Lotta all'influenza 2019/2020 con i Vaccini quadrivalenti basati su colture cellulari

Paolo Bonanni (Università di Firenze): "Ecco la novità. Hanno il vantaggio di essere prodotti in modo più standardizzato e in quantitativi superiori. Negli ultimi due inverni 6-8 milioni di persone messe a letto e migliaia di morti, soprattutto tra anziani e soggetti già malati, per le complicanze della malattia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 ottobre 2019 16:13
Lotta all'influenza 2019/2020 con i Vaccini quadrivalenti basati su colture cellulari

(DIRE) Roma, 17 ott. - È la vigilia della stagione influenzale e come sempre si parla di quanti saranno i casi, di quanto sara' 'cattiva' o 'lieve' la malattia il prossimo inverno, e della necessità di vaccinarsi per proteggersi da una sindrome a torto ritenuta banale. "In realtà- spiega Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all'Università degli Studi di Firenze, in occasione del Congresso nazionale della Società Italiana di Igiene (SItI) in corso a Perugia- le previsioni su numeri e gravità sono pressoché impossibili: il virus influenzale è maestro di trasformismo ed è capace di stupirci sempre. Quello che invece sappiamo per certo è che negli ultimi due inverni abbiamo avuto un numero di casi, anche gravi, particolarmente elevato. Due stagioni davvero pesanti con 6-8 milioni di italiani messi a letto, e migliaia di morti - soprattutto tra anziani e soggetti già malati - per le complicanze della malattia".

Pertanto, prosegue Bonanni che è anche il coordinatore del board scientifico del 'Calendario vaccinale per la Vita', "non si sottolinea mai abbastanza il concetto che la sola misura per ridurre il rischio delle gravi conseguenze dell'influenza è vaccinarsi ogni autunno".

Tanti, poi, i messaggi distorti da superare. Spesso si sente dire che il vaccino non protegge contro tutte le malattie respiratorie invernali. È la realtà, ci sono anche altri virus e batteri in inverno, ma quelli influenzali sono tra i più 'cattivi' e pericolosi. Che l'efficacia non sia al 100% è vero, ma se anche si dovesse prendere l'influenza nonostante la vaccinazione, questa la contrae in modo più lieve e la possibilità di finire in ospedale o con complicanze gravi è comunque più bassa.

L'influenza 'Non l'ho presa per anni, quindi sono refrattario': falso. Sei stato solo meno esposto o più fortunato, ma prima o poi in mancanza di protezione la contrarrai di nuovo. E intanto la ricerca va avanti, per fornire strumenti sempre più efficaci contro i virus. "Quest'anno - ricorda Bonanni - la novità è rappresentata dai vaccini quadrivalenti basati sulle colture cellulari (tutti gli altri sono coltivati su uova embrionate di pollo), che hanno il vantaggio di essere prodotti in modo più standardizzato e in quantitativi superiori. In alcune stagioni, poi, possono avere componenti di uno dei virus (A H3N2) più simili a quelle del virus circolante durante l'inverno. In ogni caso, va anche ricordato il concetto dell'appropriatezza d'uso dei vaccini, ovvero, non sono tutti uguali ed è necessario dare 'ad ognuno il suo'". 

Infatti, il ministero della Salute consiglia l'utilizzo del quadrivalente (coltivato su uova o su coltura cellulare) dai 6 mesi di vita ai 75 anni, mentre per le età superiori il vaccino più adatto è oggi il trivalente adiuvato, dal momento che nell'anziano i ceppi di tipo B hanno minore rilevanza, mentre l'adiuvante aiuta a rispondere meglio al vaccino un sistema immunitario in condizioni non ottimali, come e' solitamente quello dell'anziano. "L'auspicio- afferma Bonanni- è che la nostra popolazione possa comprendere sempre meglio la necessità di proteggerci ogni anno contro un'infezione che a torto e' ritenuta 'normale' e banale', ma che è in realtà la malattia infettiva che fa più danni alla salute di tutti". (Com/Cam/ Dire)

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