Calenzano: sciopero-presidio Fiom-Uil contro i licenziamenti alla Acme

Crisi del settore moda: il ministro risponde al presidente e assicura sostegno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2024 21:40
Calenzano: sciopero-presidio Fiom-Uil contro i licenziamenti alla Acme

Firenze, 22-5-2024 - È stata formalizzata lunedì l’apertura della procedura di licenziamento per tutti i 14 lavoratori della Acme Srl di Calenzano, una della quattro società del gruppo Florence Luxury Leather di Scandicci che conta circa 100 dipendenti e che fornisce servizi integrati per la moda e la pelletteria di lusso. Unico committente di FLL è il gruppo Richemont, holding finanziaria svizzera, che riunisce marchi del lusso quali Cartier e Montblanc.

L'azienda ha motivato questa scelta con il calo degli ordinativi e la più generale flessione del settore ma non prevede la contigua cessazione dell'attività. Negli ultimi mesi ha fatto ricorso alla cassa integrazione ordinaria e si sono dimessi circa la metà dei lavoratori, alcuni dei quali dopo poco tempo assunti in Griba, altra società del gruppo FLL che realizza accessori metallici. Per Fiom e Uilm di Firenze la scelta di affrontare i problemi licenziando è inaccettabile: "Occorre trovare altre modalità per fronteggiare le difficoltà, come ad esempio il trasferimento dei lavoratori in altre società del gruppo.

Per questo oggi abbiamo proclamato uno sciopero che ha visto l'adesione totale dei lavoratori e la partecipazione, in solidarietà, al presidio davanti all'azienda da parte di molti delegati delle aziende del settore provenienti da tutta la provincia. Chiediamo il ritiro immediato della procedura e l'attivazione di un tavolo per l'Unità di crisi della Regione Toscana per avviare un confronto su Acme e individuare strumenti sociali utili a una gestione diversa e responsabile della crisi del settore che non può essere scaricata sui lavoratori" si legge in un documento firmato da Fiom Cgil e Uilm.

Il sindaco del Comune di Calenzano esprime solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Acme srl di via Goldoni. Il sindaco stamani si è recato al presidio organizzato dalla Fiom e dalla Uilm in contemporanea a uno sciopero di due ore indetto dai sindacati. Il primo cittadino appoggia la richiesta delle sigle sindacali di aprire immediatamente un tavolo di crisi in Regione, dando la piena disponibilità del Comune a partecipare e nello stesso tempo auspica che l’azienda ritiri i licenziamenti, che si impegni a cercare una collocazione dei 14 dipendenti nelle altre società del gruppo e che comunque vengano estesi anche a questi lavoratori gli ammortizzatori sociali previsti per le situazioni di crisi. L’Amministrazione comunale manterrà alta l’attenzione sulle aziende metalmeccaniche legate alla filiera della pelletteria e della moda: per risolvere le difficoltà del settore, sottolinea il sindaco, la soluzione non può essere quella di far ricadere tutte le conseguenze sui lavoratori e le lavoratrici.

Approfondimenti

Il ministro delle imprese e del Made in Italy ha risposto alla lettera che qualche giorno fa il presidente della Regione Toscana gli aveva inviato per segnalare la situazione di crisi del settore della moda e del tessile. A renderlo noto è il presidente della Regione che sottolinea la pronta risposta del ministro che si è impegnato, spiega il presidente, ad affrontare concretamente i problemi posti dalla Toscana per la salvaguardia di un comparto, quello della moda, cruciale per la nostra regione e per l’Italia per la forte propensione all’export e per le potenzialità di crescita ad esso legate. Il presidente ricorda che il ministro, oltre a impegnarsi a mettere a punto misure concrete, ha assicurato il suo sostegno mettendo in campo misure per affrontare la crisi del comparto: fra queste l’avvio di una fattiva interlocuzione con il ministero del lavoro per rendere possibile il ricorso alla cassa integrazione nella direzione concordata con le associazioni di categoria.

Il Tavolo della moda, informa ancora il presidente toscano, si riunirà nei prossimi giorni e potrà considerare il primo intervento utile per le imprese, ovvero la disponibilità di Sace e Associazione bancaria italiana a rinegoziare i prestiti in essere garantiti da Sace. Su questo punto gli uffici del ministero stanno anche valutando la possibilità di predisporre una apposita norma. Nel frattempo il presidente informa che la Regione approfondirà le questioni aperte nei settori specifici, a cominciare dalla riunione prevista per il settore conciario e il comprensorio del cuoio il prossimo 29 maggio.

Notizie correlate
In evidenza