Licenziamenti alla GKN: in 422 lo vengono a sapere con un'email

Da ieri presidio permanente. Oggi pomeriggio assemblea pubblica davanti ai cancelli. Stato agitazione regionale?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2021 16:32
Licenziamenti alla GKN: in 422 lo vengono a sapere con un'email

Firenze 10.07.2021- 422 dipendenti della Gkn licenziati tramite email. E' la comunicazione giunta ai lavoratori della Driveline. L’avviso della chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio è arrivato via mail in una giornata di blocco delle attività per mancanza di componenti. Una modalità comunicativa in perfetta sintonia con il contenuto della lettera, inviata alle RSU e alle OS, che comunica la rinuncia all’utilizzo di ammortizzatori sociali.

Oltre ai dipendenti della GKN 335 operai, 67 impiegati, 16 quadri e 4 dirigenti, ci sono anche i lavoratori della Easy Group S.r.l., della Host food S.r.l., aziende coinvolte nell’attività industriale e nei servizi, con si arriva così a circa 500 persone private del salario e del posto di lavoro.

Presidio immediato davanti all’azienda attiva nella produzione di componenti per auto e dal 2018 di proprietà del fondo inglese Merlose Indistries. E questo pomeriggio nuova assemblea pubblica convocata per le 16.30. Ieri c'erano molte figure istituzionali e politiche. Gli interventi ascoltati parlano di riscatto e volontà di costruire lotte organizzate dal basso, da alimentare, per riportare sui territori i meccanismi di potere che schiacciano centinaia di vite e di famiglie.

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La Funzione Pubblica Cgil Toscana si mette a disposizione per supportare le iniziative di resistenza e lotta che verranno stabilite dalle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori, inclusi quelli dell’indotto, ma vuole anche evidenziare un supporto politico a favore della socializzazione delle lotte per il mantenimento del posto di lavoro.

Per questo, ha proclamato a livello regionale, lo stato di agitazione per tutto il comparto pubblico in solidarietà con la dismissione dell’ennesima realtà industriale della nostra regione.

Dichiara Bruno Pacini, il Segretario generale della Fp Cgil Toscana: “Non sono secondarie le modalità con cui si è comunicata alla RSU la procedura di licenziamento collettivo: 422 lavoratori che vengono denominati l’Esubero con una ferocia imprenditoriale priva di scrupolo e responsabilità sociale. La ricaduta di questa scelta sconsiderata coinvolge in primo luogo i lavoratori GKN, ma non vanno dimenticati quelli dei vari servizi in appalto, necessari al funzionamento di un sito industriale così complesso e importante”.Tutta la categoria è solidale e deciderà nei prossimi giorni le iniziative di supporto alla vertenza.

La Categoria chiederà alle sue RSU nei vari Enti e Aziende pubbliche e private di indire assemblee o decidere iniziative di sostegno e solidarietà alla vertenza.Siamo tutte e tutti lavoratori coinvolti da questo sistema” prosegue Pacini “ che tritura le persone come esuberi: la vertenza GKN è di tutti, e con tutti saremo uniti a resistere lottando”.

La Cgil e la Fiom proporranno a Cisl e Uil e alle loro categorie una risposta a livello regionale.

Quanto successo ai lavoratori della Gkn che fino alle sei della mattina erano al lavoro, già perché il lavoro non manca alla Gkn, è alle 10, con una mail, sono stati mandati a casa, è inqualificabile. Un affronto al mondo del lavoro, a Firenze, alla Toscana e all’Italia tutta. Non lasceremo soli questi lavoratori a cui va tutta la nostra partecipe solidarietà, risponderemo come sappiamo fare, con la mobilitazione, perché il problema va ben oltre Firenze, i 422 della Gkn e gli altri dell’indotto. Ne discuteremo con i lavoratori della Gkn in assemblea permanente che incontreremo lunedì. Per l’intanto diciamo a Draghi e ai suoi ministri: una soluzione va trovata ora, non fra qualche anno. Il problema dovrebbero conoscerlo, ci sono multinazionali che arrivano, prendono, consumano territorio e scappano lasciando macerie sociali.

In Italia possono farlo, non è così in altri paesi anche a noi molto vicini, si provveda” dichiarano congiuntamente Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana e Massimo Braccini segretario generale Fiom Cgil Toscana.

