Lavoro: l'occupazione giovanile preoccupa Confindustria quanto Cgil, Cisl e Uil

Martedì 12 luglio l'incontro in Regione per la vertenza Fratelli Elia. Speranza per i 48 lavoratori Grandi Molini in cassa integrazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 luglio 2016 18:56
Lavoro: l'occupazione giovanile preoccupa Confindustria quanto Cgil, Cisl e Uil

FIRENZE– Un accordo condiviso ad approntare progetti comuni che sperimentino progetti locali nuovi favorendo lo sviluppo imprese e occupazione e offrano possibilità, soprattutto alle medio-piccole, di avere risorse umane adeguate ad affrontare le nuove sfide.  Si è chiuso con un impegno concreto a lavoro comune, il primo incontro mercoledì scorso, fra il consigliere incaricato di Confindustria Firenze Fabrizio Monsani, con delega ai rapporti industriali e al welfare e i segretari di Cgil Firenze Paola Galgani, Roberto Pistonina Segretario Generale della CSIL Firenze Prato e il segretario generale Uil Firenze, Francesca Cantini. “Si stanno aprendo opportunità che le imprese dovranno avere la possibilità di cogliere, l’incontro di oggi testimonia che Firenze può candidarsi a essere laboratorio di un moderno sistema di relazioni industriali, che favorisca crescita e nuova occupazione giovanile – dice Fabrizio Monsani, consigliere incaricato di Confindustria Firenze -.

Con i recenti provvedimenti il Governo ha fatto passi avanti, l’auspicio è che sul territorio si faccia altrettanto. Oggi le imprese, e sto pensando alle medio-piccole in primo luogo, non possono concedersi di sostenere costi impropri, ma solo quelli funzionali al loro sviluppo. Non si può perdere l’ultimo treno della crescita”. "Il nostro primo obiettivo è l'occupazione, in particolare quella giovanile: la qualità del lavoro, l'investimento e la valorizzazione delle competenze” sottolinea Paola Galgani segretaria generale della Cgil di Firenze.

“Abbiamo giudizi diversi sui provvedimenti del governo ma ciò non toglie che le parti possano a livello territoriale trovare degli strumenti utili a favorire la crescita, la buona occupazione e una competizione fondata sulla qualità del lavoro". “Il rilancio dell’occupazione deve essere l’obbiettivo comune delle parti sociali indipendentemente da chi rappresentano - afferma Roberto Pistonina, Segretario Generale della CSIL Firenze Prato -.

E’ assolutamente necessario uscire dall’immobilismo attuale e nel rispetto del reciproco ruolo ogni tentativo di valorizzare il lavoro è uno sforzo che va nella giusta direzione. A maggior ragione in un’area Metropolitana importante come quella fiorentina abbiamo il dovere di intraprendere nuove strade a prescindere dallo sforzo profuso a livello nazionale”. “Riteniamo costruttivo e positivo questo primo incontro tra Confindustria e sindacati soprattutto per dare sostegno alla crescita e all’occupazione giovanile - aggiunge Francesca Cantini, segretario generale Uil Firenze -.

E’ importante che questo progetto parta da una città come Firenze che oggi ha un gran bisogno di essere rilanciata. Segnaliamo che ancora una volta è il sindacato, che con grande senso di responsabilità, si fa portavoce di istanze di cui il governo dovrebbe innanzitutto farsi carico”.

