Firenze: lo sciopero del 14 giugno contro la crisi dell'industria

Pressing Plastic: 11 posti di lavoro a rischio a Pontassieve. IdS ingegneria dei sistemi: la Regione convocherà l'azienda. Il 1° luglio prende il via il tavolo regionale sulla nautica. Vertenza alla Tintoria Fada: firmato l'accordo

Redazione Nove da Firenze
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09 giugno 2019 22:11
Firenze: lo sciopero del 14 giugno contro la crisi dell'industria

FIRENZE- Il CCNL di Federmeccanica è prossimo alla scadenza. Per questo le organizzazioni sindacali hanno indetto lo sciopero dei metalmeccanici del 14 giugno prossimo. Ci saranno tre grandi manifestazioni a Milano, Firenze e Napoli.

La Regione incontrerà i vertici dell'azienda IDS - ingegneria dei sistemi per conoscere le prospettive del gruppo che ha a Montacchiello, in provincia di Pisa, una delle sue sedi più importanti con circa 200 addetti. A prendere l'impegno è stato il consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini che ha incontrato mercoledì a Pisa le organizzazioni Fiom Cgil, Fim Cisl e le rappresentanze aziendali. L'incontro, dopo una prima attivazione del tavolo di crisi regionale lo scorso novembre, era stato richiesto dalle organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione dopo l'apertura, da parte di dell'azienda, della procedura per la cessione di ramo di azienda del settore Areonavigazione, con sede a Roma.

Una cessione che preoccupa i lavoratori perchè priverebbe l'azienda di uno dei suoi asset più importanti in termini di fatturato e profitti. Il timore è quello di un indebolimento del gruppo, che rappresenta una realtà di punta nel campo della ricerca e dell'innovazione ma che negli ultimi tempi soffre di problemi di natura finanziaria, che hanno portato a Maggio anche a problemi per il pagamento degli stipendi. Per questo i sindacati chiedono alla Regione di intervenire a sostegno della loro richiesta di avere un piano industriale che dia certezze sul futuro produttivo e garanzie ai lavoratori. Simoncini, facendo proprie le preoccupazioni e le richieste dei sindacati, convocherà l'azienda cui farà presente l'intenzione di convocare anche un secondo incontro che metta insieme le parti e manifesterà la volontà di monitorare l'andamendo della realtà aziendale e, del piano industriale appena questo sarà predisposto.

Sindacati e lavoratori della Pressing Plastic S.r.l. (fabbrica che produce materie plastiche a Pontassieve) esprimono forte preoccupazione per quanto riguarda il futuro degli undici lavoratori attualmente in forza in azienda. Il 30 maggio scorso tutti i dipendenti vengono convocati da un soggetto estraneo alla proprietà che dice di aver ricevuto mandato dai soci per informare le maestranze della grave condizione economica in cui versa l’azienda. Le organizzazioni sindacali sin da subito si sono attivate e rese disponibili a incontrare l’azienda al fine di vagliare ogni possibilità volta alla conservazione dei posti di lavoro e dell’attività.I lavoratori - ai quali è stata confermata la mancanza di liquidità per il pagamento delle spettanze del mese di maggio, nonché delle mensilità future - hanno attivato da subito lo stato di agitazione, proclamando un presidio, che si è svolto nei giorni scorsi e lo sciopero permanente.

I vari scenari prospettati dall’azienda, durante gli incontri, ad oggi non hanno avuto nessun riscontro positivo e non lasciano intravedere possibili spazi di trattativa. Pertanto, oltre alle varie azioni sindacali che potrebbero essere coordinate nei prossimi giorni, i sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo di Crisi, coinvolgendo tutte le istituzioni preposte: lunedì mattina i lavoratori della Pressing Plastic incontreranno il Sindaco di Pontassieve Monica Marini, per chiedere collaborazione al Comune per un tavolo di confronto.

La Regione ha convocato per il 1° luglio l’incontro sul protocollo per il sostegno alle attività di sviluppo della nautica Toscana. La Fiom ritiene importante arrivare alla definizione di un protocollo regionale di settore visto che in Toscana operano i più importanti cantieri nautici al mondo. "Siamo aperti e disponibili a trovare soluzioni condivise per definire le linee di indirizzo sul modello di sviluppo, sul sistema degli appalti, sulla contrattazione di sito o di filiera, sul come davvero si possono creare nuove necessarie professionalità -afferma Massimo Braccini, segretario generale Fiom Cgil Toscana- Siamo aperti e disponibili a condividere uno specifico, oltremodo necessario, protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Non sarà una discussione facile, notiamo una certa frammentaria rappresentanza tra le imprese, ma dobbiamo affrontare problemi reali che non possono essere rinviati. La ripresa in atto, con carichi di lavoro al massimo, se non accompagnata da un adeguato modello di sviluppo e da un rinnovamento nell’organizzazione della filiera produttiva, rischia, nel tempo, di non tenere. Dobbiamo analizzare, in dettaglio, l’utilizzo delle aree demaniali da Piombino a Carrara, passando per Livorno, Navicelli e Viareggio per capire come la nautica Toscana sta all’interno del mediterraneo. Occorre una crescita qualitativa del lavoro, parte della ricchezza prodotta deve tornare ai lavoratori se vogliamo creare le condizioni per un futuro del settore economicamente e socialmente sostenibile".

“I DEBITI della IMM (Internazionale Marmi e Macchine) calano troppo lentamente e solo grazie alla riduzione dei costi del personale, l’unico settore a pagare la crisi creata da altri, mentre il fatturato stenta a crescere. Siamo preoccupati, anche a fronte di possibili problemi di liquidità, ma soprattutto ci chiediamo quale sarà il futuro dei lavoratori della Imm”. Se lo chiede la Uil area nord Toscana alla vigilia della governance aziendale, una scelta chiave per il futuro. “La situazione a oggi è estremamente preoccupante, con un calo dell'indebitamento troppo lento determinato esclusivamente dall'abbassamento dei costi di gestione, in particolare quelli del personale, mentre le voci di crescita del fatturato latitano.

Si aggiunga le voci di preoccupazione di molti lavoratori di fronte alle voci di una difficile situazione sul fronte della liquidità che ci auguriamo la dirigenza aziendale voglia e possa smentire: insomma, le prospettive non sono certamente delle più rosee”.

Dopo nove giorni di sciopero consecutivi, i picchetti e le iniziative di mobilitazione sindacale si conclude positivamente la vertenza alla Tintoria Fada. Firmato giovedì l'accordo con l'azienda che restituisce diritti e dignità ai lavoratori prevedendo contratti di otto ore giornaliere con riconoscimento della pausa e di due giorni di riposo, ferie, malattie: diritti minimi che nel distretto tessile pratese continuano ad essere miraggio per migliaia di lavoratori. Un passaggio importantissimo nella direzione di dare piena applicazione al contratto nazionale.

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