Lucchini, il Papa risponde agli operai: "Prego per voi"

Dopo il video messaggio inviato ieri dai lavoratori al Pontefice, la risposta ha commosso tutti. E oggi fatti passi avanti positivi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 aprile 2014 15:25
Lucchini, il Papa risponde agli operai:

PIOMBINO - Non poteva non rispondere. Puntuale è arrivata la risposta di Papa Francesco agli operai della Lucchini che ieri gli avevano inviato un accorato appello. "Mi ha commosso - ha risposto il Santo Padre - sono rimasto triste. Sui vostri volti era dipinta la tristezza, non scoraggiatevi". Leggi tutto il messaggio di Papa Francesco.“Il riconoscimento del Santo Padre al video che ho girato con la Cgil e la BRW Filmland va a tutti gli operai della Lucchini di Piombino che hanno partecipato al documentario: oltre 50 uomini e donne che hanno testimoniato la loro disperazione, ma anche dignità assoluta.

Tra questi ricordo Giorgio Pecchioli, Andrea Galli, Dario Giannaneschi, Paolo Tempini, Giuseppe Garito, Salvatore e Francesco Masangui.” Il videomessaggio è stato girato presso l’acciaieria Lucchini dal massmediologo nei giorni scorsi, completamente autofinanziato, in collaborazione con la CGIl e la casa di Produzione BRW Filmland. “Tutti hanno lavorato gratuitamente e il dvd verrà anche distribuito a tutti i parlamentari e senatori.” Commenta Klaus Davi su Twitter.

Oggi sono stati fatti passi avanti, per le bonifiche, gli incentivi, i contratti di solidarietà, la rottamazione delle navi militari. Non tutto è stato definito, Ma il lavoro fatto ha dato i suoi frutti. Domani si dovrebbe poter chiudere positivamente. Questo accordo di programma è un progetto per la riconversione del polo siderurgico di Piombino, per renderlo più competitivo e più ecologico. Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana al termine di una lunga giornata di incontri e riunioni romane, prima al ministero dello sviluppo economico e poi a palazzo Chigi, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il ministro dell'ambiente e il viceministro dello sviluppo economico.

Nella fase finale ha partecipato anche il presidente del Consiglio. È importante che proprio oggi, nel giorno in cui si avvia lo spegnimento dell'altoforno, e quindi un giorno molto doloroso per i lavoratori della Lucchini, si siano trovate soluzioni e risposte positive agli obiettivi che erano stati indicati, a partire dalla ricostruzione dell'area a caldo, con gli incentivi per il forno elettrico e il Corex, i finanziamenti per le bonifiche dell'area siderurgica e del porto. Si tratta di un investimento complessivo di 200 milioni. L'aspetto più interessante è che il progetto per la riconversione ecologica nasce proprio da un'idea dei lavoratori, così come sono proprio loro a chiedere il ricorso al contratto di solidarietà, al posto della cassa integrazione.

Questo consentirà di mantenere un rapporto con la loro azienda, di continuare a lavorare nelle bonifiche e di poter verificare l'avanzamento del progetto. Facendo inoltre risparmiare anche risorse importanti allo Stato per la cassa integrazione. Con questo accordo Piombino, grazie alla determinazione messa in campo dai lavoratori, avrà un impianto siderurgico all'avanguardia in Europa.“La vicenda delle acciaierie riguarda intimamente il futuro della Toscana e di un territorio intero; si tratta di una questione che va decisamente oltre i confini del Comune di Piombino.

Per questo siamo vicini ai lavoratori delle acciaierie e a tutto il tessuto economico che è legato a questa vertenza. L’accordo di programma è il principale strumento di governo della fase che si apre: necessario per dare certezze ai lavoratori e prospettive economiche a questo pezzo di Toscana. In questo senso sosteniamo il lavoro del presidente della Regione, Enrico Rossi, e del sindaco di Piombino, Gianni Anselmi, affinché questo atto di governo venga dotato dei contenuti necessari allo sviluppo del territorio.

Occorrono risorse per le bonifiche, per lo sviluppo del porto e per il prolungamento della 398. Solo così le istituzioni avranno in mano uno strumento concreto volto a costruire una nuova prospettiva industriale e a dare certezze ai lavoratori e alle famiglie coinvolte. Questa battaglia ora è una battaglia di governo che va oltre il Comune di Piombino e che per questi motivi sosteniamo”. E’ quanto dichiarano Massimo Giuliani, candidato sindaco (Pd) di Piombino, Rossana Soffritti candidata (Pd) sindaco di Campiglia, Alessandro Massimo Bandini candidato sindaco (Pd) di San Vinenzo, Francesco Lolini candidato sindaco (Pd) di Sughereto e Cosetta Pellegrini candidata sindaco (Pd) di Portoferraio – riguardo i contenuti dell’accordo di programma sul polo siderurgico di Piombino.“Se chiude Piombino, chiude l’Italia.

La tradizione siderurgica di Piombino risale agli Etruschi. Si rischia di distruggere un patrimonio storico immenso che ha fatto la Storia del nostro Paese. Piombino deve vivere. Distruggere la Lucchini sarebbe un crimine storico”. Lo ha detto la deputata toscana Marisa Nicchi (capogruppo Sel in Commissione Affari Sociali), oggi presente all’assemblea dei lavoratori all’acciaieria. “L’altoforno di Piombino si sta spegnendo. Non spegniamo anche le speranze dei lavoratori per conseguenza di una politica industriale miope.

Salvare la Lucchini significa rilanciare lo sviluppo del Paese – ha proseguito l’Onorevole Nicchi - Gli ultimi Governi italiani hanno lasciato in balia del mercato il destino della Lucchini ma è arrivato il momento di invertire la rotta perché a Piombino sta per aprirsi una fase drammatica mai vista. Nell’accordo di programma il Governo deve fornire garanzie: bonifica del sito industriale, contratti di solidarietà per i lavoratori, utilizzo del porto di Piombino per la rottamazione delle navi militari”.

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