L'azienda livornese Grandi Molini Italiani ha confermato la volontà di far ripartire le attività, entro il termine previsto per la scadenza della cassa integrazione straordinaria, sulla base di una prospettiva che preveda l'uso di navi di maggiore dimensione per l'approvigionamento del grano. E'quanto emerso nell'incontro di giovedì in Regione per fare il punto sullo stabilimento di Livorno dell'azienda Grandi Molini Italiani, presenti il consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini, l'assessore al Lavoro del Comune di Livorno Francesca Martini, il segretario dell'Autorità Portuale di Livorno Massimo Provinciali, i vertici dell'azienda e delle organizzazioni sindacali. L'Autorità Portuale di Livorno ha ribadito la disponibilità, a fronte della certezza della ripresa dell'attività, a ritenere prioritari gli interventi necessari alla riqualificazione della banchina ed ha presentato una tempistica ipotizzabile per la progettazione e realizzazione delle opere, a partire dal mese di luglio. Il tavolo ha quindi condiviso la consapevolezza del fatto che, durante i lavori di rifacimento della banchina, Grandi Molini Italiani utilizzerà il trasporto su gomma e rotaia per gli approvvigionament.

L'azienda hainoltre informato di avere attivato interventi per il miglioramento del collegamento tra la rete ferroviaria e lo stabilimento. Nel mese di ottobre si svolgerà, in sede sindacale, il confronto per verificare quali ammortizzatori sociali potranno essere utilizzati durante la fase di realizzazione delle opere, al termine del periodo di cassa integrazione straordinaria. La Regione ha dato la propria disponibilità a seguire e velocizzare, per la parte di propria competenza, i tempi dell'iter autorizzativo, confermando che il tavolo di confronto regionale rimane aperto e potrà essere attivato, se necessatrio, su richiesta dei soggetti coinvolti. “Sicuramente l’accordo di oggi segna una tappa positiva verso la ripresa dell’attività - commenta l’assessore comunale Martini -.

Ora però i tempi sono strettissimi: il 7 dicembre scade la cassa straordinaria e per quella data lo stabilimento dovrà essere in funzione per garantire la continuità occupazionale ai lavoratori. L’ostacolo principale, a questo punto, è determinato dall’incertezza sui tempi necessari ad avere le autorizzazioni regionali e ministeriali”.

La situazione della vertenza dell'azienda Fratelli Elia spa, azienda di trasporti che lavora nel porto di Livorno, sarà affrontata martedì 12 luglio nel corso di un incontro convocato, su richiesta delle organizzazioni sindacali, dal consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini. All'incontro, che si svolgerà alle 11 in Palazzo Strozzi Sacrati (piazza Duomo 10), a Firenze, parteciperanno il Comune di Livorno, i sindacati di categoria di Livorno Filt Cgil - Fit Cisl - Uiltrasporti Uil, la Rsu.

Tre mozioni sul caso dell’azienda multinazionale di telecomunicazioni Ericsson, che ha una delle sue sedi a Pisa e che di recente ha annunciato il licenziamento di molti lavoratori nel quadro di una ristrutturazione aziendale che solo in Italia interessa quasi 400 tra uomini e donne, sono state approvate, all’unanimità mercoledì scorso, dal Consiglio toscano. Le mozioni erano state presentate, rispettivamente, dai gruppi Sì Toscana a Sinistra, M5s e Pd. Tutte chiedono alla Giunta regionale di impegnarsi per salvaguardare i posti di lavoro e per mantenere la sede di Pisa anche alla luce dei finanziamenti che la medesima Ericcson ha ricevuto, negli anni, dalla Regione Toscana.

Azioni decise a tutela dei seicento lavoratori della Kme di Fornaci di Barga e delle centinaia occupate nell’indotto, forte azione della Regione per arrivare a un intervento diretto del Governo nazionale. È quanto chiede una mozione, approvata oggi con voto unanime, presentata dal Movimento 5 stelle e sottoscritta anche dai consiglieri Monni, Giovannetti e Baccelli (Pd) sulla situazione aziendale della Kme Italy di Fornaci di Barga (Lucca). Il testo impegna la Regione ad “adoperarsi con decisione affinché, anche con i tavoli istituzionali già insediati, si giunga il più presto possibile ad una positiva soluzione delle problematiche aziendali sopra richiamate, così come la rimessa in funzione del forno fusorio Asarco di Fornaci di Barga e scongiurando qualsivoglia perdita di posti di lavoro”.

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