“Fin dal 2018, quando Bekaert avviò improvvisamente la procedura di licenziamenti, la Uilm ha denunciato il pericolo rappresentato dalle delocalizzazioni produttive e dal comportamento cinico di molte multinazionali. Questo è il caso di Gkn che oggi ha inviato la comunicazione di procedura di licenziamento a 422 dipendenti per chiusura totale dello stabilimento. È da anni che come Uilm denunciamo un progressivo indebolimento della direzione aziendale e dei livelli dirigenziali territoriali, e ultimamente lo stabilimento era gestito a distanza dalla sede di Brunico o direttamente da Gkn Europa”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm, e Davide Materazzi, Segretario Uilm Firenze.

“Rivendichiamo da tempo norme che davvero incentivino chi vuole fare industria in questo Paese e al contempo penalizzino chi decide di delocalizzare - sottolineano Ficco e Materazzi - Inoltre a più riprese abbiamo avvisato il Governo che urge una politica industriale per il settore dell’auto che accompagni l’intera filiera produttiva nella delicatissima fase di transizione che stiamo attraversando in Europa e in Italia”. “Se il Governo non interverrà in tal senso ci troveremo ad affrontare ulteriori casi di chiusura di stabilimenti, anche in altri settori, e senza gli strumenti necessari per contrastare queste decisioni da parte di multinazionali spregiudicate”, concludono.

"Quello sottoscritto da Landini, Sbarra e Bombardieri è in effetti una mera presa d’atto della libertà di licenziare regalata ai padroni, di cui questi stanno già facendo largo e spregiudicato utilizzo, altro che raccomandazione ad utilizzare gli ammortizzatori sociali, è una vergognosa menzogna che si è liquefatta davanti ai cancelli della Gianetti Ruote e della GKN -commentano da USB Lavoro Privato Industria- Non è un caso se entrambe sono legate a fondi esteri, la Gianetti Ruote al fondo tedesco Quantum Capital Partners, con sede negli USA, mentre la GKN è del fondo britannico Melrose, meccanismi speculativi senza specifiche ambizioni industriali, pronti a gettare sul lastrico migliaia di lavoratori pur di valorizzarsi in borsa".

"I licenziamenti alla GKN rappresentano non solo una terribile notizia per centinaia di famiglie che da ieri non hanno più certezze per il loro futuro, ma anche un duro colpo al tessuto economico del nostro territorio -afferma Nicola Danti, europarlamentare Italia Viva- Più in generale è inaccettabile che una decisione del genere sia stata presa in silenzio e comunicata con modalità prive di ogni connotato di sensibilità e umanità. Per quanto mi riguarda la vicenda è aperta e ben lontana dalla conclusione: la prossima settimana rappresenterò in ogni sede a Bruxelles quanto sta accadendo a Campi Bisenzio, una situazione inaccettabile che non si può conciliare con l’idea di futuro e di Europa che da anni stiamo difendendo. L’Unione europea deve essere il baluardo di chi, come accaduto alla GKN, subisce la brutalità di proprietà che concepiscono il mondo dell’impresa come il Far West".

"Non possiamo accettare quello che sta accadendo alla GKN di Campi Bisenzio: 422 lavoratori licenziati da un momento all’altro con una semplice mail sul telefonino. Un metodo barbaro che troppe volte purtroppo abbiamo già visto messo in atto da proprietà prive di scrupoli nel recente passato. La Toscana non è il far west, i lavoratori innanzitutto si rispettano! Chiediamo quindi alla proprietà di sedersi ad un tavolo con le istituzioni per trovare le forme e le modalità che permettano il mantenimento dell’attività produttiva in un territorio fertile e denso di professionalità.

Ai lavoratori ed alle loro famiglie la mia solidarietà e vicinanza. Ma soprattutto l’impegno, come parlamentare, affinché quanto prima si attivino canali di confronto per una discussione serena. Di certo una cosa del genere non può essere tollerata, anche perché, soprattutto in un momento così difficile, rappresenterebbe un pericolosissimo precedente" dichiara l'On. Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura.

