Lega Salvini: a chi giova un clima di tensione in vista delle elezioni?

Dopo le presunte aggressioni denunciate da esponenti leghisti in Toscana alla vigilia delle consultazioni regionali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 gennaio 2020 14:37
Lega Salvini: a chi giova un clima di tensione in vista delle elezioni?

Un atto intimidatorio fu denunciato lo scorso 30 novembre dal Sindaco di Massa Francesco Persiani e dall’Assessore Veronica Ravagli accompagnati dai rispettivi consorti a Firenze, per partecipare cena della Lega, alla presenza del Segretario Federale Matteo Salvini. Tuttavia a distanza di più di un mese gli autori, che sarebbero stati ripresi in un video, non sono stati ancora identificati e gli inquirenti non sono riusciti a perseguirli.

Nonostante che alcuni parlamentari leghisti toscani abbiano deciso di redigere un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Interno in cui chiedono quali siano le intenzioni da parte delle autorità preposte in relazione a presumibili esponenti dell’area antagonista fiorentina, che qualificano come responsabile della presunta aggressione. Ma è davvero colpa degli inquirenti se non è stato possibile arrivare all'individuazione dei responsabili?

Nei giorni scorsi un'altra vicenda violenta ha coinvolto a Livorno il consigliere della Lega Perini e il segretario del Pci Lenny Bottai. Sono in corso delle indagini che serviranno a ricostruire l’accaduto, supportate da molte testimonianze e riprese delle telecamere. Gli inquirenti al momento non intendono esprimersi su responsabilità e colpe. Ma emergono alcune domande molto pesanti.

Il dubbio si rafforza dopo l'articolo apparso oggi su Repubblica Firenze in cui vengono ricostruiti alcuni fatti che riguarderebbero il consigliere comunale della Lega di Livorno, Alessandro Perini, la leghista Susanna Ceccardi, e altri deputati della Lega, fatti sui quali ci sarebbero varie versioni raccontate e su cui andrebbe quindi fatta chiarezza.

"I vertici della Lega stanno incoraggiando consiglieri e militanti a denunciare aggressioni inesistenti? La Lega ha deciso di usare il fantasma della violenza politica per provare a risalire i sondaggi, incapace com'è di fare proposte per il futuro della Regione?" scrive su Facebook il deputato livornese del Pd, Andrea Romano "Su questo- continua Romano- servono chiarezza e risposte precise da chi guida la destra in Toscana, alla vigilia di una campagna elettorale decisiva per il futuro della nostra regione.

Il Partito Democratico di Livorno invita tutti a calmarsi, chiede alle forze politiche coinvolte di rivolgersi alla magistratura perché i fatti siano accertati con precisione, ricorda che Livorno non vive alcun clima di violenza, chiede che la Lega allontani il consigliere comunale autore della denuncia nel caso in cui i fatti fossero diversi da quelli da lui denunciati. Perché la violenza politica- conclude- non può essere presa sottogamba, ne' diventare oggetto fantasioso di propaganda".

"E’ certo che il confronto politico a Livorno non può essere assolutamente contaminato dalle provocazioni che viaggiano sui social, con minacce e sfide a duelli rusticani che ho personalmente letto sulle bacheche di chi sembra avere nel dna l’aggressione verbale e che in questi mesi ha preso di mira cittadini comuni, forze politiche, consiglieri comunali e componenti della giunta -interviene anche il Sindaco Luca Salvetti- Livorno deve guardare al proprio futuro non lasciando spazio a questo clima avvelenato che qualcuno potrebbe anche aver pensato di generare ad arte, per un bieco calcolo elettoralistico.Spero che la verità delle cose venga delineata a pieno da chi sta indagando e che, in conseguenza di ciò, ognuno si assuma le proprie responsabilità.Nel mio ruolo di Sindaco sono stato chiamato da entrambe le parti politiche ad occuparmi della vicenda per far sì che la città di Livorno, che sta costruendo il suo futuro, non perda tempo ed energie preziose in inutili risse.Da parte mia, su questa come su altre questioni, c’è piena disponibilità a trovare un dialogo e a partecipare ad un incontro costruttivo che comunque non potrà certo svolgersi nella casa comune, che è di tutti i livornesi, e non può rappresentare il luogo dove dirimere questione personali o legate a due forze politiche".

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