Lucchini, operai mercoledì a Roma da Papa Francesco

Saranno accompagnati dal presidente della Regione Toscana e dal sindaco di Piombino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 maggio 2014 16:03
Lucchini, operai mercoledì a Roma da Papa Francesco

 I lavoratori della Lucchini di Piombino vengono ricevuti da Papa Francesco, in piazza San Pietro: una loro delegazione, accompagnata dal presidente della Regione Toscana e dal sindaco di Piombino prenderà parte all'udienza del mercoledì, questo 21 maggio, e al termine sarà ricevuta per un breve incontro cui prenderà parte anche il vescovo della diocesi di Massa Marittima-Piombino, monsignor Carlo Ciattini.

Si tratta di un nuovo capitolo nel rapporto fra gli operai del polo siderurgico toscano e il pontefice venuto dalla periferia del mondo: preoccupati per il loro futuro dopo lo spegnimento dell'altoforno, i lavoratori indirizzarono un video-messaggio al papa che, il 23 aprile scorso, rispose con parole di particolare calore invitando a non scoraggiarsi perchè "il papa è accanto a voi e prega per voi".

Oltre all'abbraccio ai "cari operai e cari fratelli", papa Francesco chiedeva ("a tutti i responsabili") di compiere "ogni sforzo di creatività e di generosità per riaccendere la speranza nei cuori di questi nostri fratelli e nel cuore di tutte le persone disoccupate a causa dello spreco e della crisi economica" invitando ad "aprire gli occhi" e a "non rimanere con le braccia incrociate". Poche ore dopo, come noto, venne firmato un protocollo d'intesa fra Governo, Regione, enti locali per il rilancio di Piombino come polo nazionale e internazionale di una nuova siderurgia.

Sempre in bilico il futuro di Seves.

"La priorità adesso è ritirare la mobilità e percorrere con fermezza la strada che consenta di verificare l'esistenza di nuovi investitori: quella del ricorso agli ammortizzatori sociali" il presidente della Regione Toscana ha ribadito il sostegno ai lavoratori dell'azienda fiorentina nel corso di un incontro con una delegazione presso il circolo Arci di San Bartolo a Cintoia. "Assurda e incomprensibile, ha sottolineato il presidente, la decisione dell'azienda e inaccettabile che si scarichino sui lavoratori ritardi e mancanze della società. La Regione, ha concluso, continuerà a seguire la vertenza per tutelare il diritto al lavoro e il futuro produttivo di una realtà di grande tradizione".

Valeria Fedeli, Elisa Simoni e Alessia Petraglia sono intervenute in assemblea: "Ci auguriamo che l’azienda si presenti venerdì al tavolo regionale convocato dall’assessore Simoncini e accetti la richiesta, fatta da parte dei sindacati, di una proroga della cassa integrazione in attesa di conoscere la decisione del tribunale di Firenze sul piano di ristrutturazione del debito presentato dall’azienda al tribunale lo scorso 7 maggio. L’azienda ha, infatti, la possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali e perciò non c’è motivo alcuno per rifiutare la cassa integrazione e procedere ai licenziamenti, tanto più che è stata formalmente presentata un’offerta per rilevare l’attività di Firenze e mantenere i posti di lavoro.

Confidando nel buon esito del tavolo regionale, siamo in ogni caso impegnati fin da oggi a sostenere la costituzione urgente di un tavolo nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico raccogliendo la disponibilità già espressa dal sottosegretario De Vincenti nella risposta all’interrogazione parlamentare da noi presentata. Crediamo infatti che la vicenda della Seves sia una vicenda nazionale, non solo perché coinvolge circa 100 famiglie ma anche perché riguarda una delle eccellenze della manifattura italiana.

I prodotti di Seves, come il vetro mattone, sono prodotti di qualità conosciuti e apprezzati in tutto il mondo e, nonostante la crisi economica i prodotti Seves ancora ricercati sul mercato. L’azienda può avere un futuro, perciò ci impegneremo con forza perché i lavoratori possano mantenere i propri posti di lavoro e l’azienda possa tornare in attività e mostrare ancora una volta la qualità della produzione italiana".

"Ho partecipato stamattina all'assemblea dei lavoratori Seves in rappresentanza del viceministro Nencini. E' necessario, in questo delicato momento che l'azione politica dei parlamentari sia portata avanti in maniera unitaria di concerto con il Governo,mettendo da parte le sigle di partito, perchè questa è una battaglia che va oltre la politica e la difesa del posto di lavoro,ma riguarda la dignità stessa dei lavoratori,non comprende solo Firenze ma anche la Toscana" così Federico Perugini PSI

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