Le prospettive occupazionali al Comune di Firenze

Risorse limitate per i servizi del welfare e della sicurezza pubblica. Venerdì lo sciopero degli educatori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 Maggio 2016 21:10
Le prospettive occupazionali al Comune di Firenze

La Giunta ha approvato in data il 5 maggio il programma triennale di fabbisogno del personale 2016/2018 e il Piano Occupazionale 2016. Come previsto, il Piano 2016 stanzia risorse sotto il limite previsto dalla legge di stabilità (25% spesa cessati 2015), e non prevede investimenti importanti nei settori dei servizi alla città. Sommando i residui del 2015 (assunzioni non fatte) il quadro è questo:

  • 7 insegnanti scuola infanzia (assunzioni dalla graduatoria)
  • 5 passaggi di educatori AA.NN.

    da PT a FT (personale già in servizio)

  • 1 educatore asili nido (assunzioni dalla graduatoria)
  • 2 Ese Serv. Educativi a 18 ore (assunzioni dall'esterno)
  • 4 passaggi di Ese Serv.Educativi da PT a FT (personale già in servizio)
  • 9 Agenti PM (assunzioni dalla graduatoria)
  • 8 Ispettori PM (concorso da bandire)
  • 6 Assistenti sociali (assunzioni dalla graduatoria)
  • 1 Bibliotecario (assunzioni dalla graduatoria)
  • 1 Istruttore Direttivo Pedagogico (assunzioni dalla graduatoria)

Per il resto concorsi da bandire per Amministrativi (C e D) con numeri più elevati, nella logica di “potenziare il controllo dei servizi”.

"Questi numeri rappresentano, meglio di ogni altra considerazione, la strategia politica della Giunta Nardella -affermano dalla FP CGIL Firenze- Una strategia che non condividiamo, convinti che investire risorse nel servizio pubblico di qualità sia un volano anche per la ripresa economica, che la logica dell'appalto rende il lavoro meno stabile, meno retribuito con meno tutele e meno dignità. Il Comune di Firenze continua a marcare la differenza con altri Comuni importanti, nei quali invece si investe e si fa buona occupazione. Opporsi a tutto questo vuol dire non rassegnarsi, e partecipare a tutte le iniziative contro lo smantellamento delle funzioni pubbliche".

Si è tenuto venerdì lo sciopero degli educatori in appalto del Comune di Firenze, per rivendicare la difesa del reddito dei diritti e della dignità. Si tratta di lavoratori esternalizzati, cioè che svolgono mansioni per conto di un ente pubblico –il Comune di Firenze– ma il cui datore di lavoro è una cooperativa. E questo significa salari più bassi e minori diritti. Lavoratori retribuiti anche € 7,00 l’ora per un attività di assistenza e supporto all’infanzia.

La vicesindaca Giachi ha risposto alle accuse lanciate dal Comitato dell'Infanzia non si appalta, secondo cui quest'anno c'è un forte calo delle iscrizioni alla scuola dell'infanzia comunale. La risposta è apparsa in un articolo di Repubblica Firenze di ieri: il calo – secondo la  vicesindaca – non c'è ed è da imputarsi al calo delle nascite. Ma se il calo c'è, allora è da imputarsi ai genitori del Comitato e alle maestre del Comune, le quali – a dire della Giachi – boicottano la  'convivenza coi privati nei pomeriggi'.

"La battaglia sindacale sul fronte delle scuole comunali sarà -risponde l'Unione Sindacale di Base- dura e senza tregua: non si difendono solo i diritti delle lavoratrici – a cui si spera che come minimo la vicesindaca e l'amministrazione tutta facciano le proprie scuse ufficiali – ma si difende l'intero patrimonio pubblico, che incuranti di proteste e problematiche oggettive, la giunta sta sistematicamente smantellando".

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