Stamattina Gabriele Toccafondi, deputato di Italia Viva e Francesco Grazzini, coordinatore cittadino hanno incontrato i lavoratori al presidio GKN."Siamo voluti venire di persona a portare la nostra solidarietà ai dipendenti della GKN, che ieri hanno ricevuto per mail la comunicazione del loro licenziamento - hanno detto -. Si apra al più presto il tavolo di crisi al MISE, e la Regione Toscana verifichi quanto e come l’azienda abbia ricevuto e investito finanziamenti pubblici, come ad esempio i fondi di industria 4.0”.

“La notizia dei 422 licenziamenti nell’azienda Gkn è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Ho provveduto per questo a depositare una apposita interrogazione al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ed al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, per sapere quali azioni intenda intraprendere il Governo ed i Ministeri competenti per andare in aiuto dei 422 lavoratori della Gkn e delle loro famiglie sconvolte dalla vicenda e se non si intenda sollecitare la Regione Toscana ad agire immediatamente per attivare da subito un tavolo Azienda-sindacati-Istituzioni per trovare immediate soluzioni coordinate al fine di sostenere concretamente i lavoratori”. E’ quanto dichiara in una nota Stefano Mugnai, Vice Presidente Vicario del Gruppo Coraggio Italia alla Camera dei Deputati.

“Finora non si era registrato alcuno segnale che facesse ipotizzare tale procedura. Ma quanto accaduto significa anche non avere rispetto per i lavoratori che, da quanto riporta la stampa, avrebbero ricevuto a sorpresa una comunicazione via mail dettata da una scelta motivata dalla contrazione dei volumi e della riduzione della domanda nel settore automobilistico a causa anche dell’emergenza sanitaria. Un copione già visto che ci riporta alla memoria la vicenda della Bekaert di Figline Valdarno.

Secondo l’azienda statunitense, la struttura organizzativa del gruppo apparirebbe ‘non piu' sostenibile’, la sede e il sito produttivo di Campi Bisenzio saranno chiusi e gli esuberi sono strutturali, senza neppure poter ricorrere agli ammortizzatori sociali per la totale cessazione dell'attività. Una scelta intollerabile, soprattutto in un periodo come questo, dopo mesi e mesi di crisi da pandemia covid-19, che equivale a mettere sul lastrico intere famiglie. Ci aspettavamo quantomeno una trattativa ed una discussione della situazione almeno a livello Istituzionale con Regione Toscana e Comune di Campi Bisenzio”.

“Da Toscano ed eletto nel Collegio di Firenze e provincia mi batterò, come fatto con la Bekaert, per fermare la decisione della multinazionale statunitense Gknconclude Mugnai.

"Quello che sta accadendo in queste ore allo stabilimento Gkn a Campi Bisenzio è inaccettabile. Il comportamento dell'azienda è inqualificabile. Porterò la vicenda all'attenzione del governo, che inviterò a far luce su questa bruttissima pagina. Non è tollerabile che i licenziamenti siano stati comunicati tramite e-mail e whatsapp, ritengo vergognosa la mancanza di confronto. Una cosa così non si è mai vista e deve essere censurata a livello nazionale. Chiedo ai sindacati, alle maestranze, alle Istituzioni locali di fare fronte comune e portare avanti una battaglia che ci veda uniti nell'interesse di centinaia di famiglie e del territorio, che da sempre è espressione di laboriosità" dichiara il senatore Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, in riferimento all'improvvisa ondata di licenziamenti che ha colpito i lavoratori dello stabilimento Gkn.

"Un atto irricevibile, gravissimo, sia nella modalità che nel merito, un atto che offende i lavoratori, ferisce profondamente il tessuto economico e sociale e tradisce le istituzioni del territorio e dell'intera regione, segnando uno stravolgimento delle corrette relazioni sindacali a cui, da sempre in Toscana, sono improntati i rapporti fra le parti sociali" Così l'assessora al lavoro Alessandra Nardini commenta il licenziamento, senza comunicazione preventiva e via web, dei 422 lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio.

"Il Consiglio regionale deve essere presente e disponibile ad adottare misure straordinarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di Gkn. La Toscana deve essere frontiera di rispetto e di tutela del lavoro, pronta anche ad accompagnare l'impresa con strumenti straordinari" A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale, e Alice Rossetti, coordinatrice di Italia Viva Toscana. "In merito il Presidente Giani si sta muovendo bene - continuano Scaramelli e Rossetti- La politica, le istituzioni, possono e devono intervenire per risolvere questa assurda e inspiegabile crisi aziendale".

