Meta, Daniele Gatti e Nicola Piovani stanno portando avanti con grande dedizione e professionalità. Questo rappresenta la prova tangibile che il Maggio è tornato a essere un punto di riferimento imprescindibile a livello internazionale. Si tratta – ha concluso il presidente - di una vera eccellenza nel panorama lirico italiano, grazie a un programma ambizioso che comprende ben 12 opere e concerti sinfonici di altissimo livello. Questa ricchezza culturale ci riempie di orgoglio, perché è l’espressione più autentica della vocazione della Toscana, una terra da sempre celebre nel mondo per la sua straordinaria eredità culturale".

Chiude la presentazione il sovrintendente che riassume: “Dodici opere, come si è detto, due cicli sinfonici più altri numerosi concerti; nomi importanti sul podio, per le regie, nei cast, una programmazione che è un invito a vivere l’opera e la musica come esperienza totale: spettacolo, riflessione, emozione, rito. Un percorso artistico che unisce passato e futuro, dove le voci antiche e quelle contemporanee si confrontano e si sfidano perché il Maggio vuole essere casa dell’opera viva: non museo, ma luogo di ricerca, narrazione e visione”.

“Il governo Meloni attraverso il Ministero della Cultura ha prima salvato il teatro con il commissario Cutaia e lo ha poi rilanciato grazie al sovrintendente Fuortes. Rispetto ai disastri passati sotto la gestione Nardella, pochi proclami, molti fatti. Avanti così” dichiarano la capogruppo di Fratelli d’Italia Angela Sirello insieme ai consiglieri Matteo Chelli, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.

Notizie correlate
In evidenza