Lavoro in Toscana: nuovi precari pagati con i voucher

Daniele Quiriconi, responsabile politiche del lavoro della Cgil Toscana, interviene sui dati dell'Osservatorio sul Precariato diffusi oggi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 marzo 2016 18:03
Lavoro in Toscana: nuovi precari pagati con i voucher

Daniele Quiriconi, responsabile Cgil per le politiche del lavoro interviene sui dati che riguardano la Toscana: “Ciò che colpisce nei dati sugli avviamenti dell’Osservatorio sul Precariato diffusi oggi dall’INPS non è tanto il crollo (preventivato) dopo il doping degli incentivi, ma le sue dimensioni. A Gennaio del 2016 siamo in riferimento agli avviamenti a tempo indeterminato ad un -39,5% sul 2015, ma ciò che più preoccupa ad un -31,6% sul 2014 anno nel quale non erano previsti incentivi che sia pure ridotti (3.250 Euro per i prossimi 2 anni) sono invece ancor oggi possibili per le nuove assunzioni.

In Toscana questi dati sono ancor più preoccupanti: il calo è infatti del 40,7% sul 2015 e del 31,2% sul 2014. Giova ricordare che a Dicembre 2015 gli avviamenti a tutele crescenti furono oltre 51.000 al cui confronto le 6.748 assunzioni del Gennaio 2016 impallidiscono. Le cessazioni a tempo indeterminato per contro sono state 7.784 cioè il 15,35% in più dei licenziamenti. Anche nel complesso delle varie tipologie di lavoro il saldo avviamenti-cessazioni risulta negativo.

Godono invece purtroppo di buona salute i voucher che in Toscana sono stati in un solo mese 624.489 in crescita del 29% sul 2015 anno record nell’uso e abuso di questo strumento vera e propria forma di nuovo precariato. Fin qui i numeri che, come ci siamo sforzati di dire nel corso dell’ultimo anno, si sarebbero incaricati di fare giustizia della propaganda di governo sul Jobs Act e sulle sue salvifiche proprietà propulsive in virtù anche della facilità dei licenziamenti. Un paese serio avrebbe il dovere di confrontarsi con la realtà, misurarsi con le distorsioni, intervenire con le necessarie modifiche legislative in uno spirito di confronto costruttivo e fuori da una infinita campagna elettorale infarcita di propaganda.

La CGIL sta cercando di dare un contributo con la propria Carta dei diritti universali del Lavoro sulla quale sta partendo una campagna di raccolta di firme di massa a sostegno di una Legge di iniziativa di Legge popolare con la quale il Parlamento dovrà confrontarsi”.

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