Lockdown per i non vaccinati, l'idea avanza

Giani: "Inevitabile, in Austria e Germania sta dando risultati". Nardella: "Potrebbe essere una misura efficace"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 dicembre 2021 14:11
Lockdown per i non vaccinati, l'idea avanza

In Italia sta prendendo campo la possibilità di un lockdown per i non vaccinati Covid. Nelle ultime ore in Toscana si sono espressi a favore Eugenio Giani e Dario Nardella rispettivamente presidente regionale e sindaco di Firenze nonché Città Metropolitana

EUGENIO GIANI - "La vaccinazione, per fortuna, sta funzionando e la terza dose protegge in modo sempre più evidente. L'ondata della contagiosa variante Omicron, nella grandissima parte dei casi, non porta all'ospedale per ventilazione forzata e poi terapia intensiva, ma consente di gestirsi e superare a casa il Coronavirus. Per rallentare il contagio è ora inevitabile il 𝗹𝗼𝗰𝗸𝗱𝗼𝘄𝗻 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗮𝗰𝗰𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶, già attivo con concreti risultati in Austria e Germania!Le statistiche sono chiarissime, la prevalenza di ricoveri è data da non vaccinati che, magari, si ricredono sulle loro scelte quando ormai sono in terapia intensiva.In Toscana sono circa 250 mila, per superare l'emergenza occorre anche la loro vaccinazione, la salute di tutti la rende scelta irrinunciabile!Mi auguro vivamente che il Governo lo disponga, o almeno consenta alle Regioni di assumere la possibilità in autonomia di compiere questa scelta.Lo Stato centrale deve poi dotare le Regioni, che sono in prima linea, di più risorse per assumere personale negli ospedali, tracciamento e fare tamponi, prevenendo anche i problemi che potrebbero nascere nei prossimi giorni per i contagi tra i sanitari.Sono felice che la scelta, fatta in Toscana, di riformare il sistema dei tamponi stia snellendo il sistema, imitata ora da altre Regioni".

DARIO NARDELLA - "Un lockdown per i non vaccinati potrebbe essere una misura efficace. Inciderebbe sulla riduzione dei contagi e sull'abbassamento della curva dei ricoveri, che resta l’aspetto che deve preoccuparci più di ogni altro. Il modello tedesco ci conferma che è la strada da intraprendere".

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