L’arrivo del vetro veneziano a Firenze

Nel libro di Marco Spallanzani recentemente edito da Olschki nella Biblioteca storica toscana

Nicola
Nicola Novelli
21 maggio 2023 21:28
L’arrivo del vetro veneziano a Firenze

FIRENZE- La storia delle cose diventa spesso la storia del modo in cui le cose hanno condizionato la vita degli uomini. Ricostruire questa storia, significa raccontare come le innovazioni umane abbiano inciso nel cambiamento della qualità della vita quotidiana e nell’elevazione dell’umanità.

E’ il caso del volume di Marco Spallanzani, recentemente edito da Olschki nella Biblioteca storica toscana. "I fiorentini e il vetro veneziano (ca. 1450-1550)" presenta un centinaio di documenti, ognuno dei quali preceduto da una breve introduzione, ricostruendol’effetto che produsse a Firenze l’arrivo del vetro trasparente che i vetrai di Murano riuscirono a produrre proprio in quegli anni.

Infatti il “cristallo” prodotto a Murano offriva, per la prima volta in Europa, caratteristiche peculiari dovute a una base di silicio con una percentuale maggiore di ossido di piombo rispetto al passato. Per cui i prodotti creati in laguna risultavano particolarmente raffinati da soddisfare la richiesta di clienti estremamente facoltosi. Per diversi secoli, i vetrai dell'isola veneta mantennero un monopolio sulla qualità del vetro, sullo sviluppo o perfezionamento delle tecniche. Ma non furono mai autorizzati a lasciare la Repubblica di Venezia.

Alcuni artigiani tuttavia corsero il rischio a impiantare i forni di lavorazione in altre città, tra cui Firenze. Questo perché era vietato divulgare segreti commerciali al di fuori di Venezia. Se un vetraio avesse lasciato la città senza permesso, gli sarebbe stato ordinato di tornare. Se non fosse tornato, la sua famiglia sarebbe stata imprigionata. Se ancora non fosse tornato, sarebbe stato inviato un assassino per ucciderlo.

Approfondimenti

Firenze iniziò ben presto ad apprezzare questo nuovo prodotto e ampie fasce della popolazione cominciarono ad acquistarlo, a volte trasmettendo ordinazioni direttamente a Venezia, altre volte rivolgendosi ai bicchierai e merciai attivi in città. Il libro di Marco Spallanzani è anche il racconto di questo innamoramento estetico e commerciale e dell’effetto che produsse sulla città.

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