Livorno: muore sul lavoro marinaio filippino

L'uomo è stato colpito da un cavo che si è spezzato durante la partenza della nave dal porto. Cordoglio in città

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 settembre 2021 16:33
Livorno: muore sul lavoro marinaio filippino

Questa mattina, intorno alle ore 12, un marittimo di nazionalità filippina, imbarcato come marinaio a bordo della M/N MELIGUNIS M battente bandiera italiana, è stato colpito da un cavo che si è spezzato durante la partenza della nave dal porto di Livorno.

G.J. di 54 anni era intento nelle operazioni di disormeggio quando, per cause in corso di accertamento, uno dei cavi che assicuravano la nave alla banchina si è improvvisamente spezzato creando un effetto frusta che ha colpito il marinaio al torace.

Immediato l’intervento del 118 unitamente al nucleo nostromi della Capitaneria di Porto di Livorno e personale della Polmare.

I sanitari intervenuti, dopo alcuni tentativi di rianimazione, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del marittimo.

I militari della Guardia Costiera e la Polmare hanno intanto eseguito i primi accertamenti per fornire supporto al magistrato di turno che, giunto sul luogo dell’incidente congiuntamente al personale del Dipartimento di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Livorno per le prime verifiche, ha disposto precauzionalmente il fermo della petroliera ormeggiata alla darsena Petroli del porto ed in procinto di partire per Genova. 

 Il sindaco Luca Salvetti e l'assessora al Porto Barbara Bonciani esprimono il loro cordoglio per la morte del marittimo deceduto questa mattina.

“La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere un obiettivo primario delle Amministrazioni, della politica e dei datori di lavoro” dichiarano Sindaco e Assessora. “E' necessario destinare risorse e tempo ai temi della sicurezza affinché episodi così tragici cessino definitivamente. Ancora più importante è non abbassare la guardia per non compiere errori che possano risultare fatali”.

“Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla famiglia, e nello stesso tempo il dolore per questo ennesimo incidente mortale sul lavoro, avvenuto oggi a Livorno. Per la Regione Toscana, che da anni mette in atto tutte le azioni possibili per fare lavorare in sicurezza i lavoratori e proteggerli dagli infortuni, eventi come quello di oggi sono un duro colpo, che ci impone di fare ancora di più e di continuare a diffondere la cultura della sicurezza, perché diventi patrimonio comune di tutti”.

A dirlo il presidente della Regione, Eugenio Giani, nell’apprendere la notizia della morte del marittimo di 54 anni, avvenuta oggi alla Darsena Petroli di Livorno.

"Da anni lavoriamo, insieme alla Asl e all’Autorità portuale, in questa direzione - commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, colpito dalla tragica notizia - coinvolgendo i datori di lavoro, i lavoratori, gli stessi responsabili per la sicurezza, definendo procedure di lavoro condivise in grado di garantire una maggiore sicurezza, intensificando i controlli e facendo formazione. Evidentemente questo non basta. È indubbio che dovremo rafforzare le misure di prevenzione, perché non si può tollerare che si muoia sui luoghi di lavoro. I primi di ottobre - conclude - firmeremo il protocollo, già deliberato in agosto, per la sicurezza del lavoro nel Porto di Livorno e negli stabilimenti industriali dell’area portuale e rafforzeremo ancora di più la collaborazione tra le parti. La qualità della salute dei lavoratori e della loro sicurezza rimane la nostra priorità”.

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