Le parole di Maurizio Acerbo, Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista: «la GKN, come azienda (acquistando Augusta) ha incassato dallo Stato centinaia di milioni mai restituiti, ora pensano di chiudere e delocalizzare all'estero. Draghi mostri di essere capace di fare qualcosa sul serio, perché finora ha fatto solo gli interessi del grande capitale. Questa non è un'azienda "decotta", ci sono professionalità da salvaguardare. Draghi si ricordi cosa fece La Pira e ne segua l'esempio».

Queste le parole di Lorenzo Ballerini, consigliere comunale di Campi a Sinistra: «non possono bastare i tavoli rituali e le parole di circostanza. Quanto accade è la logica conseguenza di una centralità del lavoro che da troppo tempo manca a tutti i livelli della politica, anche sul piano locale. Dobbiamo essere in grado di sostenere le lotte che verranno decise in fabbrica durante l'assemblea permanente».

“A che serve un’economia incentrata sulla finanza, che vede le azioni salire quando si licenziano in un giorno 420 persone e uno stabilimento bloccato nel giro di poche ore? – spiegano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, Lorenzo Ballerini di Campi a Sinistra del Comune di Campi Bisenzio ed Enrico Carpini di Territori Beni Comuni della Città Metropolitana di Firenze– A cosa servono le istituzioni di cui facciamo parte - seppure dall’opposizione - se neanche si apre una vera discussione su cosa sia possibile fare?"

La politica –concludono Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, Lorenzo Ballerini di Campi a Sinistra del Comune di Campi Bisenzio ed Enrico Carpini di Territori Beni Comuni della Città Metropolitana di Firenze – non dovrebbe essere spettatrice di quello che accade: per questo occorre dare concreto sostegno, quotidiano, alle decisioni che prenderà l’assemblea permanente dei lavoratori e delle lavoratrici GKN”.

“Quanto accaduto a Campi Bisenzio ai lavoratori della GKN non solo è grave ma inumano. Il metodo con il quale è stato comunicato i licenziamenti è assurdo e ha poco di etico. I dipendenti – sottolineano il capogruppo del Partito Democratico Nicola Armentano, la vice capogruppo del Partito Democratico Letizia Perini e la presidente della Commissione Istruzione e Lavoro Laura Sparavigna – sono persone, prima di tutto. E come tutte le persone meritano rispetto. Servirà una grande reazione da parte delle Istituzioni e una ferma presa di posizione di condanna da parte del nostro Governo per quanto accaduto, oltre ad una rapida soluzione per i 422 lavoratori. Un licenziamento è sempre una sofferenza per chi lo subisce e non è giustificabile, ancora più sconcertante il metodo che è stato adottato.

Noi – proseguono Armentano, Perini e Sparavigna – saremo certamente accanto ai lavoratori e daremo il nostro sostegno. E saremo accanto alle famiglie per supportarli a seguito di questa decisione societaria inopportuna, visto anche il periodo di difficoltà economica che stiamo vivendo a seguito della pandemia”.

“422 persone vengono trattate come numeri, neanche animali” dichiarano i consiglieri del MoVimento 5 Stelle Roberto De Blasi e Lorenzo Masi “Mail e messaggi WhatsApp utilizzati per comunicare loro i licenziamenti! Esprimiamo vicinanza e solidarietà alle lavoratrici e lavoratori coinvolti – concludono De Blasi e Masi – condannando il gesto ignobile dell’azienda, il tutto in attesa (e chissà se mai ci saranno) dei chiarimenti da parte del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti”.

Potere al popolo - Francesca Conti (coordinatrice fiorentina) e Giuliano Granato (portavoce nazionale): "la Giunta regionale toscana nel febbraio 2020 si era fatta garante della continuità del sito produttivo. Requisizione immediata della fabbrica a GKN o dimissioni dei decisori politici". Il 14 febbraio 2020, infatti dopo un partecipatissimo sciopero e un presidio di circa 200 persone sotto la sede della Regione Toscana, gli operai GKN avevano strappato un accordo importante all'azienda e alla Regione Toscana.

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